Corps of Colonial Marines

Corps of Colonial Marines
Un British Colonial Marine con l'uniforme chiara da fatica (in battaglia veniva usata la casacca rossa)
Descrizione generale
NazioneBandiera del Regno Unito Regno Unito
ServizioFanteria di marina
Battaglie/guerreGuerre napoleoniche, Guerra del 1812
Comandanti
Degni di notaAlexander Cochrane
Fonti indicate nel testo principale
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il nome Corps of Colonial Marines fu usato per indicare due differenti unità di fanteria di marina britanniche reclutate tra ex schiavi neri nelle Americhe, agli ordini di Alexander Cochrane.[1] Le unità furono costituite in due posti diversi per due guerre diverse (Guerre napoleoniche, Guerra del 1812), e furono poi disciolte una volta che fu scomparsa la minaccia militare. A parte il fatto che in entrambi i casi il "creatore" fu Cochrane, non avevano nulla in comune.

Primo corps[modifica | modifica wikitesto]

Soldati dei West India Regiments.

Il primo Corps era una piccola unità attiva nei Caraibi dal 1808 al 12 ottobre 1810, reclutata tra ex schiavi per ovviare alla penuria di personale militare nella zona. I soldati arruolati sul posto erano meno soggetti alle malattie tropicali di quanto non fossero le truppe inviate dalla Gran Bretagna. Il Corps replicava il modello praticato dai West India Regiments nel reclutare ex schiavi come soldati.[2] L'anno precedente, il Mutiny Act del 1807 aveva emancipato tutti gli schiavi che facevano parte del British Army,[3] e, di conseguenza, tutti gli schiavi erano considerati liberi dal momento in cui si arruolavano.

Secondo corps[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo, più consistente Corps fu attivo dal 18 maggio 1814 al 20 agosto 1816.[4] Il grosso del Corps era distaccato a St. Augustine (Florida) sulla costa atlantica, e un contingente più piccolo occupava quello che in seguito si sarebbe chiamato Negro Fort, sul fiume Apalachicola, nella remota Florida nord-occidentale.[5] Venivano accettate reclute sia da schiavi fuggiti che avevano già conquistato la libertà o che cadevano in mani britanniche e non volevano unirsi ai West India Regiments.[6] La costituzione di questo reparto suscitò controversie all'epoca, poiché il fatto di armare gli ex schiavi era una minaccia psicologica ma anche militare alla società schiavista statunitense.[7] Di conseguenza, i due ufficiali più alti in grado in Florida, George Woodbine e Edward Nicolls, furono demonizzati da americani come Hezekiah Niles nella sua pubblicazione di Baltimora, il Weekly Register perché li associavano al Corps e al pericolo di scatenare rivolte di schiavi.[8][9][10][11]

Alla fine della Guerra del 1812, quando vennero evacuate le posizioni già occupate dai britannici in Florida, il distaccamento locale del Corps fu liquidato e disciolto.[12] Benché parecchi accompagnassero i britannici nelle Bermuda, la maggioranza continuò a vivere negli insediamenti attorno al forte in cui alloggiava il Corps.[13] Il retaggio di una comunità di schiavi fuggiaschi armati con un considerevole arsenale era inaccettabile per gli Stati Uniti d'America.[14] Dopo che il forte era stato distrutto nella battaglia di Negro Fort nel 1816,[15] gli ex marine si aggregarono alla migrazione verso sud di seminole e afroamericani che fuggivano di fronte all'avanzata americana. I membri del battaglione Colonial Marine che erano stati schierati sulla costa atlantica si ritirarono dal territorio americano.[16] Continuarono a prestare servizio per i britannici come guarnigione in residenza alle Bermuda fino al 1816, quando l'unità fu disciolta e gli ex marine si insediarono nuovamente a Trinidad.[17]

Il primo corps in dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Il retroammiraglio Sir Alexander Cochrane costituì il Corps of Colonial Marines nel 1808 finché era comandante in capo delle forze navali britanniche nella stazione delle Isole Sopravento Settentrionali durante le Guerre napoleoniche. I britannici avevano catturato l'isola di Marie-Galante pochi mesi prima, ma il governatore francese di Guadalupa attaccò l'isola quando apprese della malattia che aveva indebolito la guarnigione britannica. Gli schiavi di Marie-Galante aiutarono i britannici quando fu loro promesso che non sarebbero stati resi ai loro padroni;[18] in tal modo, fu mantenuto il controllo britannico sull'isola fino all'arrivo di tre compagnie del 1st West India Regiment.[19]

A portrait of Alexander Cochrane
Alexander Cochrane, creatore dei Corps of Colonial Marines.

