Contea di Sovana

Contea di Sovana
Contea di Sovana - Stemma
Contea di Sovana - Localizzazione
Contea di Sovana - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue ufficialilatino
Lingue parlateVolgare e Toscano medievale
CapitaleSovana
Politica
Forma di Statocontea feudataria
Forma di governofeudale
Conti di SovanaAldobrandeschi di Sovana
Nascita1274
CausaDivisione dei feudi Aldobrandeschi
Fine1293[senza fonte] con Romano Orsini[senza fonte]
CausaMatrimonio tra Romano Orsini e Anastasia di Montfort
Territorio e popolazione
Bacino geograficoToscana meridionale
Territorio originaleArea del Tufo, Colline dell'Albegna e del Fiora, Argentario, Capalbio e Montalto di Castro
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Evoluzione storica
Succeduto daContea di Pitigliano

La contea di Sovana, assieme a quella di Santa Fiora, era uno dei due stati in cui fu diviso nel 1274 il territorio controllato dagli Aldobrandeschi nella Toscana meridionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La contea di Sovana comprendeva, al momento della spartizione del 1274, un vasto territorio tra l'area del tufo e le Colline dell'Albegna e del Fiora, fino all'Argentario, a Capalbio e a Montalto di Castro nel territorio laziale. Rispetto alla Contea di Santa Fiora presentava una maggiore estensione territoriale ma ebbe una durata estremamente breve.

Nel 1293, col matrimonio tra Romano Orsini e Anastasia di Montfort (ultima erede di questo ramo della famiglia Aldobrandeschi), il territorio della contea fu ereditato dagli Orsini.

Tuttavia, le mire espansionistiche senesi strapparono numerose località, prima alla contea aldobrandesca e poi a quella ursinea, che entrarono a far parte della Repubblica di Siena.

Tra le località della contea di Sovana passate ai Senesi sono da ricordare Montiano e Pereta, perse già nel corso del Duecento prima che venissero ereditate dagli Orsini, e Talamone che fu ceduto sempre ai Senesi attraverso i monaci dell'Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata.

Da allora, il territorio della contea comprendeva Pitigliano, che divenne la nuova capitale, Manciano, Sorano, Vitozza, Montebuono, Montevitozzo: questi centri entrarono a far parte del Granducato di Toscana nel 1608, l'anno della definitiva caduta della Contea degli Orsini.

Dalla Contea di Sovana, gli Orsini ereditarono anche altri centri, poi conquistati da Siena nel corso del Quattrocento. Tra questi, l'originaria capitale Sovana che venne persa nel 1410, Capalbio, Rocchette di Fazio e il Castello di Catabbio che furono perse nel 1416, Orbetello che fu perduta nel 1417 e, infine, Saturnia che venne definitivamente strappata agli Orsini nel 1419.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri e Castelli della Provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto). Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]