Cateno De Luca

Cateno De Luca

Sindaco di Taormina
In carica
Inizio mandato31 maggio 2023
PredecessoreMario Bolognari

Leader di Sud chiama Nord
In carica
Inizio mandato27 giugno 2022
PredecessoreCarica creata

Sindaco di Messina
Durata mandato26 giugno 2018 –
14 febbraio 2022
PredecessoreRenato Accorinti
SuccessoreLeonardo Santoro
(commissario straordinario)

Sindaco metropolitano di Messina
Durata mandato26 giugno 2018 –
14 febbraio 2022
PredecessoreRenato Accorinti
SuccessoreLeonardo Santoro
(commissario straordinario)

Sindaco di Santa Teresa di Riva
Durata mandato9 maggio 2012 –
12 giugno 2017
PredecessoreAlberto Morabito
SuccessoreDanilo Lo Giudice

Sindaco di Fiumedinisi
Durata mandato27 maggio 2003 –
1º luglio 2011
PredecessoreGino Totaro
SuccessoreMichelangelo Lo Monaco
(commissario straordinario)

Dati generali
Partito politicoSicilia Vera[1] (dal 2007)
Sud chiama Nord (dal 2022)
In precedenza:
DC (1986-1994)
CCD (1994-2002)
UDC (2002-2005)
MpA (2005-2008)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Messina
ProfessioneDirigente d'azienda

Cateno Roberto Salvatore De Luca (Fiumedinisi, 18 marzo 1972) è un politico italiano, sindaco di Messina e dell'omonima città metropolitana dal 2018 al 2022, deputato all'ARS, sindaco di Taormina dal 2023 e leader di Sud chiama Nord.

Per i suoi appariscenti e spesso discussi modi[2][3][4][5][6] è stato soprannominato "Scateno" dalla stampa locale e nazionale.[7][8][9][10][11]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi a Fiumedinisi[modifica | modifica wikitesto]

Cateno De Luca nasce a Fiumedinisi (ME) il 18 marzo 1972, terzo figlio di una famiglia di contadini[12]. Inizia la sua carriera politica all'età di 18 anni, venendo eletto come il più giovane membro del consiglio comunale del suo paese tra le liste della Democrazia Cristiana (DC)[12]. A 22 anni viene nominato assessore allo stesso comune. All'interno prima della DC e poi del Centro Cristiano Democratico (CCD) di Pier Ferdinando Casini, De Luca si è formato politicamente sotto l'ala di Salvatore D'Alia, esponente di spicco della DC/CCD in Sicilia.[12]

Dopo aver perso le elezioni del 1998 per la nomina a sindaco di Fiumedinisi, si ricandida nel 2003, riuscendo questa volta a vincere con il 51%. Verrà poi riconfermato sindaco nel 2008.

Deputato all'Assemblea Regionale Siciliana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006 si candida all'Assemblea Regionale Siciliana per le elezioni regionali, risultando eletto deputato con il Movimento per le Autonomie nel collegio provinciale di Messina.[13] Nel 2007 inscena una protesta, denudandosi nella sala stampa di Palazzo dei Normanni, contro la decisione del presidente dell'ARS di non inserirlo nella Commissione Bilancio.[14]

Sempre tra le file dell'MpA viene rieletto anche alle successive regionali del 2008.[15] Nel 2011 si dimette da sindaco di Fiumedinisi.[16] Dal 21 giugno al 19 luglio 2011 è sospeso dalla carica di deputato regionale, ai sensi della legge 19 marzo 1990, n. 55, perché posto agli arresti domiciliari.

Nel frattempo, alle regionali siciliane del 2012 si candida alla Presidenza della regione, sostenuto dalla lista Rivoluzione Siciliana, che comprendeva anche l'associazione autonomista Sicilia Vera, da lui fondata dopo la fuoriuscita dal MpA. Ottiene tuttavia solamente l'1,23% dei voti, restando anche escluso dall'ARS.[17]

Si candida quindi come sindaco di Santa Teresa di Riva (ME) con la lista Libera Santa Teresa - Sicilia Vera, vincendo al primo turno e rimanendo in carica fino al 2017.

Nel 2017, con il suo movimento Sicilia Vera, stringe un accordo con l'Unione di Centro in vista delle regionali siciliane del 5 novembre a sostegno di Nello Musumeci e torna deputato all'ARS nelle liste dell'UdC,[18] ma il 20 dicembre lascia quel partito e aderisce al Gruppo misto.[19]

Sindaco di Messina[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni amministrative in Italia del 2018 § Messina.

