Collezioni musicali a Lucca

Voce principale: Lucca.

Panoramica[modifica | modifica wikitesto]

Tracce di musica sacra a Lucca sono documentate già dal secolo VIII, con la presenza di una scuola di cantori nel Duomo di San Martino[1][2], e la musica profana (prodotta per la Festa di Santa Croce) è attestata dal tardo medioevo.[3][1] Dal '300 si aprirono scuole anche nella Cappella di San Regolo e in Santa Maria Forisportam.[1] Dal '400 abbiamo notizie della cappella del Duomo e delle prime cappelle patrizie, mentre nel 1534 la Repubblica istituisce la Cappella Palatina.[1][2][4] Nel 1636 si cominciò a celebrare la festa delle Tasche[5][6], nel 1672 si apre il teatro pubblico, e nel 1684 viene fondata la Confraternita di Santa Cecilia.[1] Generi prediletti dai musicisti lucchesi sono stati l'oratorio, le musiche per organo e quelle per archi.[1]

Pagina del Codice Strohm all'Archivio di Stato.[7]
Libro liturgico-musicale alla Biblioteca Statale di Lucca.[8]

Musica sacra[modifica | modifica wikitesto]

Consistenti tracce dell'attività musicale sacra si possono trovare negli Archivi Parrocchiali della Diocesi[9], nella Biblioteca della Diocesi[10][11], nell'Archivio Arcivescovile (nel fondo dell'Opera di Santa Croce)[12], nel Seminario di San Martino[13], nella Biblioteca Statale[8], nella Biblioteca Feliniana[14], nella Chiesa di San Frediano[15], in Archivio di Stato (che conserva due codici integri, lo Strohm e il Mancini)[7], nell'Archivio Musicale della Cappella di Santa Cecilia[16], e nel fondo privato di Herbert Handt.[17]

Cinquecento e Seicento[modifica | modifica wikitesto]

Della produzione profana ci sono pervenuti esempi a partire dal XVI secolo nel Fondo musicale antico della Biblioteca Statale[18], istituzione che conserva anche un cospicuo numero di trattati musicali cinque-seicenteschi[19] e di libretti che attestano l'attività teatrale dal secondo Seicento.[20]

Dal Seicento al Settecento[modifica | modifica wikitesto]

Dal Seicento, quando alla permanente attività sacra si affiancò il Festival delle Tasche, iniziarono a operare a Lucca alcune dinastie di compositori (i Puccini, i Guami), le cui musiche sono oggi conservate tra l'Istituto Boccherini (soprattutto nel Fondo Puccini)[21][22][23], il Seminario di San Michele[24], e di nuovo la Biblioteca della Diocesi (specialmente il Fondo Maggini)[25][10], e l'Archivio della Cappella di Santa Cecilia.[16] Hanno scritto o partecipato alle feste lucchesi delle Tasche e di Santa Croce i più grandi virtuosi del Settecento (Luigi Boccherini, Pietro Nardini, Filippo Manfredi, Giuseppe Cambini)[26], e a Lucca si presume nasca il leggendario Quartetto toscano, che si crede essere stata la prima formazione quartettistica d'Europa.[27] Le musiche lucchesi di questi virtuosi (soprattutto quelle relative alla Festa di Santa Croce) sono in parte perdute, ma le istituzioni già citate conservano buona parte delle musiche composte per le Tasche.

