Casus belli

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Casus belli è una locuzione latina il cui significato letterale è "motivo della guerra". Tale espressione è usata per indicare un evento addotto a motivazione ufficiale per la dichiarazione di guerra, in genere diverso o secondario rispetto a motivazioni economiche, politiche e sociali che gli storici ritengono essere alla base di un conflitto.[1]

Tra i più importanti "casus belli" ricordiamo, in ordine temporale: il ratto di Elena, l'assedio di Sagunto, la defenestrazione di Praga, l'imboscata di Jumonville, l'attentato di Sarajevo, l'incidente di Ual Ual e l'incidente di Gleiwitz.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Casus Belli: Ratto di Elena
Casus Belli: Assedio di Sagunto
Casus Belli: Defenestrazione di Praga
Casus Belli: Imboscata di Jumonville
Casus Belli: Battaglia di Fort Sumter
Casus Belli: Dispaccio di Ems
Casus Belli: Attentato di Sarajevo
Casus Belli: Incidente di Ual Ual
Casus Belli: Incidente di Gleiwitz
Casus Belli: Incidente di Mainila
Casus Belli: Incidente del Golfo del Tonchino
Casus Belli: Espulsione dall'Honduras di 300 000 salvadoregni precedentemente ivi immigrati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ casus belli, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 aprile 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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