Dopo avere annunciato già nell'aprile del 2017 la sua candidatura a sindaco di Messina per le elezioni comunali del 2018 a capo di una coalizione di sei liste civiche di centro, al primo turno giunge secondo con il 19,81% e viene eletto al ballottaggio del 24 giugno con il 65,28% dei voti, battendo il candidato di centro-destra Dino Bramanti,[20][21][22][23] benché nessuna delle liste che lo appoggiavano abbia ricevuto alcun seggio. Automaticamente diviene anche sindaco dell'omonima città metropolitana.

Il 30 ottobre 2018 rassegna le dimissioni da deputato regionale per mantenere la carica di sindaco di Messina. Il suo seggio viene assegnato lo stesso giorno a Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa di Riva e secondo degli eletti nella lista dell'UdC nel collegio di Messina, che, come De Luca, si era iscritto al gruppo misto e che ha aderito al suo movimento Sicilia Vera.

Alle elezioni europee del 2019 stringe un accordo con Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, con cui fa candidare Dafne Musolino al Parlamento europeo, tra le liste di Forza Italia nella circoscrizione Italia insulare. Il patto, oltre a garantire un candidato per Sicilia Vera - si fondava anche su un programma condiviso per la città di Messina da portare nel Parlamento Europeo. La Musolino risulterà la seconda dei non eletti, con 47.187 preferenze.[24]

Nell'ottobre del 2021, in occasione dell'assemblea di Sicilia Vera, annuncia che l'anno seguente si candiderà alla presidenza della Regione Siciliana, sfidando il presidente uscente Nello Musumeci[25]. Il 25 gennaio 2022 rassegna le dimissioni da sindaco di Messina per poter concorrere alla presidenza della Regione Siciliana. Tali dimissioni sono divenute effettive il 14 febbraio.[26] De Luca rifiuterà la proposta di Gianfranco Miccichè (Forza Italia) di essere il candidato del centro-destra per correre in autonomia.[27]

Nelle successive elezioni amministrative di giugno a Messina sostiene il candidato di Sicilia Vera Federico Basile, che viene eletto al primo turno.[28] Eletto consigliere comunale di Messina, il 13 luglio viene eletto Presidente del Consiglio comunale con 23 voti su 32.[29][30]

Elezioni politiche e regionali siciliane del 2022[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 giugno 2022 fonda il movimento Sud chiama Nord a supporto della sua candidatura alla presidenza della Regione alle successive consultazioni, assumendone il ruolo di coordinatore, mentre segretario diviene l'europarlamentare Dino Giarrusso, ex Movimento 5 Stelle, con cui già alcuni giorni prima aveva sviluppato un'intesa,[31][32][33] poi sfumata il successivo agosto. Nella nuova formazione politica entra a far parte anche l'ex-giornalista de Le Iene Ismaele La Vardera, nel ruolo di presidente federale del partito e portavoce nella campagna elettorale di De Luca per le elezioni regionali.[34][35][36]

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 si candida al Senato, con il suo movimento, nel collegio uninominale Sicilia 4 (Catania); alle regionali in Sicilia dello stesso giorno è uno dei sei candidati alla presidenza. Nell'uninominale al Senato arriva terzo con il 14,44% dei consensi (contro il 36,4% di Nello Musumeci), con il suo partito che elegge invece due parlamentari all'uninominale (Dafne Musolino al Senato e Francesco Gallo alla Camera), mentre alle regionali siciliane arriva secondo dietro a Renato Schifani con circa il 24% dei voti, venendo così rieletto deputato regionale.

Sindaco di Taormina, candidatura all'uninominale di Monza e alle europee del 2024[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio del 2023 annuncia la sua candidatura a sindaco di Taormina alle elezioni amministrative del 27-28 maggio successivo,[37] sostenuta dall'ex deputato Carmelo Lo Monte, e viene eletto sindaco con il 63,49% dei voti, sconfiggendo il primo cittadino uscente del centro-sinistra Mario Bolognari, supportato anche da pezzi del centro-destra.[38][39]

Agli inizi di agosto annuncia la sua candidatura al collegio uninominale Lombardia - 06 (Monza) per il Senato della Repubblica nelle elezioni politiche suppletive in seguito al decesso di Silvio Berlusconi. De Luca raccoglie però solo 2.313 preferenze pari all'1,76% piazzandosi terzo.

