Chiesa di San Biagio Maggiore

Chiesa di San Biagio Maggiore
Facciata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°50′58.06″N 14°15′30.06″E / 40.84946°N 14.25835°E40.84946; 14.25835
ReligioneCattolica
Arcidiocesi Napoli
FondatoreFrancesco III Boncompagni
Completamento1631

La chiesa di San Biagio Maggiore è un piccolo luogo di culto di Napoli; si erge nel cuore del centro antico, all'incrocio tra via San Biagio dei Librai e via San Gregorio Armeno.

La chiesa è dedicata a San Biagio, oggetto di un'accesa devozione popolare che si divulgò soprattutto grazie alle monache armene che, arrivate a Napoli durante la lotta iconoclastica verso le immagini, recarono con sé le reliquie del santo.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo altare policromo

La chiesa è contigua a quella di San Gennaro all'Olmo; è stata fondata nel 1631 dal cardinale Francesco Boncompagni, che volle innalzarla unendo l'antica cappella di San Biagio e la sagrestia di San Gennaro.

La strada, che prende nome dalla chiesa, era occupata soprattutto da librai, che si interessarono alla custodia e cura dell'edificio religioso. La chiesa è una rilevante testimonianza storico-monumentale, ciò nonostante, è rimasta chiusa per lungo tempo e riaperta solo nel 2007, con notevoli lavori di restauro, grazie alla Fondazione Giambattista Vico, voluta da Gerardo Marotta e presieduta da Vincenzo Pepe, che l'ha scelta come sede.

Pavimento in maiolica del settecento

L'edificio non è molto vasto; l'interno conserva un pavimento maiolicato e due tele seicentesche (una delle quali è stata restaurata nel 2021[1]), mentre l'antico busto reliquiario del santo è stato trasferito dopo il terremoto del 1980 nella vicina chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, Napoli 2004.

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