Dal Settecento al primo Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Dalla fine del Settecento operano a Lucca valenti compositori di ambito sacro come i suddetti Puccini, Domenico Quilici e Marco Santucci: le loro musiche sono conservate soprattutto nelle istituzioni ecclesiastiche, in special modo nel Fondo Bernini e nel Seminario di San Michele[28][10][11][13][24], ma copie di loro lavori sono anche nel Fondo Handt.[17] Dal 1805 al 1815, Lucca passò sotto il dominio napoleonico con il principato di Felice ed Elisa Baciocchi, che abolirono le cappelle sacre e la Festa delle Tasche. Cercarono di rimediare alla susseguente carenza di musica con l'istituzione di Accademie principesche e con piccole cappelle civiche, dove impiegarono anche i compositori suddetti.[6] Per pochi anni anche il virtuoso Niccolò Paganini fu a servizio dei Baciocchi.[1][6] Dal 1816 i Borbone-Parma ripristinarono le cappelle delle chiese, che sopravvissero durante il regno Lorena, fino all'annessione italiana. Nel 1822, i Borbone-Parma assunsero come maestro di cappella il catanese Giovanni Pacini, che compose per Lucca molta musica sacra mentre continuava la sua grande carriera teatrale. La Biblioteca Feliniana[4], quella statale[29], la Biblioteca della Diocesi (soprattutto il Fondo Antico[11], il Fondo Guerra[30][31] e il Fondo Maggini[25]), e l'Istituto Boccherini (dove insegnò)[22][32] posseggono molte copie coeve dei suoi lavori oltre che alcuni autografi.[4][33] Dall'annessione al Regno d'Italia (dal 1861), la musica "ufficiale" fu comunale, con una cappellina del municipio (diretta anche da Gaetano Luporini) esistita fino al 1910.[1] Ricchi di musica successiva al 1800 sono i posseduti musicali della Biblioteca Statale[29] e dell'Istituto Boccherini[22], mentre l'Archivio Tucci nell'Archivio di Stato documenta il gusto musicale aristocratico tra Sette e Ottocento.[34] Dall'Ottocento i musicisti della cappella del Duomo crearono un particolare pezzo di chiusura per la Messa di Santa Croce, il Mottettone, per grande organico, frequentato anche nel Novecento.[1] Tutte le istituzioni ecclesiastiche lucchesi hanno ingenti tracce della produzione sacra ottocentesca.[16][13]

Il secondo Ottocento e il primo Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Manoscritto della parte del primo violino della sinfonia della Gazza ladra di Gioachino Rossini alla Società Orchestrale Boccherini di Lucca.[35]
Manoscritto di Emilio Maggini all'Istituto Baralli.[36]

Dal 1861, Abramo Basevi promosse la musica strumentale e le bande in tutto il Regno, e in questo contesto si fondò Lucca la Società Orchestrale Boccherini, le cui musiche sono oggi alla Statale[35], e l'attività di musica dilettantistica, come attesta il Fondo Vezzani.[37] A cavallo tra Otto e Novecento hanno operato a Lucca compositori come Alfredo Catalani, Giacomo Puccini e il già citato Luporini. La collezione musicale di Luporini (ricca anche di numerosi autografi) fu donata dal nipote all'Istituto Boccherini[38], e musiche di Catalani sono alla Statale[29], al Boccherini[22] e all'Archivio della Cappella di Santa Cecilia.[16] È però la fama di Puccini che tutt'oggi si spande maggiormente sulla città.[3] Tutte le biblioteche che abbiamo citato finora posseggono almeno un'edizione a stampa delle opere di Puccini. Molte sue lettere e tre autografi pucciniani sono alla Casa Natale[39][40], mentre alla Biblioteca Statale si conserva il Fondo Bonturi-Razzi, che contiene la collezione privata della cognata di Puccini (sorella della moglie Elvira), ricca di missive che Puccini spedì e ricevette dai più importanti compositori d'Europa.[41] Infine, il Centro Studi Giacomo Puccini[42], situato nella Casermetta San Colombano sulle mura, è il maggiore depositario dell'innumerevole letteratura critica sul compositore, e ha al suo interno molti fondi di collezionisti appassionati della musica del maestro (la famiglia Bigongiari[43]), oltre che di eminenti studiosi (vi sono conservate la biblioteche di Julian Budden e Giorgio Magri).[44][45][46]