In occasioni delle elezioni europee del 2024, sfumato il progetto di Letizia Moratti di radunare diversi esponenti del Terzo Polo e dell’area centrista, riformista e liberale per dar vita a un nuovo soggetto politico [40] e saltati anche gli accordi con Italia Viva di Matteo Renzi prima e con Azione di Carlo Calenda dopo, De Luca, godendo dell'esenzione dalla raccolta firme, lancia la lista elettorale Libertà federando diverse forze antisistema (Vita, Insieme Liberi, Movimento per l'Italexit e Sovranità), movimenti di ex esponenti della Lega (Grande Nord, Popolo Veneto, Rassemblement valdôtain e il Vero Nord), del Movimento 5 Stelle e del Partito Pensionati, diversi sindaci civici, simboli dell'antimafia come il Capitano Ultimo e Piera Aiello oltre a animalisti, agricoltori, pescatori, ambulanti, ambientalisti e cattolici.[41][42] De Luca si candida come capolista in tutti e cinque i collegi.[43]

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2011 viene arrestato e posto agli arresti domiciliari con l'accusa di tentata concussione e falso, perché avrebbe usato fondi pubblici destinati alla costruzione di opere di contenimento di un torrente a rischio esondazione per realizzare un albergo a Fiumedinisi. Nel 2017 viene assolto dai reati di abuso d'ufficio e falso, mentre viene prescritta la tentata concussione.[44]
  • L'8 novembre 2017 viene arrestato su disposizione del GIP del tribunale di Messina con l'accusa di evasione fiscale,[45] venendo posto agli arresti domiciliari, misura che in seguito gli viene revocata e sostituita con una interdittiva che impone il divieto di ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell'inchiesta.[46] Viene successivamente assolto con formula piena nel gennaio 2022, poiché il fatto non sussiste.[47]
  • Nel marzo 2020, durante le prime fasi della pandemia di COVID-19 in Italia, De Luca si reca al porto di Messina per bloccare il transito dei passeggeri in arrivo in Sicilia.[48] In una diretta su Facebook durante questa iniziativa, rivolge parole offensive nei confronti del ministro dell'interno Luciana Lamorgese, che lo denuncia per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze armate.[49][50] Nel giugno dello stesso anno, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede autorizza la procura di Messina a procedere nei confronti di De Luca,[51][52] che nel giugno 2021 viene condannato al pagamento di una multa di 1.500€.[53][54][55]
  • Nel novembre 2022 De Luca è tra gli indagati dalla procura di Messina per reati ambientali legati a un'ex discarica del comune messinese; in particolare gli è contestato il reato di omessa bonifica per fatti accertati nell'ottobre 2020.[56]
  • Nell'ottobre 2023 viene condannato a 8 mesi per diffamazione con pena sospesa per quanto da lui scritto nel libro Lupara giudiziaria sull'ex procuratore della Repubblica Vincenzo Barbaro, che lo ha denunciato.[57]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lupara giudiziaria. Nella dialettica processuale un arresto ci sta!, prefazione di Carlo Taormina, Messina, Armando Siciliano Editore, 2018.
  • Origini e prospettiva dell'autonomia siciliana. Breve testimonianza del saccheggio della Casta, Messina, Armando Siciliano Editore, 2018.
  • Manuale dell'aspirante amministratore comunale, Messina, Armando Siciliano Editore, 2018.
  • Non tutto è successo!, prefazione di Catena Fiorello, postfazione di Red Ronnie, Milano, Piemme, 2023.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Principi di Sicilia Vera – Sicilia Vera, su siciliavera.com. URL consultato il 15 aprile 2022.
  2. ^ Cateno De Luca, le uscite indimenticabili del sindaco di Messina. URL consultato il 16 agosto 2022.
  3. ^ Messina, il sindaco si traveste da personaggio de "La Casa di Carta": «Controllo l'andamento dei cantieri», su www.ilmessaggero.it, 23 settembre 2019. URL consultato il 16 agosto 2022.
  4. ^ Il sindaco di Messina fa una pernacchia in diretta al presidente della Sicilia, su www.ilmessaggero.it, 16 gennaio 2021. URL consultato il 16 agosto 2022.
  5. ^ Sicilia, dall'allevamento di conigli all'arresto: chi è Cateno De Luca, il Masaniello che si spogliava all'Ars, su Il Fatto Quotidiano, 8 novembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2022.
