Coppa Intercontinentale (calcio)

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Coppa Intercontinentale
Altri nomi
  • Coppa Intercontinentale dei Club Campioni
  • Coppa Euro-Sudamericana Toyota
  • Coppa EUSA
Sport Calcio
Tiposquadre di club
OrganizzatoreCONMEBOL e UEFA
TitoloCampione del mondo FIFA[1][2]
Cadenzaannuale
Partecipanti2
FormulaAnd. e rit. (Dal 1960 al 1979)
Gara unica (Dal 1980 al 2004)
Storia
Fondazione1960
Soppressione2004
Numero edizioni43
Ultimo vincitorePorto
Record vittorie

Coppa Intercontinentale

La Coppa Intercontinentale fu una competizione calcistica tenutasi annualmente tra il 1960 e il 2004 tra i club campioni in carica d'Europa e del Sudamerica.

Inizialmente la sua denominazione per esteso era "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", come aveva richiesto la FIFA per concedere la propria approvazione[3]. Dal 1980 cambiò il proprio nome in "Coppa Europeo-Sudamericana" (European/South American Toyota Cup),[4] o più brevemente come "Coppa EUSA" (en. EUSA Cup) divenendo anche nota come "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota" o Toyota Cup per motivi commerciali. Era gestita congiuntamente dalle confederazioni europea (UEFA)[5][6] e sudamericana (CONMEBOL)[7], e riconosciuta anche dalla FIFA come competizione ufficiale nonostante non sia stata da essa organizzata[8][9][10][11]. Nel 2005, infine, essa si fuse con la Coppa del mondo per club FIFA[12].

Nonostante l'esistenza in passato di diversi tornei che rivendicavano il diritto di assegnare il titolo simbolico di campione del mondo (il Football World Championship, il Trofeo Sir Thomas Lipton, la Copa Rio e la Pequeña Copa del Mundo)[13], la FIFA riconosce solo la Coppa Intercontinentale come legittima antesignana della propria Coppa del mondo per club.

Benché non vi sia corrispondenza statistica fra le due competizioni[14][15][1], sussiste tuttavia una coincidenza giuridica: sin dalle origini della manifestazione, infatti, la FIFA considerava l'Intercontinentale una competizione mondiale in illo tempore poiché disputata dai rappresentanti dei due continenti con maggior sviluppo nella disciplina a livello di club, e successo a livello di nazionali, nonché gli unici in cui si disputavano tornei confederali all'epoca della sua inaugurazione[16]. Nel 2017, infine, la FIFA ha equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo a posteriori anche i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo ufficiale di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club[1][17].

Nel 2022 è stata istituita la Coppa Intercontinentale Under-20, la versione per squadre giovanili della Coppa Intercontinentale, che mette di fronte in gara unica le vincitrici della Coppa Libertadores Under-20 e della UEFA Youth League[18][19].

Formula[modifica | modifica wikitesto]

La competizione si è sempre svolta annualmente. Dall'esordio nel 1960 all'edizione del 1979 le due sfidanti si incontravano in una gara d'andata e in una di ritorno nei rispettivi stadi; il continente in cui si disputava la partita di ritorno era alternato, sempre con cadenza annuale. Fino al 1968 era dichiarata campione la squadra che raccoglieva più punti, sicché in caso di parità dopo le due gare si disputava uno spareggio in uno stato diverso, comunque nel continente della formazione che aveva disputato in casa la gara di ritorno. Dal 1969 il regolamento fu modificato, introducendo la differenza reti in luogo della somma dei punti e abolendo così gli spareggi.

La collocazione nel calendario della manifestazione era instabile, al punto che le edizioni del 1975 e del 1978 non furono disputate per un mancato accordo sulle date in cui giocare. Dal 1980, con il trasferimento in Giappone come sede fissa e la sponsorizzazione da parte della Toyota, l'Intercontinentale si disputò in partita unica (dopo un primo esperimento nel 1973) e sempre al termine dell'anno solare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo trionfo del Peñarol nel 1966; gli uruguaiani furono tra i maggiori protagonisti delle prime edizioni del torneo.