Cochrane chiamò gli ex schiavi Corps of the Colonial Marines, e lo ingrossò con gli schiavi fuggitivi da Guadalupa. Il Corps era pagato con le entrate di Marie-Galante, vestito dai magazzini della Royal Navy e comandato da ufficiali dei Royal Marines.[20] Dopo la riconquista di Guadalupa Cochrane conservò il Corps, e il 12 ottobre 1810 redistribuì gli uomini: 70 tra le navi della squadra navale, da 20 a 30 alla batteria di artiglieria alle Saintes (un gruppo di isolette a sud di Guadalupa) e i 50 restanti (il primo Corps infatti aveva la consistenza numerica paragonabile ad una compagnia) alla guarnigione di Marie-Galante. Non furono più impiegati come unità organica, ma furono inquadrati negli organici delle navi tra i soprannumerari per la paga e per il vitto sotto la descrizione "Colonial Marine" fino a metà del 1815.[21][22]

Il secondo corps in dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Cochrane, ora viceammiraglio, assunse l'incarico di comandante in capo delle forze britanniche nella stazione del Nord Atlantico nell'aprile 1814 e ordinò il reclutamento di un corpo di Colonial Marines come aveva fatto sei anni prima in Marie-Galante.[23] Il retroammiraglio George Cockburn, vicecomandante di Cochrane sulla costa atlantica, diede esecuzione all'ordine di Cochrane reclutando il secondo Corps of Colonial Marines.[24][25][26] Operò in seno alle forze britanniche sulle coste atlantica e del Golfo degli Stati Uniti durante la Guerra del 1812.[27]

Una copia del Proclama di Dunmore (Library of Congress).

Il 2 aprile 1814 Cochrane emanò un proclama[28] a tutte le persone desiderose di emigrare. Ciascuno sarebbe stato accolto dai britannici, sia in un avamposto militare sia a bordo di navi britanniche; chi cercava rifugio poteva entrare nelle forze armate di Sua Maestà, o andare "come libero colono nei possedimenti britannici nel Nord America o nelle Indie Occidentali".[29][30] Un precedente era dato dal Proclama di Dunmore, emanato il 7 novembre 1775, sebbene esso offrisse la libertà solo a chi avesse portato le armi nelle forze britanniche.[31]

Reclutamento e servizio sulla costa atlantica[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 maggio, l'isola di Tangier al largo della Virginia era stata occupata dai britannici ed offriva una meta accessibile per chi cercava rifugio. Ai rifugiati maschi veniva data la scelta di "diventare una giacca blu, imbracciare le armi o unirsi al contingente di lavoro" che stava costruendo Fort Albion e le sue infrastrutture.[32] Il Corps fu inserito il 18 maggio 1814 ed ebbe il battesimo del fuoco con l'incursione su Pungoteague Creek il 30 maggio 1814, e in una scaramuccia ricordata come Battaglia di Rumley's Gut, contribuì alla cattura di una batteria di artiglieria americana.[33] James Ross, capitano della HMS Albion, in seguito descrisse il comportamento del Corps come "un eccellente esempio di come dovrebbero essere. La loro condotta fu contrassegnata da un grande spirito e vivacità, e obbedienza perfetta".[34] Uno di loro, un soldato di nome Michael Harding,[35][36] fu ucciso ben presto in battaglia, ma "ciò non intimidì né frenò gli altri, bensì li stimolò a vendicarlo". Le impressioni iniziali di Cockburn erano positive; osservò che le nuove reclute stavano "crescendo in modo stupefacente" ed erano "davvero persone a modo".[30] Dopo di ciò, i Corps parteciparono alla Campagna di Chesapeake;[37] nella successiva corrispondenza Cockburn scrisse che le reclute si erano comportate "inaspettatamente bene" in diversi scontri, e non avevano commesso alcun "oltraggio improprio".[38]