Il pieno Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Nel Novecento Lucca vive una nuova ondata di musica sacra grazie alla figura di Emilio Maggini, che promuove molte attività parrocchiali e didattiche che producono musiche oggi conservate nelle istituzioni diocesane[16][47][25][48][49][50], nel fondo della Polifonica Lucchese[51] e dell'istituto Baralli.[36] La musica profana novecentesca è attestata nella musica popolare che si conserva nel Fondo Vezzani[37], da quella prodotta dalla Società Mandolinistica[52] e dagli spettacoli del Teatro del Giglio.[53] Nel Novecento e nei primi anni 2000 molti privati hanno donato alle istituzioni lucchesi le loro collezioni: la biblioteca del musicologo Alfredo Bonaccorsi[54], delle collezioniste Teresa e Marianna Bottini[55] e del compositore Enzo Borlenghi[56] sono oggi all'Istituto Boccherini (che nel Novecento amplia anche il suo materiale didattico)[57], quella della pianista dilettante Ilaria Petrucci è al Centro Studi Giacomo Puccini[58], la collezione del paleografo musicale Raffaello Baralli è alla Biblioteca Feliniana[59], mentre i libretti collezionati da Almachilde Pellegrini sono in Archivio di Stato.[60]

Elenco delle collezioni musicali[modifica | modifica wikitesto]

Instituzione Indirizzo Fondi
Archivio Arcivescovile e Biblioteca Feliniana Via dell'Arcivescovado, 45 Archivi parrocchiali[9]

Libri liturgico-musicali[14]

Opera di Santa Croce[12]

Fondo musicale della Chiesa del SS. Crocefisso[50]

Fondo Baralli[59]

Archivio di Stato Piazza Guidiccioni, 8 Frammenti musicali[7]

Archivio Tucci[34]

Fondo Pellegrini[60]

Fondo della Società mandolinistica[52]

Archivio della Polifonica Lucchese Piazza Sant'Alessandro, 3 [51]
Archivio Herbert Handt Archivio privato [17]
Biblioteca Diocesana Agresti[61] Via del Seminario, 1 Libri liturgico-musicali[10]

Fondo del Seminario di San Martino[13][11]

Fondo del Seminario di San Michele[24][11]

Fondo Guerra[30][31]

Fondo Bernini[28]

Fondo moderno del Seminario Diocesano[48]

Fondo lucchese[49]

Fondo della nuova Cappella di Santa Cecilia[47]

Fondo Emilio Maggini[25]

Biblioteca Statale[62] Via S. Maria Corteorlandini Libri liturgico-musicali[8]

Musica antica[18]

Trattati[19]

Libretti[20]

Materiale musicale[29]

Fondo della Società Orchestrale Boccherini[35]

Fondo Bonturi-Razzi[41]

Biblioteca del Teatro del Giglio[63] Piazza del Giglio [53]
Cattedrale di Lucca Via Francesco Carrara Archivio musicale della Cappella di Santa Cecilia[16]
Centro Studi Giacomo Puccini[42] Casermetta San Colombano Biblioteca del Centro[44]

Collezione Bigongiari[43]

Fondo Budden[45]

Fondo Magri[46]

Fondo Petrucci[58]

Chiesa di San Frediano Piazza San Frediano [15]
Istituto Musicale Diocesano Baralli Via dell'Angelo Custode, 26 [36]
Istituto Musicale Luigi Boccherini[64] Piazza del Suffragio, 6 Fondo Antico[22][23]

Fondo Musica sacra[32]

Fondo Puccini[21]

Materiale musicale della Biblioteca[57]

Fondo Bonaccorsi[54]

Fondo Borlenghi[56]

Fondo Teresa e Marianna Bottini[55]

Fondo Luporini[38]

Fondo Vezzani[37]