La Coppa Intercontinentale dei Club Campioni fu, nel 1960, la prima manifestazione ufficiale che individuava il miglior club al mondo[16]. In quell'anno il Real Madrid aveva conquistato la sua quinta Coppa dei Campioni consecutiva e, se il dominio delle merengues nell'allora unica competizione UEFA era indiscutibile, per poter essere dichiarati i migliori al mondo gli spagnoli avrebbero dovuto confrontarsi con la più forte rappresentante dell'unico altro continente al tempo calcisticamente sviluppato, il Sudamerica.

Per questa esigenza, la CONMEBOL organizzò un torneo per campioni nazionali simile a quello nato cinque anni prima in Europa[20], che fu chiamato Coppa Libertadores: il vincitore si sarebbe incontrato in una doppia sfida contro i campioni dell'UEFA. Trent'anni dopo la Coppa Jules Rimet per le Nazionali, la Coppa Intercontinentale permise di laureare anche fra i club una squadra campione del mondo[16].

Dall'iniziale prestigio al progressivo declino[modifica | modifica wikitesto]

Nestor Combin, attaccante del Milan, accasciato al suolo dopo i duri scontri del 1969 coi giocatori dell'Estudiantes.

Il torneo affascinò subito i tifosi europei ma ancor di più quelli sudamericani, che vi vedevano un obiettivo decisamente superiore alla stessa Libertadores. Il clima surriscaldato rese le trasferte nell'emisfero australe molto impegnative, e le squadre europee a volte subirono accoglienze ben poco ospitali da parte dei paesi dell'America meridionale[21]: su tutte la finale di ritorno del 1969 a Buenos Aires tra l'Estudiantes e i trionfatori del Milan, al termine della quale il rossonero d'origine argentina Nestor Combin fu arrestato per presunta renitenza alla leva[22], e rilasciato all'alba solo dopo aver mosso le vie della diplomazia[21]. A causa di simili intemperanze e della difficile collocazione nel calendario internazionale, le fortune della coppa dei due mondi negli anni 1970 scemarono tanto rapidamente quanto erano cresciute nel decennio precedente.

Nel 1971 gli olandesi dell'Ajax furono i primi a rinunciare alla competizione, sostituiti dal Panathīnaïkos finalista perdente di Coppa dei Campioni; nel 1973 gli olandesi declinarono nuovamente, sostituiti dalla Juventus: la finale si disputò a Roma, il solo caso, dal 1960 al 1979, in cui il trofeo non fu assegnato con sfide di andata e ritorno. Nel 1974 il Bayern Monaco rinunciò, sostituito dall'Atlético Madrid, che diventò l'unico club ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale come vicecampione del proprio continente.

Nel 1975 la manifestazione non fu disputata: le eventuali finaliste sarebbero state il Bayern e l'Independiente. Nel 1977 il Liverpool rifiutò e cedette il suo posto ai vicecampioni del Borussia M'gladbach. Nel 1978, per la seconda volta, la competizione non ebbe luogo: le eventuali finaliste sarebbero state il Liverpool e il Boca Juniors. Nel 1979, infine, anche il Nottingham Forest rinunciò in favore dei vicecampioni del Malmö FF.

La rinascita in Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Platini e Scirea col trofeo vinto nel 1985 dalla Juventus, prima squadra europea a far propria la competizione dopo il cambio di formula.

Nuovo impulso alla manifestazione arrivò nel 1980 per mano della Toyota, che propose a UEFA e CONMEBOL di rilevare i diritti di commercializzazione del torneo, inglobandolo in un appuntamento annuale da disputarsi in gara unica in Giappone; nell'occasione la casa automobilistica affiancò al nome canonico della manifestazione quello commerciale di Toyota Cup (e imponendo di conseguenza, fino al 1998, il divieto agli sponsor di maglia per le squadre partecipanti).