Alcuni componenti del Corps prestarono servizio a fianco ai loro corrispondenti imbarcati Royal Marines della squadra navale Cockburn Chesapeake (HMS Albion, Dragon, Loire, Jasseur e lo schooner St Lawrence), partecipando ad una serie di scorrerie. Dopo che i britannici ebbero inutilmente tentato di distruggere la Chesapeake Bay Flotilla americana alla Battaglia di St. Jerome Creek, compirono delle incursioni costiere sulle cittadine di Calverton, Huntingtown, Prince Frederick, Benedict e Lower Marlborough.[39] Il 15 giugno 1814 una forza di 30 Colonial Marines accompagnò 180 Royal Marines su 12 barche in un'incursione contro Benedict.[40][41] Nove giorni dopo una forza di Colonial e 180 Royal Marines attaccò una batteria di artiglieria a Chesconessex Creek (sebbene ciò non riuscisse ad impedire la fuga della Chesapeake Bay Flotilla, che due giorni più tardi partì da St. Leonard's Creek).[39][42][43]

Quando il 19 luglio arrivò un battaglione di Royal Marines, che aveva lasciato le Bermuda il 30 giugno, permise alla squadra di organizzare altre spedizioni sulla terra. Dopo una serie di sortite diversive, i Marines sbarcarono di nuovo a Benedict il 19 agosto affiancati da veterani dell'esercito appena arrivati dalla Guerra Peninsulare. Il battaglione avrebbe accompagnato i Colonial Marines negli attacchi a Bladensburg e a Washington nell'agosto 1814. Una compagnia combatté alla Battaglia di Bladensburg[44][45] (24 agosto 1814), e le altre due compagnie parteciparono all'Incendio di Washington. Uno dei due gruppi di combattimento era guidato dal secondo tenente Lewis Agassiz (1793-1866); per il ruolo da lui svolto nella battaglia, la sua famiglia fu in seguito insignita di uno stemma raffigurante una torcia.[46] Le perdite subite dai Colonial Marines in questa azione furono un morto e tre feriti.[47]

Battaglia di North Point. Litografia (circa 1815) basata su una pittura a olio del miliziano Thomas Ruckle.

Il 3 settembre 1814 si aggiunsero tre compagnie di Colonial Marines alle tre compagnie rimanenti di Royal Marines, costituendo il 3rd Battalion, Royal and Colonial Marines.[48][49] Qualche giorno dopo, tutte e tre le compagnie combatterono nella Battaglia di North Point (12 settembre 1814) nel Maryland.[45] Nel dicembre 1814 venne creata una quarta compagnia,[50] e si iniziò un ulteriore reclutamento lungo la costa della Georgia durante il primo trimestre del 1815. Il numero di reclute permise di istituire due nuove compagnie, con sergenti tratti dalle compagnie reclutate nel Chesapeake.[51]

I Corps subirono alcune perdite nelle azioni della campagna del Chesapeake del 1814, ma la maggior parte delle perdite erano ascrivibili a malattia per le severe condizioni sull'isola di Tanghere. Un'ondata di dissenteria nell'inverno 1814 uccise il medico e 69 uomini del battaglione.[52][53] Si disse che la forza del corpo fosse arrivata a circa 200 uomini nella permanenza sull'isola di Tangier in autunno.[54] L'ultimo impegno del Corps durante la Guerra del 1812 fu in Georgia, da dicembre a marzo 1815. L'ammiraglio George Cockburn conquistò la costa USA meridionale per ostacolare il commercio, la comunicazioni, e il trasporto di truppe al Golfo del Messico, dove la forze dell'ammiraglio Cochrane avevano in programma di prendere i territori sudoccidentali degli USA. Parte del Corps contribuì al riuscito attacco britannico contro Fort Point Peter. Il corpo occupò la Contea di Camden (Georgia) e l'isola Cumberland, favorendo l'emigrazione di un numero stimato in 1 485 schiavi dalla Georgia sudorientale.[55]

Reclutamento e servizio sulla costa del Golfo[modifica | modifica wikitesto]

Oltre agli avamposti britannici sulla costa atlantica nell'isola di Tangier (Virginia) e nell'isola Cumberland (Georgia), ce n'era uno simile sulla costa del Golfo a Prospect Bluff sul fiume Apalachicola, nella Florida orientale spagnola, che attraeva "indiani" creek Bastoni Rossi e Seminole Neri. George Woodbine e un'aliquota di Royal Marines sbarcarono dalla HMS Orpheus nel maggio 1814[56] con doni, duemila moschetti e coperte per gli indiani.[57][58][59] Fu costruito un forte, e Cochrane mandò Edward Nicholls a dirigere le attività di Prospect Bluff.[60][61]

Andrew Jackson entra a Pensacola con le sue truppe il 6 novembre 1814 (Leading up to the Battle of New Orleans).