  6. ^ Sicilia, primo atto da deputato di Cateno De Luca dopo la scarcerazione: suona la zampogna all'Assemblea regionale, su Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2022.
  7. ^ Storia di "Scateno", il golden boy di provincia candidato a tutto, su la Repubblica, 8 novembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2022.
  8. ^ Elezioni politiche, "Scateno" De Luca e gli altri: da Berlusconi al ritorno della Dc tutto è pronto per l'Alba dei morti viventi, su Il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2022.
  9. ^ Arrestato per evasione, "sCateno" De Luca arringa i supporter su Facebook: «È un complotto», su www.ilmessaggero.it, 9 novembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2022.
  10. ^ "Scateno" De Luca: "Infiammerò l'Ars, Palermo crollerà e farò tremare i palazzi", su PalermoToday, 13 febbraio 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
  11. ^ Regionali, "Scateno" e la ex Iena in ticket: De Luca e Giarrusso corrono insieme, su www.lasicilia.it, 20 giugno 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
  12. ^ a b c Sicilia, chi è "Scateno" De Luca: la scheggia impazzita che insidia il primato di Schifani, su Il Fatto Quotidiano, 10 settembre 2022. URL consultato il 10 giugno 2023.
  13. ^ Elezioni Regionali, su regione.sicilia.it. URL consultato il 26 giugno 2018.
  14. ^ Elezioni Sicilia, quando Cateno De Luca si mise in mutande all'Ars, su video.repubblica.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  15. ^ Elezioni Regionali 2008, su elezioni.regione.sicilia.it. URL consultato il 26 giugno 2018.
  16. ^ IL CURRICULUM VITAE DEL NUOVO SINDACO DI MESSINA » Comune di Messina, su Comune di Messina. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  17. ^ Regionali 2012, De Luca porta ad Agrigento la "Rivoluzione siciliana", in AgrigentoNotizie. URL consultato il 26 giugno 2018.
  18. ^ Redazione sport, Il dopo Cateno all'Ars: il successore sarà Danilo Lo Giudice, sindaco di S. Teresa - MessinaOra.it, in MessinaOra.it, 26 giugno 2018. URL consultato il 26 giugno 2018.
  19. ^ Altro colpo di scena di Cateno De Luca: abbandona l'Udc, su LetteraEmme, 21 dicembre 2017. URL consultato il 24 giugno 2022.
  20. ^ DE LUCA ELETTO NUOVO SINDACO DI MESSINA » Comune di Messina, su Comune di Messina. URL consultato il 24 giugno 2022.
  21. ^ Alla fine Cateno De Luca è diventato sindaco di Messina (stravincendo), su Agi. URL consultato il 24 giugno 2022.
  22. ^ CATENO DE LUCA ELETTO SINDACO DI MESSINA, su Mondonuovonews, 24 giugno 2018. URL consultato il 24 giugno 2022.
  23. ^ Cateno De Luca è stato proclamato Sindaco di Messina. «Sarò il portatore della rivoluzione» - FOTO, su Normanno.com, 26 giugno 2018. URL consultato il 21 giugno 2022.
  24. ^ Dafne Musolino sulle Europee: <<Esperienza entusiasmante. Grazie De Luca, Micciché e Berlusconi>>, su normanno.com.
  25. ^ Regionali, De Luca vuole "sfrattare" Miccichè e Musumeci: "Sarò il prossimo sindaco della Sicilia", su PalermoToday. URL consultato il 23 ottobre 2021.
  26. ^ Cateno De Luca si è dimesso (davvero): Federico Basile è il suo candidato Sindaco di Messina, su Normanno.com, 14 febbraio 2022. URL consultato il 15 febbraio 2022.
  27. ^ Redazione, L'ultima giravolta di Cateno De Luca: «Lavoriamo al campo largo con Pd e M5S. E Miccichè mi chiese di candidarmi a presidente della Regione», su La Sicilia, 6 dicembre 2023. URL consultato il 28 marzo 2024.
  28. ^ Cateno De Luca conquista Messina e pensa alle liste per le regionali, su Gazzetta del Sud, 18 giugno 2022. URL consultato il 23 giugno 2022.
  29. ^ Politiche, Cateno De Luca: <<Elezioni anticipate? Pronti ad andare in Parlamento>>, su normanno.com.
  30. ^ Cateno De Luca presidente del Consiglio comunale, tre voti in più dei venti previsti, su messinatoday.it.
  31. ^ Sicilia, per le regionali nasce il ticket De Luca - Giarrusso, su ilfoglio.it, 20 giugno 2022. URL consultato il 30 settembre 2022.