La nuova formula ebbe il merito di ridare assoluta regolarità al torneo, anche se tolse ai tifosi il contatto diretto con la manifestazione, ora disputata in campo neutro; nello specifico, per lungo tempo a Tokyo e nelle ultime tre edizioni a Yokohama. Toyota sottoscrisse anche accordi con la UEFA per mettersi al riparo, con pesanti penali, da un eventuale ritiro dei club europei, com'era successo nel recente passato. Le squadre del vecchio continente impiegarono anni per tornare a imporsi, cogliendo il primo successo con la Juventus nel 1985; da qui in avanti, tuttavia, la competitività del calcio europeo crebbe parallelamente alla sua forza economica, che attraeva nella Coppa dei Campioni i più forti calciatori del pianeta, grazie anche alla sempre maggiore permeabilità delle frontiere[23]. A cavallo tra secondo e terzo millennio, dal 1995 al 2002, i trofei intercontinentali furono vinti da club europei in sette occasioni su otto.

Nel 2004 il comitato organizzativo UEFA-CONMEBOL, in accordo con la FIFA, decise di abolire la Coppa Intercontinentale, e dall'anno successivo fu inaugurata (dopo un'edizione sperimentale tenutasi nel 2000) la Coppa del mondo per club FIFA, torneo organizzato direttamente dalla federazione internazionale e riservato ai sei club vincitori dei tornei continentali delle sei confederazioni calcistiche[13] che, a differenza della Coppa Intercontinentale, è obbligatorio per tutte le squadre qualificatesi attraverso i propri trofei continentali[24].

Il trofeo negli anni[modifica | modifica wikitesto]

Da sinistra: Oscar Ruggeri e Nery Pumpido sorreggono la Toyota Cup, mentre Héctor Enrique stringe la Coppa Intercontinentale, dopo la vittoria del River Plate nell'edizione 1986.

Il trofeo assegnato nella competizione, nota per esteso come "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", non ha subito cambiamenti estetici dalla prima edizione del 1960 a quella del 2004, quando venne assorbita dalla nuova Coppa del mondo per club FIFA.