Nicolls lasciò le Bermuda con 112 Royal Marines, 3 pezzi campali, 300 uniformi e 1 000 moschetti per reclutare il suo corpo.[62] Il 26 agosto 1814 emanò il primo "ordine del giorno" per il suo "battaglione".[63] Non è certo il numero di uomini di cui disponesse Nicolls al tempo, poiché non sono stati ritrovati registri e libri paga. Furono reclutati altri schiavi fuggiaschi a Pensacola (con disappunto degli spagnoli),[64][65] ma furono costretti a ritornare a Prospect Bluff in novembre dopo la conquista americana di Pensacola.[66][67]

Sviluppi post bellici[modifica | modifica wikitesto]

La guerra terminò nel febbraio 1815, e le tre compagnie europee del 3rd Battalion, Royal and Colonial Marines furono inviate in Gran Bretagna. Con la loro partenza il battaglione fu ristrutturato come 3rd Battalion, Colonial Marines,[68] consistente di sei compagnie di fanteria di Colonial Marines ed una compagnia comando di Royal Marines portati dal Canada.[4] Svolsero servizio di guarnigione al Royal Naval Dockyard sulla'isola Ireland (Bermuda) e da lì furono imbarcati sulla nave da trasporto Lord Eldon per essere disciolti a Trinidad il 20 agosto 1816. Nei pressi di quella che oggi è nota come Princes Town, gli ex Colonial Marines formarono una libera comunità agricola, cui si fa riferimento col nome Merikens (o Merikins), sotto la guida di ex sottufficiali. Le fattorie avevano lotti da 6,5 ettari. Questi insediamenti furono un successo, e nel 1847 fu riconosciuta ufficialmente la proprietà sulle terre. La comunità di discendenti conserva la sua identità e commemora le proprie radici in una celebrazione annuale.[17]

Una stampa raffigurante l'"incidente Ambrister e Arbuthnot". Questi due scozzesi avevano commesso degli azzardi con seminole e spagnoli e furono accusati e processati per crimini contro gli Stati Uniti.

