Cimitero reale di Ur
Cimitero reale di Ur | |
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Scavi nel cimitero reale di Ur | |
Civiltà | Sumeri |
Utilizzo | sepoltura |
Epoca | 2600 - 2400 a.C. |
Localizzazione | |
Stato | IRAQ |
Scavi | |
Data scoperta | 1922 |
Archeologo | Leonard Woolley |
Amministrazione | |
Visitabile | sì |
Mappa di localizzazione | |
Il cimitero reale di Ur è un sito archeologico situato nell'odierno governatorato iracheno di Dhi Qar e che costituiva un tempo una parte dell'antica città sumerica di Ur. Il sito fu riportato alla luce negli scavi condotti tra il 1922 e il 1934 sotto la direzione di Leonard Woolley.[1][2][3]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Gli scavi[modifica | modifica wikitesto]
I primi scavi furono condotti a partire dal 1922 sotto la direzione di Leonard Woolley per conto del British Museum e del Philadelphia University Museum.[2]
Gli scavi riportarono alla luce circa 1.800-1.850 tombe, di cui 16 tombe reali.[1][2][3] Al loro interno furono rinvenuti numerosi gioielli e manufatti preziosi.[2]
Descrizione del sito[modifica | modifica wikitesto]
Il sito si estende sino ad una profondità che va dai 70 ai 55 metri.[1]
Un gruppo di tombe è separato da mattoni spessi circa 1-3 metri.[1]
Nella maggior parte dei casi, si trattava di sepolture semplici, in cui i corpi erano avvolti in stuoie oppure rinchiusi in alcune bare ed erano posti in fosse che misuravano 1,50 x 0,70 metri.[1] I corpi sono stati rinvenuti con le gambe leggermente flesse e con le mani poste tra il petto e la bocca.[1]
Principali reperti rinvenuti nel cimitero reale di Ur[modifica | modifica wikitesto]
- Stendardo di Ur (2600-2400 a.C.; conservato al British Museum)[2]
- Arpe e lire (conservate al British Museum e al Philadelphia University Museum)[2]
- Elmo d'oro del Re Meskalamdug (conservato al British Museum)[2]
- Collana di Perle in oro e lapislazuli della regina Pu-Abi (conservata al Philadelphia University Museum)[2]
- Coppa d'oro (2600-2400 a.C.; rinvenuta nella tomba della regina e conservata al British Museum)[2]
- Orecchini, nastro, ghirlanda e pettine per Capelli in oro e lapislazuli (conservata al Philadelphia University Museum)[2]
- Scodella d'oro (conservata al British Museum)[2]
- Ornamento per il capo (2600-2300 a.C.; conservato al British Museum)[2]
- Collana in oro e lapislazuli (2500 a.C.; conservata al British Museum)[2]
- Testa di Leone, conchiglia, argento e lapislazuli (conservata al Philadelphia University Museum)[2]
Ipotesi legati alle sepolture del cimitero reale di Ur[modifica | modifica wikitesto]
L'archeologo Leonard Woolley ipotizzò che le sepolture più recenti appartenessero al periodo sargonico.[1]
Secondo Woolley, 660 tombe appartenevano alla prima dinastia di Ur.[1]
Il cimitero reale di Ur e i sacrifici umani[modifica | modifica wikitesto]
La scoperta del sito suggerì l'ipotesi che gli antichi Sumeri praticassero dei sacrifici umani.[3]
Apparve infatti chiaro che dopo una morte di un re e di una regina, venissero messi a morte anche dei membri della corte tramite degli omicidi rituali.[3] Woolley ipotizzò che tali sacrifici umani avvenissero tramite la somministrazione di veleno, che veniva fatto ingerire ai domestici dopo essere stati condotti nelle camere mortuarie.[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f g h (EN) Zettler, Richard L., Treasures From The Royal Tombs Of Ur, su oi.uchicago.edu, University of Chicago. URL consultato il 13 gennaio 2016.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Le Tombe Reali di Ur, su luckyjor.org. URL consultato il 13 gennaio 2016.
- ^ a b c d e Iraq: il cimitero reale di Ur e le sue rivelazioni sui sacrifici umani, su blitzquotidiano.it, Blitz Quotidiano. URL consultato il 13 gennaio 2016.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul cimitero reale di Ur
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
The Royal Cemetery, su penn.museum.