Dal 1980 in poi, al trofeo della Coppa Intercontinentale venne affiancato quello della Toyota Cup (Coppa Toyota), in coincidenza con la sopravvenuta sponsorizzazione della competizione da parte della Toyota, che la rinominò in "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota": il cerimoniale di premiazione della squadra vincitrice prevedeva la consegna della Coppa Intercontinentale al capitano, mentre il compito di sollevare la Toyota Cup era affidato al suo vice; inoltre il migliore giocatore del match veniva premiato con una vettura della casa automobilistica.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vincitore Risultato Finalista
1960
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Bandiera della Spagna Real Madrid 0 - 0
5 - 1
Bandiera dell'Uruguay Peñarol
1961
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 0 - 1
5 - 0
2 - 1
Bandiera del Portogallo Benfica
1962
Dettagli
Bandiera del Brasile Santos 3 - 2
5 - 2
Bandiera del Portogallo Benfica
1963
Dettagli
Bandiera del Brasile Santos 2 - 4
4 - 2
1 - 0
Bandiera dell'Italia Milan
1964
Dettagli
Bandiera dell'Italia Inter 0 - 1
2 - 0
1 - 0 (dts)
Bandiera dell'Argentina Independiente
1965
Dettagli
Bandiera dell'Italia Inter 3 - 0
0 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1966
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 2 - 0
2 - 0
Bandiera della Spagna Real Madrid
1967
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Racing Club 0 - 1
2 - 1
1 - 0
Bandiera della Scozia Celtic
1968
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Estudiantes 1 - 0
1 - 1
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd
1969
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 3 - 0
1 - 2
Bandiera dell'Argentina Estudiantes
1970
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Feyenoord 2 - 2
1 - 0
Bandiera dell'Argentina Estudiantes
1971
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 1 - 1
2 - 1
Bandiera della Grecia Panathīnaïkos[25]
1972
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 1 - 1
3 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1973
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Independiente 1 - 0 Bandiera dell'Italia Juventus[26]
1974
Dettagli
Bandiera della Spagna Atlético Madrid[27] 0 - 1
2 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1975 - -[28] -
1976
Dettagli
Bandiera della Germania Ovest Bayern Monaco 2 - 0
0 - 0
Bandiera del Brasile Cruzeiro
1977
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 2 - 2
3 - 0
Bandiera della Germania Ovest Borussia M'gladbach[29]
1978 - -[30] -
1979
Dettagli
Bandiera del Paraguay Olimpia 1 - 0
2 - 1
Bandiera della Svezia Malmö FF[31]
1980
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Nottingham Forest
1981
Dettagli
Bandiera del Brasile Flamengo 3 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Liverpool
1982
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Bandiera dell'Uruguay Peñarol 2 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Aston Villa
1983
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Bandiera del Brasile Grêmio 2 - 1 (dts) Bandiera della Germania Ovest Amburgo
1984
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Independiente 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Liverpool
1985
Dettagli
Bandiera dell'Italia Juventus 2 - 2 (dts)
4 - 2 (dtr)
Bandiera dell'Argentina Argentinos Juniors
1986
Dettagli
Bandiera dell'Argentina River Plate 1 - 0 Bandiera della Romania Steaua Bucarest
1987
Dettagli
Bandiera del Portogallo Porto 2 - 1 (dts) Bandiera dell'Uruguay Peñarol
1988
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 2 - 2 (dts)
7 - 6 (dtr)
Bandiera dei Paesi Bassi PSV
1989
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 1 - 0 (dts) Bandiera della Colombia Atlético Nacional
1990
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 3 - 0 Bandiera del Paraguay Olimpia
1991
Dettagli
Bandiera della Jugoslavia Stella Rossa 3 - 0 Bandiera del Cile Colo-Colo
1992
Dettagli
Bandiera del Brasile San Paolo 2 - 1 Bandiera della Spagna Barcellona
1993
Dettagli
Bandiera del Brasile San Paolo 3 - 2 Bandiera dell'Italia Milan[32]
1994
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield 2 - 0 Bandiera dell'Italia Milan
1995
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 0 - 0 (dts)
4 - 3 (dtr)
Bandiera del Brasile Grêmio
1996
Dettagli
Bandiera dell'Italia Juventus 1 - 0 Bandiera dell'Argentina River Plate
1997
Dettagli
Bandiera della Germania Borussia Dortmund 2 - 0 Bandiera del Brasile Cruzeiro
1998
Dettagli
Bandiera della Spagna Real Madrid 2 - 1 Bandiera del Brasile Vasco da Gama
1999
Dettagli
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 - 0 Bandiera del Brasile Palmeiras
2000
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 2 - 1 Bandiera della Spagna Real Madrid
2001
Dettagli
Bandiera della Germania Bayern Monaco 1 - 0 (dts) Bandiera dell'Argentina Boca Juniors
2002
Dettagli
Bandiera della Spagna Real Madrid 2 - 0 Bandiera del Paraguay Olimpia
2003
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 1 - 1 (dts)
3 - 1 (dtr)
Bandiera dell'Italia Milan
2004
Dettagli
Bandiera del Portogallo Porto 0 - 0 (dts)
8 - 7 (dtr)
Bandiera della Colombia Once Caldas

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie per club[modifica | modifica wikitesto]

