Cinema horror fantascientifico

Prova di make-up di un personaggio del film Io sono leggenda (2007)

L'horror fantascientifico o fanta-horror è un filone cinematografico, e più in generale narrativo, ibrido, caratterizzato dalla contaminazione tra elementi caratteristici del genere horror e di quelli fantascientifici, che combinati possono produrre una trama fantascientifica dai toni orrorifici o una storia d'orrore con spunti tipici del cinema di fantascienza.

Esempi appartenenti al filone fanta-horror sono le serie cinematografiche di Alien e Predator, o i film Fantasmi da Marte di John Carpenter e lo slasher Jason X - Il male non muore mai (decimo episodio della saga Venerdì 13, ambientato in un lontano futuro).

Nel genere vengono fatte rientrano anche classiche pellicole dell'horror come quelle ispirati a Frankenstein,[1] poiché il meccanismo narrativo scaturisce da un elemento scientifico (come gli esperimenti per vitalizzare la creatura) e non magico o soprannaturale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La fantascienza come genere non è facilmente riconducibile a confini precisi e ben definiti: i suoi temi ricorrenti si mescolano spesso ad elementi attinti da altri generi, tra i quali anzitutto l'orrore,[2] dando origine a opere ibride: creature come quella di Frankenstein o di Tarantola appartengono tanto al cinema horror quanto a quello fantascientifico.[1] Dal momento che gli elementi caratteristici della fantascienza possono verificarsi in qualsiasi ambiente, la science fiction ben si presta in generale alla contaminazione con altri generi.[3]

Uno dei principali temi ricorrenti del cinema horror-fantascientifico è costituito dagli effetti dell'uso indiscriminato e pericoloso di scoperte scientifiche e invenzioni tecnologiche.[1] Questo soggetto è spesso esemplificato dal personaggio del mostro che semina il terrore,[1][4] generato da esperimenti fuori controllo.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Un primo piano di Boris Karloff nei panni del mostro nel film La moglie di Frankenstein (The Bride of Frankenstein, 1936) di James Whale

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Philippe Paraire, Il grande cinema di Hollywood, Gremese Editore, 1996, pp. 63–65, ISBN 978-88-7605-887-5.
  2. ^ (EN) John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), Horror in sf, in The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021. URL consultato il 28 giugno 2012
  3. ^ James Gunn, Teaching Science Fiction, su Center for the Study of Science Fiction, University of Kansas, 1995. URL consultato il 15 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2006).
  4. ^ Matteo Merzagora, Scienza da vedere: l'immaginario scientifico sul grande e sul piccolo schermo, Alpha Test, 2006, p. 302, ISBN 978-88-518-0044-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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