  32. ^ "Sud chiama Nord", l'ex sindaco di Messina De Luca e l'ex 5s Giarrusso lanciano un'Opa sul centro, su palermo.repubblica.it, 27 giugno 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  33. ^ Sud chiama Nord, partito di Cateno De Luca e Dino Giarrusso, su ansa.it, 27 giugno 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  34. ^ Sicilia, Ismaele La Vardera all'Ars con Cateno De Luca: "È più iena di me", su Gazzetta del Sud, 7 aprile 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  35. ^ Regionali Sicilia, l'ex Iena Ismaele La Vardera sarà portavoce di De Luca in campagna elettorale - Gazzetta del Sud, su sicilia.gazzettadelsud.it, 6 aprile 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  36. ^ Due ex 'Iene' e l'ex sindaco di Messina De Luca fondano il partito 'Sud chiama Nord', su Dire.it, 27 giugno 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  37. ^ Adnkronos, Cateno De Luca: "Mi candido a sindaco di Taormina", su Adnkronos, 7 gennaio 2023. URL consultato il 16 aprile 2023.
  38. ^ Report candidati, su elezioni.regione.sicilia.it. URL consultato il 30 maggio 2023.
  39. ^ Taormina, tre candidati di Lega e Forza Italia in lista col sindaco del Pd contro De Luca, su Il Fatto Quotidiano, 23 maggio 2023. URL consultato il 10 giugno 2023.
  40. ^ Luca Levati, Letizia Moratti riunisce a Milano partiti, movimenti e associazioni, su Radio Lombardia, 29 maggio 2023. URL consultato il 30 marzo 2024.
  41. ^ Europee, doppia bomba: con Cateno De Luca l'ex 5S Aiello e il Grande Nord, su Affaritaliani.it, 28 marzo 2024. URL consultato il 30 marzo 2024.
  42. ^ Felice Florio, Europee, 17 loghi per la lista-matrioska di Cateno De Luca: presentato il simbolo di "Libertà", su Open, 4 aprile 2024. URL consultato il 4 aprile 2024.
  43. ^ Europee, Libertà: C. De Luca e Castelli capolista in tutta Italia – Sud Chiama Nord, su sud-chiamanord.it, 16 aprile 2024. URL consultato il 17 aprile 2024.
  44. ^ Soldi pubblici per l'hotel di famiglia arrestato il deputato Cateno De Luca, su la Repubblica, 29 giugno 2011.
  45. ^ Elezioni Sicilia, Messina: arrestato per evasione fiscale il neo-deputato regionale De Luca (Udc), su la Repubblica, 8 novembre 2011. URL consultato il 24 giugno 2022.
  46. ^ Processo per “sacco di Fiumedinisi”, assolto neodeputato Cateno De Luca In aula lacrime e segno di vittoria, su Corriere della Sera, 11 ottobre 2017. URL consultato il 24 giugno 2022.
  47. ^ Redazione sport, Cateno De Luca assolto per il "sacco di Fiumedinisi" - MessinaOra.it, in MessinaOra.it, 10 novembre 2017. URL consultato il 26 giugno 2018.
  48. ^ Coronavirus, De Luca (sindaco di Messina) al porto: "Non faccio passare più nessuno nel mio Comune, non si sbarca", su Il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2020. URL consultato il 16 agosto 2022.
  49. ^ Coronavirus, De Luca (Sindaco di Messina) denunciato per vilipendio della Repubblica. Lui occupa hotel con persone in quarantena, su Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2020. URL consultato il 16 agosto 2022.
  50. ^ Il Viminale denuncia il sindaco De Luca per vilipendio - TGR Sicilia, su TGR. URL consultato il 16 agosto 2022.
  51. ^ Messina, sì di Bonafede all'autorizzazione a procedere per il sindaco De Luca. È accusato di vilipendio alla ministra Lamorgese, su Il Fatto Quotidiano, 22 giugno 2020. URL consultato il 16 agosto 2022.
  52. ^ "Vilipendio della Repubblica", sì all'autorizzazione a procedere contro De Luca, su Gazzetta del Sud. URL consultato il 16 agosto 2022.
  53. ^ "Vaffa" alla ministra Lamorgese, De Luca condannato a pagare una multa di 1500 euro, su la Repubblica, 15 giugno 2021. URL consultato il 16 agosto 2022.
  54. ^ Accusa di vilipendio, Cateno De Luca condannato per gli insulti al Ministro Lamorgese, su Normanno.com, 15 giugno 2021. URL consultato il 16 agosto 2022.
  55. ^ Insulti alla Lamorgese, il sindaco De Luca condannato a pagare 1500 euro, su Gazzetta del Sud. URL consultato il 16 agosto 2022.
  56. ^ Una vera e propria bomba ecologica nata nel 1972 e mai risanata, su Il Fatto Quotidiano, 16 novembre 2022. URL consultato il 22 novembre 2022.
  57. ^ Cateno De Luca condannato a 8 mesi per diffamazione, su Normanno.com, 11 ottobre 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.

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