Arrigo Sacchi e Franco Baresi, rispettivamente allenatore e capitano del Milan, posano con la Coppa Intercontinentale 1989; i rossoneri sono tra i più titolati nella competizione, a pari merito con Peñarol, Nacional, Real Madrid e Boca Juniors.
Club Vittorie Sconfitte Edizioni vinte
Bandiera dell'Italia Milan 3 4 1969, 1989, 1990
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 3 2 1961, 1966, 1982
Bandiera della Spagna Real Madrid 3 2 1960, 1998, 2002
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 3 1 1977, 2000, 2003
Bandiera dell'Uruguay Nacional 3 0 1971, 1980, 1988
Bandiera dell'Argentina Independiente 2 4 1973, 1984
Bandiera dell'Italia Juventus 2 1 1985, 1996
Bandiera del Brasile Santos 2 0 1962, 1963
Bandiera dell'Italia Inter 2 0 1964, 1965
Bandiera del Brasile San Paolo 2 0 1992, 1993
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 2 0 1972, 1995
Bandiera della Germania Bayern Monaco 2 0 1976, 2001
Bandiera del Portogallo Porto 2 0 1987, 2004
Bandiera dell'Argentina Estudiantes 1 2 1968
Bandiera del Paraguay Olimpia 1 2 1979
Bandiera del Brasile Grêmio 1 1 1983
Bandiera dell'Argentina River Plate 1 1 1986
Bandiera dell'Argentina Racing Club 1 1 1967
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 1 1999
Bandiera dei Paesi Bassi Feyenoord 1 0 1970
Bandiera della Spagna Atlético Madrid 1 0 1974
Bandiera del Brasile Flamengo 1 0 1981
Bandiera della Serbia Stella Rossa 1 0 1991
Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield 1 0 1994
Bandiera della Germania Borussia Dortmund 1 0 1997

Vittorie per federazione[modifica | modifica wikitesto]

Nazione Vittorie N°Squadre Anni
Bandiera dell'Argentina Argentina 9 6 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003
Bandiera dell'Italia Italia 7 3 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 6 2 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988
Bandiera del Brasile Brasile 6 4 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993
Bandiera della Spagna Spagna 4 2 1960, 1974, 1998, 2002
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 3 2 1970, 1972, 1995
Bandiera della Germania Germania 3 2 1976, 1997, 2001
Bandiera del Portogallo Portogallo 2 1 1987, 2004
Bandiera del Paraguay Paraguay 1 1 1979
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1 1 1991
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 1 1999

Vittorie per confederazione[modifica | modifica wikitesto]

Confederazione Vittorie N°Federazioni N°Squadre
CONMEBOL 22 4 13
UEFA 21 7 12

Miglior giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Premio assegnato a partire dal 1980.

Anno Nome Club
1980 Bandiera dell'Uruguay Waldemar Victorino Nacional
1981 Bandiera del Brasile Zico Flamengo
1982 Bandiera del Brasile Jair Peñarol
1983 Bandiera del Brasile Renato Gaúcho Grêmio
1984 Bandiera dell'Argentina José Percudani Independiente
1985 Bandiera della Francia Michel Platini Juventus
1986 Bandiera dell'Uruguay Antonio Alzamendi River Plate
1987 Bandiera dell'Algeria Rabah Madjer Porto
1988 Bandiera dell'Uruguay Santiago Ostolaza Nacional
1989 Bandiera dell'Italia Alberico Evani Milan
1990 Bandiera dei Paesi Bassi Frank Rijkaard Milan
1991 Bandiera della Jugoslavia Vladimir Jugović Stella Rossa
1992 Bandiera del Brasile Raí San Paolo
1993 Bandiera del Brasile Toninho Cerezo San Paolo
1994 Bandiera dell'Argentina Omar Asad Vélez Sarsfield
1995 Bandiera dei Paesi Bassi Danny Blind Ajax
1996 Bandiera dell'Italia Alessandro Del Piero Juventus
1997 Bandiera della Germania Andreas Möller Borussia Dortmund
1998 Bandiera della Spagna Raúl Real Madrid
1999 Bandiera del Galles Ryan Giggs Manchester Utd
2000 Bandiera dell'Argentina Martín Palermo Boca Juniors
2001 Bandiera del Ghana Samuel Kuffour Bayern Monaco
2002 Bandiera del Brasile Ronaldo Real Madrid
2003 Bandiera dell'Argentina Matías Donnet Boca Juniors
2004 Bandiera del Portogallo Maniche Porto