Il distaccamento in Florida, che era arrivato a circa 400 uomini,[69][70][71] fu liquidato e disciolto quando la postazione inglese fu evacuata alla fine della guerra. Un piccolo numero di uomini andò alle Bermuda con i britannici in seno ad un gruppo di rifugiati, riunendo il corpo principale dei Colonial Marines.[72] Altri che provenivano dall'unità della Florida rimasero negli insediamenti attorno nah forte che era divenuto il simbolo della rivolta degli schiavi. I proprietari di piantagioni del sud consideravano la presenza di schiavi fuggiaschi armati, sia pure in una zona remota e scarsamente popolata della Florida Spagnola, un pericolo inaccettabile;[73] ciò fu la premessa della battaglia di Negro Fort sotto il comando di Andrew Jackson nel luglio 1816, e innescò la Prima guerra seminole. Per il loro ruolo nel conflitto, due ex ufficiali ausiliari del corpo furono giustiziati nel 1818 in quel che divenne noto come incidente Arbuthnot e Ambrister. Si è ritenuto che vi fossero degli ex Colonial Marines tra un gruppo che fuggì alle Bahamas nel 1833 e fondò, sulla costa occidentale dell'isola di Andros, una comunità con una propria identità conservata ancor oggi.[74]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rob Hoskins, THE COLONIAL MARINES: GOLDEN EXAMPLE (PDF), The Wire (JTF-GTMO), 5 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
    «Although they were of African descent and formerly enslaved, the British gave the Colonial Marines the same training, uniforms, pay, and pensions as the Royal Marines. A very interesting part of the story is the Colonial Marines not only exposed the hypocrisies of American liberty, but the British provided proof, when treated equally, these men could perform equally or better than their Caucasian counterparts.»
  2. ^ Bibliografia in punto:
  3. ^ Slavery reparations: An historian's view, BBC Caribbean Service, 30 marzo 2007.
  4. ^ a b Mills, T.F, Corps of Colonial Marines, Royal Marines, 1814–1816, in Land Forces of Britain, The Empire and Commonwealth, Regiments.org (archived version). URL consultato il 3 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2007).
  5. ^ Heidler, p434
  6. ^ John McNish Weiss, 'Averse to any kind of controul': American refugees from slavery building the new Royal Naval Dockyard at Bermuda, su mcnishandweiss.co.uk, giugno 2012. URL consultato il 20 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2014).
    «Letter from Sir James Cockburn on the subject of the Colonial Marines mentions the "strong & determined prejudices of these men against the West Indian corps, & the high ideas of superiority which they attach to themselves over the African negroes who chiefly compose those regiments; with whom, I am assured, no inducement could probably tempt them to indiscriminately mix & enlist themselves in the same corps»
  7. ^ Owsley & Smith, p105
  8. ^ Niles' National Register, volume 7, 23 giugno 1814, p. 348.
    «[Woodbine] was actually raising a military force enlisting all red, black and white persons that chose to come forward to the red cross of British humanity»
  9. ^ Niles' National Register, volume 7, 5 febbraio 1815, p. 364.
    «Woodbine was coming on in the rear, at the head of 600 Indians, and that the settlements on the St Mary's and Satilla rivers were breaking up in consequence. On the 21st it appeared ascertained that the enemy's force was about 2,000 men, part blacks»
  10. ^ Niles' National Register, volume 8, 15 luglio 1815, p. 285.
    «[Colonel] Nicolls continues at the British Post...with the Indians heretofore in hostility against the United States, exercising over them an assumed superintendancy, and directing their conduct in relation to our people.. we can never rest contented and see a British officer (especially of Col. Nicolls' stamp) acting as their superintendent, civil and military»
  11. ^ Niles' National Register, volume 8, 15 luglio 1815, p. 284.
    «Major Nicholls [sic] was tried in May 1812, on thirteen charges - the first of which was cruelty to a private...by beating...For all of these charges, he was only reprimanded..though the court [disapproved] .. in severe terms on the violence he had evinced on those several occasions.»
  12. ^ Landers, p125
  13. ^ Owsley & Smith, p107
  14. ^ Rodriguez (Ed), p346
  15. ^ Dale Cox, Attack on the Fort at Prospect Bluff, su exploresouthernhistory.com, exloresouthernhistory.com, 2014. URL consultato il 25 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
  16. ^ Nicolas, p288
  17. ^ a b Rodriguez (Ed), p66
  18. ^ Buckley, p284
  19. ^ Ellis, p125
