Classe Charlemagne

Classe Charlemagne
La corazzata Saint Louis della classe Charlemagne
Descrizione generale
Tipocorazzata pre-dreadnought
Numero unità3
Proprietà Marine nationale
Caratteristiche generali
Dislocamento11277 t
Lunghezza114 m
Larghezza20 m
Pescaggio8,4 m
Velocità18 nodi (33 km/h)
Autonomia4 200 miglia a 10 nodi (7 778 km a 18,52 km/h)
Equipaggio725
Armamento
Artiglieria
  • 4 cannoni da 305 mm Mle 1893 in installazioni binate
  • 10 cannoni da 138,6 mm Mle 1893 singoli
  • 8 cannoni da 100 mm Mle 1893
  • 20 cannoni da 47 mm
Siluri4 tubi lanciasiluri da 450mm
CorazzaturaCintura: 250-400 mm
Ponti: 90-40 mm
Barbette: 400 mm
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La classe Charlemagne fu una classe di corazzate pluricalibro francesi costituita da 3 unità, varate nel 1895-96, caratterizzate da un armamento innovativo per la Marina francese, ovvero basato su 2 torri di cannoni binate a prua e a poppa. Nel marzo 1903 la Charlemagne entrò in collisione con la sorella Gaulois (la terza era la Saint Louis), ma ne uscì indenne. La Charlemagne partecipò anche alle operazioni al largo di Salonicco e dei Dardanelli, dove fu danneggiata dal fuoco delle batterie costiere. Reimmessa in servizio dopo le riparazioni, partecipò alla prima guerra mondiale con il compito di scortare i convogli nel Mediterraneo. Messa in disarmo il 1º novembre 1917, fu radiata il 21 giugno 1920 e demolita subito dopo.[1]

Unità[modifica | modifica wikitesto]

Nome Cantiere Impostazione Varo Entrata in servizio Destino finale
Charlemagne Arsenale di Brest 2 agosto 1894 17 ottobre 1895 12 settembre 1899 In disarmo nel 1917, radiata e demolita nel 1920[1]
Gaulois Arsenale di Brest 6 gennaio 1896 6 ottobre 1896 15 gennaio 1899 Silurata il 27 dicembre 1916 dall'UB-47
Saint-Louis Arsenale di Lorient 27 marzo 1895 2 settembre 1896 1º settembre 1900 Radiata nel 1920 e adibita a pontone-caserma, venduta per demolizione nel 1932

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Y. Dufeil, Franck Le Bel e Marc Terraillon, Fiche récapitulative sur le "Charlemagne" (PDF), su balancer.ru. URL consultato il 9 agosto 2021.

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