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Giocatori col maggior numero di partecipazioni
    Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, 5 edizioni (1989, 1990, 1993, 1994, 2003. Tutte con il Milan)
  • Giocatore col maggior numero di reti segnate nella storia della competizione
    Pelé, 7 (tutte con il Santos)
  • Giocatore col maggior numero di titoli vinti
    Saul Malatrasi, 3 (con l'Inter nel 1964 e 1965 e con il Milan nel 1969)
  • Allenatore col maggior numero di titoli vinti
    Carlos Bianchi, 3 (con il Velez Sarsfield nel 1994 e con il Boca Juniors nel 2000 e nel 2003)
  • Maggior numero di partecipazioni
    Milan, 7 (tre vittorie e quattro sconfitte)
  • Maggior numero di partecipazioni consecutive
    Estudiantes e Independiente, 3 (rispettivamente tra il 1968 e il 1970, e tra il 1972 e il 1974)
  • Squadra con il maggior numero di reti segnate nella storia del torneo
    Milan, 17 reti (in 7 edizioni)
  • Massimo scarto di gol in un singolo incontro
    5 reti (Peñarol-Benfica 5-0 dell'edizione 1961)
  • Maggior numero di gol in un singolo incontro
    7 (Santos-Benfica 5-2 dell'edizione 1962 e Boca Juniors-Borussia Mönchengladbach 5-2) dell'edizione 1977)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cfr. (EN) FIFA Council approves key organisational elements of the FIFA World Cup, su fifa.com, Fédération Internationale de Football Association, 27 ottobre 2017. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2017).; (EN) FIFA Club World Cup 2017: Statistical Kit (PDF), su resources.fifa.com, Fédération Internationale de Football Association, pp. 15, 40-42. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2017).; Mondiale per club: il Real cerca l'allungo, su it.uefa.com, 13 dicembre 2017.
  2. ^ Sebbene non promuova l'unificazione statistica dei tornei, il titolo di "Campione del Mondo" è stato assegnato dalla federazione mondiale (unica che può conferire un titolo di tale livello) con documento ufficiale del Consiglio, ergo è formalmente un titolo mondiale FIFA, cfr. (EN) FIFA Statutes, April 2016 edition (PDF), in Fédération Internationale de Football Association, aprile 2016, p. 19.; (EN) FIFA Club World Cup Qatar 2019™ (PDF), in Fédération Internationale de Football Association, p. 12.; (ES) FIFA acepta propuesta de CONMEBOL de reconocer títulos de copa intercontinental como mundiales de clubes, su conmebol.com, 29 ottobre 2017.; (ES) La FIFA reconoció de manera oficial a la Copa Intercontinental, su diariovivo.com, 27 ottobre 2017.; (ES) FIFA reconoce Intercontinentales como Mundiales, su espndeportes.espn.com, 27 ottobre 2017.
  3. ^ Il comitato organizzatore aveva proposto per la competizione il nome di "Coppa del Mondo dei Club Campioni", cfr. (ES) Santiago García, Los campeones de las Copas de Europa y Sudamérica, Real Madrid y Peñarol, disputarán el primer partido de la final de la Copa del Mundo de clubs (PDF), in La Vanguardia, 3 luglio 1960, p. 34. URL consultato il 6 gennaio 2013.
  4. ^ (EN) CA Peñarol, Union des Associations Européennes de Football. URL consultato il 27 dicembre 2014.
  5. ^ (EN) "Legend – UEFA club competition" (PDF), Union of European Football Associations, p. 99.
  6. ^ (EN) We care about football - Regulation of the UEFA Champions League 2003/04 (PDF), Union of European Football Associations, p. 2.
    «The winners of UEFA Champions League undertake to part in the following competitions: a) The UEFA Super cup, witch is held at the start of each new season. b) Intercontinental competitions arranged by UEFA and other confederations. / Clubs are not authorised to represent UEFA or the UEFA Champions League without UEFA's prior written approval.»
  7. ^ (ES) Competencias oficiales de la CONMEBOL, Confederación Sudamericana de Fútbol, 2011, pp. 99, 107.