  20. ^ Letters from Commander-in-Chief, Leeward Islands (ADM 1/329) Cochrane to Admiralty, 18 October 1808, reporting the formation of the Corps from slaves of masters on Marie Galante helping the French and from slaves from Guadeloupe; Cochrane to Poole, 2 Nov 1808, describing the Colonial Corps as "nearly complete, having upwards of two hundred volunteer Blacks, ... principally deserters and others captured from the enemy".
  21. ^ Marie Galante garrison muster, ADM 37/8610. Members of the Corps listed in various Royal Navy ships' musters in the ADM 37 series.
  22. ^ McNish Weiss, John. (2007). "Sir Alexander Cochrane's first Corps of Colonial Marines: Marie Galante 1808". Paper for 2007 Naval History Symposium, United States Naval Academy, Annapolis, Maryland, USA
  23. ^ Letter from Cochrane to Lord Melville, 23 December 1813, National Library of Scotland, MS 2576, 122V–119
  24. ^ Letter from Cochrane to William Matthews dated 9 May 1814 "to endeavor to raise a Corps of Colonial Marines, from the People of Color who escaped to us from the Enemy's shore in this neighbourhood and to cause such as ... may enlist for the purpose to be immediately formed, drilled and brought forward for service." Letters from Commander-in-Chief, North America: 1814, nos. 269–348 (ADM 1/507)
  25. ^ John N. Grant, Black Immigrants Into Nova Scotia, 1776–1815 (PDF), in The Journal of Negro History, vol. 58, n. 3, luglio 1973, pp. 253–270, DOI:10.2307/2716777, JSTOR 2716777.[collegamento interrotto]
  26. ^ Lambert, p309
  27. ^ Rodriguez (Ed), p63
  28. ^ 'A Proclamation
    «Whereas it has been represented to me that many persons now resident in the United States have expressed a desire to withdraw therefrom with a view to entering into His Majesty's service, or of being received as free settlers into some of His Majesty's colonies.
    This is therefore to give notice that all persons who may be disposed to migrate from the United States, will with their families, be received on board of His Majesty's ships or vessels of War, or at the military posts that may be established upon or near the coast of the United States, when they will have their choice of either entering into His Majesty's sea or land forces, or of being sent as free settlers to the British possessions in North America or the West Indies where they will meet with due encouragement.
    Given under my hand at Bermuda this second day of April, 1814, by command of Vice Admiral.»
    Alex Cochrane' (DM 1/508 folio 579)
  29. ^ The text of the proclamation has been widely published, and copies of the printed original are in UK National Archives WO 1/143 f31 and ADM 1/508 f579
  30. ^ a b Morriss, p98
  31. ^ Whitfield, p30
  32. ^ Heidler, p538
  33. ^ Sutherland, p152
  34. ^ Latimer, p249
  35. ^ HMS Albion Ship Muster 1814 Jan – Aug ADM 37/5005, which has listings for the Corps, and for fugitive slaves
  36. ^ Rodriguez (Ed), pp 62–66, contains John McNish Weiss's essay 'Black Freedom Fighters (War of 1812)'
  37. ^ Herrick, Carole L. (2005). August 24, 1814: Washington in Flames. Falls Church, Virginia: Higher Education Publications. ISBN 0-914927-50-7
  38. ^ Morriss, p99
  39. ^ a b Heidler, p95
  40. ^ Marshall, p729: "Captain Barrie commends, in high terms, the conduct of all the officers, seamen, and marines, under his orders, as well as that of the colonial corps, composed of armed blacks."
  41. ^ London Gazette, n. 16941, 1º ottobre 1814, pp. 1965–1965.
  42. ^ Crawford (ed), p156, quoting a Letter from Cockburn to Cochrane dated 17 July 1814. 'The Marine Clothing you sent by the Asia for the Colonial Marines has arrived most opportunely, we were in very great want for it; I think we have about 120 Men in the Corps and I have now no doubt of encreasing[sic] it rapidly, they are indeed excellent Men, and make the best skirmishers possible for the thick Woods of this Country'
  43. ^ Crawford (ed), p130, quoting a Letter from Cockburn to Cochrane dated 1 July 1814. 'I have directed the Marine Clothing specified in the margin to be Sent to you in the Asia for the purpose of equipping the Volunteers (500 jackets, 1000 shirts, 1000 pairs of trousers, 500 Hats, 500 Stocks, 1000 Flannel Jackets)'
  44. ^ Gleig, pg 92 riferisce di un piccolo gruppo di Marines nella 1ª Brigata, con la maggioranza che forma la 3ª Brigata
  45. ^ a b The Battle of North Point A Little-Known Battle from a Scarcely Remembered War, by Ross M. Kimmel (PDF), su dnr.state.md.us. URL consultato il 21 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  46. ^ Agassiz (1907) p6: "The crest represents a man's forearm, bared, holding in the hand a torch made of rope. in recognition of the services of Captain J. J. C. Agassiz RN on the 21st August 1801 ... and also in recognition of the services of Mr Lewis Agassiz at the capture of the city of Washington .. where the public buildings were destroyed by fire; in which act of devastation he assisted, having been in charge of one of the firing parties."