Puccini Museum Casa Natale di Giacomo Puccini[65][40] Corte San Lorenzo, 9 [39]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Sara Matteucci, Lucca città della musica, Lucca, Lions Club, 2010.
  2. ^ a b Luigi Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca, Giusti, 1880.
  3. ^ a b Cesare Orselli, Toscana: una scena incantata. Guida ai luoghi dell'opera, Firenze, Giunti, 2007-2008.
  4. ^ a b c Alfredo Bonaccorsi, Maestri di Lucca: i Guami e gli altri musicisti, Firenze, Olschki, 1966.
  5. ^ Vedi Alfredo Bonaccorsi, voce Tasche, in Enciclopedia italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1937, consultabile on-line su Treccani.it; Ulderico Rolandi, Spettacoli musicali per la funzione delle tasche in Lucca, in «Bollettino bibliografico musicale», VII/1 (gennaio 1932), Milano, [senza editore], 1932, pp. 26-36; Gabriella Biagi-Ravenni, Carolyn Gianturco, The 'Tasche' of Lucca: 150 Years of Political Serenatas, in «Proceedings of the Royal Musical Association», vol. 111 (1984-1985), London, Taylor & Francis, 1985, pp. 45-65
  6. ^ a b c Gabriella Biagi-Ravenni, Diva Panthera. Musica e musicisti al servizio dello stato lucchese, Lucca, Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti/Litotipo San Marco, 1993.
  7. ^ a b c Scheda dei frammenti musicali in Archivio di Stato, su CeDoMus.
  8. ^ a b c Libri liturgico-musicali alla Statale, su CeDoMus.
  9. ^ a b Scheda degli Archivi Parrocchiali, su CeDoMus.
  10. ^ a b c d Scheda dei libri liturgici musicali della Biblioteca Diocesana, su CeDoMus.
  11. ^ a b c d e Emilio Maggini, Lucca. Biblioteca del Seminario. Catalogo delle musiche stampate e manoscritte del Fondo Antico, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1965.
  12. ^ a b Scheda dell'Opera di Santa Croce, su CeDoMus.
  13. ^ a b c d Scheda del Fondo del Seminario di San Martino, su CeDoMus.
  14. ^ a b Scheda dei libri liturgico-musicali alla Feliniana, su CeDoMus.
  15. ^ a b Scheda della Chiesa di San Frediano, su CeDoMus.
  16. ^ a b c d e f Scheda dell'Archivio di Santa Cecilia, su CeDoMus.
  17. ^ a b c Scheda del Fondo Handt, su CeDoMus.
  18. ^ a b Musica antica alla Statale, su CeDoMus.
  19. ^ a b Trattati alla Statale, su CeDoMus.
  20. ^ a b Libretti alla Statale di Lucca, su cedomus.toscana.it.
  21. ^ a b Scheda del Fondo Puccini, su cedomus.toscana.it.
  22. ^ a b c d e Scheda dell'Istituto Boccherini, su CeDoMus.
  23. ^ a b Giulio Battelli (a cura di), I tesori della musica lucchese. Fondi storici nella biblioteca dell'Istituto Musicale «L. Boccherini». Catalogo della mostra bibliografica e documentaria, Lucca, Pacini Fazzi, 1990.
  24. ^ a b c Seminario San Michele, su CeDoMus.
  25. ^ a b c d Scheda del Fondo Maggini, su CeDoMus.
  26. ^ Fabrizio Guidotti, Musiche annue ed avventizie: Lucca al tempo dei primi Puccini, Lucca, Accademia lucchese di scienze lettere e arti, 2012.
  27. ^ Sul leggendario Quartetto toscano vedi anche la pagina di Cambini con relative note bibliografiche.
  28. ^ a b Scheda del Fondo Bernini, su CeDoMus.
  29. ^ a b c d Musica alla Statale, su CeDoMus.
  30. ^ a b Scheda del Fondo Guerra, su Biblioteca Diocesana di Lucca.
  31. ^ a b Scheda del Fondo Guerra, su CeDoMus.
  32. ^ a b Scheda del Fondo Musica Sacra del Boccherini, su CeDoMus.
  33. ^ Vedi anche la Sezione fonti della pagina di Pacini.
  34. ^ a b Archivio Tucci, su CeDoMus.
  35. ^ a b c Scheda della Società Orchestrale Boccherini, su CeDoMus.
  36. ^ a b c Scheda dell'Istituto Baralli, su CeDoMus.
  37. ^ a b c Scheda del Fondo Vezzani, su CeDoMus.
  38. ^ a b Fondo Luporini, su CeDoMus.
  39. ^ a b Scheda della Casa Natale di Puccini Museum, su CeDoMus.