  8. ^ Secondo lo statuto FIFA, le competizioni ufficiali sono quelle per squadre rappresentative organizzate dalla FIFA o da qualsiasi confederazione. Le squadre rappresentative sono generalmente squadre nazionali, ma anche squadre di club che rappresentano una confederazione in competizioni interconfederali o un'associazione membro in competizioni confederali, cfr. (EN) FIFA Statutes, April 2016 edition (PDF), su resources.fifa.com, Fédération Internationale de Football Association, aprile 2016, p. 5.; (EN) Statistical kit FIFA Club World Cup UAE 2018, su resources.fifa.com, Fédération Internationale de Football Association, 10 dicembre 2018, p. 13.; (EN) 2018/19 UEFA Champions League regulations (PDF), su uefa.com, Union of European Football Associations, p. 10.
  9. ^ Secondo i regolamenti della FIFA, integrati con lo statuto della Federazione: 1) le richieste riguardanti partite nelle competizioni internazionali organizzate dalle confederazioni devono essere esaminate ed eventualmente approvate dalla FIFA; 2) sono definibili "match ufficiali" quelli organizzati sotto gli auspici della FIFA, delle confederazioni (che hanno giurisdizione continentale ma possono organizzare anche competizioni intercontinentali) o delle associazioni membro (che hanno giurisdizione nazionale), cfr. (EN) UEFA Statutes (PDF), su uefa.com, p. 3.; 3) sono definibili "competizioni ufficiali" quelle giocate nei campionati nazionali, nelle coppe nazionali e internazionali per club, cfr. (EN) Regulations Governing International Matches (PDF), su resources.fifa.com, pp. 15, 25.; (EN) REGULATIONS on the Status and Transfer of Players 2016 (PDF), su resources.fifa.com, p. 5. URL consultato il 18 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2019).; (EN) LAWS OF THE GAME 2015/16 (PDF), su img.fifa.com, p. 18.
  10. ^ Fino al 1955 la FIFA si è limitata ad autorizzare la creazione di competizioni in ambito internazionale indirizzate ai club, solo nel caso in cui fossero organizzate almeno da due associazioni membro; dal 1955 ha assegnato alle confederazioni il diritto esclusivo a organizzare competizioni ritenute ufficiali, cfr. (EN) Union des Associations Européennes de Football, 50 years of the European Cup (PDF), su kassiesa.net, ottobre del 2004, pp. 7-9. URL consultato il 4 dicembre 2011.
  11. ^ Cfr. (EN) FIFA Statutes, April 2016 edition (PDF), su resources.fifa.com, pp. 5, 19-21, 33-35, 37, 44, 74. URL consultato il 16 gennaio 2016.; (EN) FIFA Governance Regulations (FGR) (PDF), su img.fifa.com, Fédération Internationale de Football Association, 24 febbraio 2016, pp. 6-7, 9-11.; (PT) FIFA ignora Taça Latina do Benfica, FC Porto é o clube português com mais títulos, su publico.pt, 25 maggio 2011. URL consultato il 20 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2015).
  12. ^ (EN) FIFA statistikal kit 2005 (primo mondiale per club derivato e sostitutore della Coppa Intercontinentale (PDF), su fifa.com. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2017).
  13. ^ a b FIFA, 2012, p. 12.
  14. ^ (ES) River Plate, en su hora más gloriosa, su es.fifa.com, 10 dicembre 2018.
    «En tiempos de la Copa Intercontinental, que cuenta en el palmarés del Mundial de Clubes, venció la edición de 1986»
  15. ^ (EN) Approval for Refereeing Assistance Programme and upper altitude limit for FIFA competitions, su fifa.com, 15 dicembre 2007. URL consultato il 28 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  16. ^ a b c FIFA, 2005, pp. 60-61.
