Curtis Mayfield

Curtis Mayfield
Curtis Mayfield durante una trasmissione alla TV olandese nel 1972
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereSoul[1]
Rhythm and blues[1]
Funk[2][1]
Periodo di attività musicale1958 – 1999
Strumentochitarra, basso, pianoforte, sassofono, batteria
EtichettaCurtom Records, Warner Bros. Records, Rhino Records
GruppiThe Impressions
Album pubblicati32
Studio23
Live4
Raccolte5
Sito ufficiale

Curtis Lee Mayfield (Chicago, 3 giugno 1942Roswell, 26 dicembre 1999) è stato un cantante, chitarrista e compositore statunitense.

È stato un musicista afro-americano di soul, funk e rhythm & blues, noto specialmente per la colonna sonora del film Super Fly, principale film della cosiddetta blaxploitation.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni e gli Impressions[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Chicago (Illinois), Mayfield si fece notare come cantante principale e compositore della band degli Impressions, quindi intraprese una carriera solista di successo. Mayfield fu tra i primi di una nuova generazione di artisti e compositori R&B afro-americani a inserire riflessioni sociali nelle sue opere. Questa musica-messaggio (message music) divenne estremamente popolare durante il periodo di fermento politico e di sommovimenti sociali degli anni sessanta e settanta.

La carriera di Mayfield iniziò nel 1958, quando diede vita agli Impressions, insieme a Jerry Butler, Sam Gooden, Richard Brooks e Arthur Brooks. La band ebbe tra i suoi successi For Your Precious Love e Gypsy Woman. Dopo l'abbandono del gruppo da parte di Butler, sostituito da Fred Cash, Mayfield divenne il cantante principale, sempre restando il principale compositore della band. "Amen", una versione aggiornata di un vecchio motivo gospel, fu incluso nella colonna sonora del film del 1963 della Metro Goldwyn Mayer Lilies of the Field, con protagonista Sidney Poitier. Gli Impressions raggiunsero il massimo della loro popolarità nella seconda metà degli anni Sessanta, con una serie di canzoni scritte da Mayfield tra cui Keep On Pushin', People Get Ready, Choice of Colors, This is My Country, e We People Who Are Darker than Blue. We're a Winner di Mayfield divenne virtualmente l'inno dei movimenti del potere nero e dell'orgoglio nero.

Carriera solista[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 Mayfield lasciò gli Impressions e intraprese una carriera solista inaugurata con l'album Curtis[3], fondando l'etichetta discografica indipendente Curtom Records. La Curtom pubblicò la maggior parte dei fondamentali dischi di Mayfield degli anni Settanta, insieme a dischi degli Impressions, di Leroy Hutson, The Staples Singers, Mavis Staples e Baby Huey and the Babysitters, un gruppo di cui a quel tempo faceva parte Chaka Khan. Molti di questi dischi furono anche prodotti da Mayfield.

L'apice, tanto commerciale quanto artistico, della sua carriera solista arrivò nel 1972 con l'album Super Fly, colonna sonora dell'omonimo film (inquadrabile nella corrente della cosiddetta blaxploitation, termine derivante dalla contrazione dei termini "black" ed "exploitation"; v.); fu un album molto influente[4]. I testi di Mayfield contenevano duri commenti sulla situazione che imperversava nei ghetti neri del tempo, in precedenza non molto presenti nei film della blaxploitation. Bob Donat scrisse nel 1972 su Rolling Stone che mentre il messaggio del film "[...] era diluito da contrastanti scopi schizoidi" perché "rende affascinante la coscienza machisto-cocainomane [...] il messaggio anti-droga nella colonna sonora di Mayfield è molto più forte e più definito che nel film"[5]. Insieme a What's Going On di Marvin Gaye e Innervisions di Stevie Wonder, questo album introdusse un nuovo, socialmente consapevole, stile funky nella popolare musica soul.

Ritratto dell'artista

Il successo di Super Fly costrinse quasi Mayfield a comporre le colonne sonore per altri due film appartenenti alla corrente della blaxploitation, che però fece cantare da altri. Gladys Knight & the Pips incisero la colonna sonora di Mayfield per Claudine nel 1974, mentre Aretha Franklin incise la colonna sonora di Sparkle nel 1976.

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Mayfield fu attivo per tutti gli anni Settanta e Ottanta, sebbene egli preferisse mantenere un profilo piuttosto basso. Il 13 agosto 1990, durante un concerto a Brooklyn, una parte dell'impianto di illuminazione del palco cadde addosso a Mayfield, fratturandogli la colonna vertebrale e paralizzandolo dal collo in giù. Nonostante questa tragedia, Mayfield riuscì comunque ad andare avanti: pur essendo ormai incapace di suonare la chitarra, riuscì a scrivere, cantare (pur con grande sofferenza, e di solito cantando solo un verso per volta) e dirigere le registrazioni dell'album del suo ritorno: New World Order, del 1997. Tuttavia la sfortuna parve accanirsi nei confronti di Mayfield: nel 1998, infatti, dovettero amputargli la gamba destra, a causa del diabete di cui il cantante soffriva.

Curtis Mayfield morì all'età di 57 anni il 26 dicembre 1999, a Roswell (Georgia).

Riconoscimenti e premi[modifica | modifica wikitesto]

Mayfield nel corso della sua carriera ha ottenuto nove nomination ai Grammy Awards. Nel 1994 ha vinto il Grammy Legend Award e nel 1995 gli è stato assegnato il premio Grammy alla carriera.

Nel 1991 è entrato a far parte della Rock and Roll Hall of Fame.

Come membro degli Impressions, Mayfield fu inserito, dopo la morte, nella Vocal Group Hall of Fame nel 2003.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c https://www.allmusic.com/artist/curtis-mayfield-mn0000144458
  2. ^ Funk, l’arma segreta della blaxploitation, su ilmanifesto.it, il manifesto, 21 marzo 2020. URL consultato il 25 marzo 2022.
  3. ^ Blow Up #188 pg. 75, gennaio 2014, Mauro Zanda: 20 Essentials: Black (1967-1974), Editore: Tuttle Edizioni
  4. ^ Eddy Cilìa, Make Me Wanna Holger. Un viaggio nell'anima (afro)americana: 100 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #18 Estate 2005.
  5. ^ (EN) Bob Donat, recensione di Super Fly, in Rolling Stone, 9 novembre 1972

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nick Logan e Bob Woffinden, Enciclopedia del rock, Milano, Fratelli Fabbri Editore, 1977.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN32184017 · ISNI (EN0000 0000 6303 7346 · Europeana agent/base/61457 · LCCN (ENn83046997 · GND (DE124907555 · BNE (ESXX875555 (data) · BNF (FRcb13897258c (data) · J9U (ENHE987007342375305171 · CONOR.SI (SL75840867 · WorldCat Identities (ENlccn-n83046997