  40. ^ a b Gabriella Biagi-Ravenni (a cura di), Puccini Museum. La casa natale di Giacomo Puccini, Lucca, Pacini Fazzi, 2011.
  41. ^ a b Scheda del Fondo Bonturi-Razzi, su CeDoMus.
  42. ^ a b Home page, su Sito ufficiale del Centro Studi Giacomo Puccini.
  43. ^ a b Scheda della Collezioni Bigongiari, su CeDoMus.
  44. ^ a b Scheda del centro, su CeDoMus.
  45. ^ a b Fondo Budden, su CeDoMus.
  46. ^ a b Fondo di Giorgio Magri, su CeDoMus.
  47. ^ a b Fondo della nuova cappella Santa Cecilia, su CeDoMus.
  48. ^ a b Scheda del Fondo musicale moderno del seminario diocesano, su CeDoMus.
  49. ^ a b Scheda del Fondo Lucchese, su CeDoMus.
  50. ^ a b Fondo del Santissimo Crocefisso, su CeDoMus.
  51. ^ a b Scheda della Polifonica lucchese, su CeDoMus.
  52. ^ a b Scheda della Società Mandolinistica, su CeDoMus.
  53. ^ a b Scheda del Teatro del Giglio, su CeDoMus.
  54. ^ a b Scheda del Fondo Bonaccorsi, su CeDoMus.
  55. ^ a b Fondo Bottini, su CeDoMus.
  56. ^ a b Fondo Borlenghi, su CeDoMus.
  57. ^ a b Scheda del materiale musicale moderno del Boccherini, su CeDoMus.
  58. ^ a b Fondo Petrucci, su CeDoMus.
  59. ^ a b Scheda del Fondo Baralli, su CeDoMus.
  60. ^ a b Fondo Pellegrini, su CeDoMus.
  61. ^ Home Page, su Biblioteca Diocesana.
  62. ^ Home Page, su Biblioteca Statale di Lucca. URL consultato il 30 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
  63. ^ Pagina della Biblioteca, su Sito ufficiale del Teatro del Giglio.
  64. ^ Sito ufficiale
  65. ^ Sito ufficiale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Domenico Agostino Cerù, Cenni storici dell'insegnamento della musica in Lucca e dei più notabili maestri compositori che vi hanno fiorito, Lucca, Giusti, 1871, pp. 72 ssgg.[1]
  • Luigi Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca, Giusti, 1880.
  • Emilio Maggini, Lucca. Biblioteca del Seminario. Catalogo delle musiche stampate e manoscritte del Fondo Antico, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1965.
  • Alfredo Bonaccorsi, Maestri di Lucca: i Guami e gli altri musicisti, Firenze, Olschki, 1966.
  • Vito Tirelli (a cura di), Il principato napoleonico dei Baciocchi, 1805-1814: riforma dello Stato e società in Atti del Convegno internazionale, Lucca, 10-12 maggio 1984, Lucca, Banca del Monte/Pacini Fazzi, 1986.
  • (EN) Gabriella Biagi-Ravenni, Carolyn Gianturco, The 'Tasche' of Lucca: 150 Years of Political Serenatas, in Proceedings of the Royal Musical Association, vol. 111 (1984-1985), London, Taylor & Francis, 1985.
  • Giulio Battelli (a cura di), I tesori della musica lucchese. Fondi storici nella biblioteca dell'Istituto Musicale «L. Boccherini». Catalogo della mostra bibliografica e documentaria, Lucca, Pacini Fazzi, 1990.
  • Gabriella Biagi-Ravenni, Diva Panthera. Musica e musicisti al servizio dello stato lucchese, Lucca, Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti/Litotipo San Marco, 1993.
  • Gabriella Biagi-Ravenni, «Molti in Lucca si applicavano alla professione della musica»: storie di formazione e di emigrazione nella patria di Luigi Boccherini, in: Francesco Degrada e Ludwig Finscher (a cura di), Luigi Boccherini e la musica strumentale dei maestri italiani in Europa tra Sette e Ottocento. Atti del convegno internazionale di studi, Siena, 29-31 luglio 1993, numero monografico di «Chigiana», nuova serie XLIII/23 (1993), Firenze, Olschki, 1993.
  • Sara Matteucci, Lucca città della musica, Lucca, Lions Club, 2010.
  • Fabrizio Guidotti, Musiche annue ed avventizie: Lucca al tempo dei primi Puccini, Lucca, Accademia lucchese di scienze lettere e arti, 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Digitalizzazione su Google Books.