  17. ^ Sebbene non promuova l'unificazione statistica dei tornei, il titolo è stato assegnato dalla federazione mondiale (unica che può conferire un titolo di tale livello) con documento ufficiale del Consiglio, ergo è formalmente un titolo mondiale FIFA, cfr. (EN) FIFA Statutes, April 2016 edition (PDF), in Fédération Internationale de Football Association, aprile 2016, p. 19.; (EN) FIFA Club World Cup Qatar 2019™ (PDF), in Fédération Internationale de Football Association, p. 12.; (ES) FIFA acepta propuesta de CONMEBOL de reconocer títulos de copa intercontinental como mundiales de clubes, su conmebol.com, 29 ottobre 2017.; (ES) La FIFA reconoció de manera oficial a la Copa Intercontinental, su diariovivo.com, 27 ottobre 2017.; (ES) FIFA reconoce Intercontinentales como Mundiales, su espndeportes.espn.com, 27 ottobre 2017.
  18. ^ (ES) Todo lo que debes saber de la Sub-20 Intercontinental, su conmebol.com, 1º agosto 2022.
  19. ^ (EN) Under-20 Intercontinental Cup 2022, Peñarol vs Benfica: All you need to know, su uefa.com, 21 agosto 2022.
  20. ^ Proposto un confronto fra le squadre campioni d'Europa e di America, in Corriere dello Sport, 9 ottobre 1958, p. 4 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  21. ^ a b Roberto Beccantini, C'era una volta la rissa dei due mondi, in La Stampa, 12 dicembre 2003, p. 36.
  22. ^ Paolo Bertoldi, Combin in carcere la notte del trionfo. Arrestati tre calciatori dell'Estudiantes, in La Stampa, 24 ottobre 1969, p. 20. URL consultato il 24 ottobre 1969.
  23. ^ Gaetano Mocciaro, Sudamerica, più retorica che qualità: il Mondiale per Club lo mette a nudo, su tuttomercatoweb.com, 19 dicembre 2018.
  24. ^ (EN) FIFA Club World Championship to replace Toyota Cup from 2005, su fifa.com, 17 marzo 2004 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2011).
  25. ^ La coppa fu disputata tra il Nacional e il Panathīnaïkos, finalista della Coppa dei Campioni 1970-1971, per via della rinuncia dell'Ajax.
  26. ^ La coppa fu disputata tra l'Independiente e la Juventus, finalista della Coppa dei Campioni 1972-1973, per via della rinuncia dell'Ajax. Si decise, caso unico fino al trasferimento in Giappone, per una finale in partita secca, da disputarsi allo stadio Olimpico di Roma.
  27. ^ La coppa fu disputata tra l'Independiente e l'Atlético Madrid, finalista della Coppa dei Campioni 1973-1974, per via della rinuncia del Bayern Monaco; si tratta dell'unico caso di squadra campione del mondo non vincitrice della propria rassegna continentale.
  28. ^ La coppa avrebbe dovuto disputarsi tra Bayern Monaco e Independiente.
  29. ^ La coppa fu disputata tra il Boca Juniors e il Borussia M'gladbach, finalista della Coppa dei Campioni 1976-1977, per via della rinuncia del Liverpool.
  30. ^ La coppa doveva disputarsi tra Liverpool e Boca Juniors.
  31. ^ La coppa, l'ultima con il sistema dell'andata e ritorno, fu disputata tra l'Olimpia Asunción e gli svedesi del Malmö FF, finalisti della Coppa dei Campioni 1978-1979, per via della rinuncia del Nottingham Forest.
  32. ^ La coppa fu disputata tra il San Paolo e il Milan, finalista della UEFA Champions League 1992-1993 e ammesso a disputare la competizione per via della squalifica internazionale inflitta ai campioni europei dell'Olympique Marsiglia, dopo uno scandalo per corruzione che investì il presidente della squadra francese Bernard Tapie.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) FIFA Activity Report 2005 (PDF), Fédération Internationale de Football Association, aprile 2004 – maggio 2005 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  • (EN) FIFA Club World Cup 2012 Statistical Kit (PDF), Fédération Internationale de Football Association, 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2014).
  • (EN) FIFA Club World Cup Morocco 2014 (PDF), Fédération Internationale de Football Association, 20 novembre 2014. URL consultato il 20 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).

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