  47. ^ London Gazette, n. 16939, 27 settembre 1814, pp. 1942–1943.
  48. ^ Nicolas, p265
  49. ^ George Gleig, Recollections of the Expedition to the Chesapeake, and against New Orleans, by an Old Sub, in United Service Journal, n. 2, 1840.
    «many of these poor fellows, after voluntarily serving for a few months in a sort of provisional battalion, called the "Colonial Marines," obtained grants of land»
  50. ^ ADM 96/341 Marine subsistence and pay sheets 1814
  51. ^ ADM 96/471 Marine subsistence and pay sheets 1815
  52. ^ Nicolas, p287
  53. ^ Quando una dozzina di marinai britannici furono catturati vicino all'isola il 20 giugno 1814, il loro resoconto delle difficoltà incontrate con il cibo e l'acqua sull'isola, e la costruzione di Fort Albion, era stato riportato da un giornale locale. Farmer's Repository (PDF), 28 luglio 1814.
    «at Tangier Island ... the crews there are very sickly with the flux, the water being brackish and bad ... they had been for 2 months on short allowance of food, but had lately obtained a supply from Bermuda»
  54. ^ William James, A Full and Correct Account of the Military Occurrences of the Late War Between Great Britain and the United States of America. Volume II, London, 1818, p. 332.
  55. ^ Bullard, Mary R, Black Liberation on Cumberland Island, 1983
  56. ^ Tucker, p535
  57. ^ T. J. Linzy, Did Military Honour Hinder the Royal Navy's Effective Use of North American Indians in the Gulf of Mexico Campaign in the War of 1812., in M.A. dissertation, London, Department of War Studies, King's College, 28 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2010).
  58. ^ John Sugden, The Southern Indians in the War of 1812: The Closing Phase, in Florida Historical Quarterly, gennaio 1982.
    «Sugden, on p281, is the source used by Linzy»
  59. ^ Letter from Pigot to Cochrane dated 8 June 1814, within Letters from Commander-in-Chief, North America: 1814, nos. 141–268 (ADM 1/506)
  60. ^ Letter from Admiral Cochrane to the Chiefs of the Indian Nations dated 1 July 1814 refers to Nicolls, adding 'I have sent with him.. two thousand stand of arms, with one thousand swords'. This is within WO 1/143 folio 70, which can be downloaded for a fee from the UK National Archives website
  61. ^ British and Foreign State Papers 1818–1819, vol. 6, London, James Ridgeway, 1835, p. 434.
    «Ambrister's Commission from Cochrane "Whereas, I have thought fit to send a Detachment of the Royal Marine Corps to the Creek Nations, for the purpose of training to arms, such Indians and others as may be friendly to, and willing to fight under, the Standard of His Majesty: I ..appoint you as an Auxiliary Second Lieutenant, of such Corps of Colonial Marines ... Given under my hand and seal, at Bermuda, this 25th day of July, 1814»
  62. ^ Mahon, p347 quoting a letter from Cochrane to the Admiralty dated 25 August 1814, Letters from Commander-in-Chief, North America: 1814, nos.141–268 (ADM 1/506)
  63. ^ Niles' National Register volume 7, 5 novembre 1814, p. 133.
  64. ^ Mark F. Boyd, Events at Prospect Bluff on the Apalachicola River, 1808–18 [collegamento interrotto], in Florida Historical Quarterly, [St. Augustine]: Florida Historical Society, ottobre 1937.
  65. ^ Latour, pg 11 asserts that Nicolls "enlisted and publicly drilled Indians, who wore the British uniform in the streets [of Pensacola]."
  66. ^ Heidler, p188
  67. ^ Heidler, p388
  68. ^ Nicolas, p268
  69. ^ American State Papers: Foreign Relations 1815–1822, vol. 4, Washington, Gales & Seaton, 1834, p. 551.
    «pg. 551 has the testimony of a Royal Marine deserter from the Fort, sworn at Mobile on 9 May 1815, advising "the British left, with the Indians, between them three and four hundred negroes, taken from the United States, principally Louisiana»
  70. ^ American State Papers: Foreign Relations 1815–1822, vol. 4, Washington, Gales & Seaton, 1834, p. 552.
    «Letter from General Gaines dated 22 May 1815 "P.S. I learn that Nicholls[sic] ..is still at Appalachicola, and that he has 900 Indians and 450 negroes under arms»
  71. ^ Letter from Admiral Cochrane to General Lambert dated 3 February 1815 refers to "a coloured corps has been organised of from 300–400 men" which is commanded by Nicolls. This is within WO 1/143 folio 55, which can be downloaded for a fee from the UK National Archives website. A copy is also contained within: Letters from Commander-in-Chief, North America: 1815, nos. 1–126 (ADM 1/508)
  72. ^ British and Foreign State Papers 1818–1819, vol. 6, London, James Ridgeway, 1835, p. 364.
    «memorandum dated 21 May 1815 "a few that were shipped to the island of Trinidad, in His Majesty's Ship, The Levant; and such as have enlisted in the Colonial Marines»
  73. ^ Landers, p123
  74. ^ Rodriguez (Ed), p65

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]