Castelvecchio (Sante Marie)

Castelvecchio di Sante Marie
frazione
Castelvecchio di Sante Marie – Veduta
Castelvecchio di Sante Marie – Veduta
Spunto del borgo di Castelvecchio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Sante Marie
Territorio
Coordinate42°07′43.86″N 13°12′06.59″E / 42.12885°N 13.20183°E42.12885; 13.20183 (Castelvecchio di Sante Marie)
Altitudine954 m s.l.m.
Abitanti62[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67067
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitanticastelvecchiesi
Patronosan Martino
Maria Addolorata
Giorno festivo15 e 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelvecchio di Sante Marie
Castelvecchio di Sante Marie

Castelvecchio è una frazione del comune italiano di Sante Marie (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo è situato a 954 m s.l.m. su una collina della valle di Luppa al confine dell'Abruzzo con il Lazio. Il borgo confina a nord con la val de' Varri e la località di Leofreni nel comune di Pescorocchiano e ad est con Santo Stefano. A sudest dell'abitato si aprono le convalli Macina e del Pantano che sboccano a Sante Marie e Poggetello.

Dista circa 3,2 chilometri dal capoluogo comunale[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Il paese dell'anima»

Al centro il colle dove venne edificato il castello
Panoramica di Castelvecchio e dei monti Carseolani
La cascina Mastroddi e la targa in ricordo di José Borjes

Il paese venne fondato con ogni probabilità in seguito alla distruzione operata dai Saraceni del castello di Varri, anticamente detto di "Varro" o "Barri", non distante dalla contemporanea frazione di Valdevarri in Sante Marie[4][5]. Il nome del centro deriva da Castrum Veterum, un castello recinto risalente tra l'XI e il XIII secolo[6] che venne edificato con il fine di controllare le sottostanti val Macina e val de' Varri, aree di passaggio tra la Marsica e il Cicolano e dove si trovava il vicino monastero delle clarisse di San Giovanni in Barri, alle pendici del monte Faito sul versante abruzzese della vallata, nel contemporaneo comune di Sante Marie[7].

Il toponimo risulta citato in documenti medievali in diverse forme: Castrum Vetus[8], Castellum Vetus[8] e Castrum Vegium[9] venne riportato come Castello Vetulo nel catalogo dei Baroni[10] e nella bolla papale di Clemente III del 1188[11].

Gli Annali Ghibellini Piacentini attestano che nell'agosto del 1268 Corradino di Svevia, appena sconfitto da Carlo I d'Angiò nella battaglia di Tagliacozzo avvenuta nei vicini piani Palentini, soggiornò per una notte nel castello-recinto di Castelvecchio prima della fuga verso la torre di Astura[8][12].

Nel Medioevo il feudo seguì le vicende della contea e del ducato di Tagliacozzo risultando un possedimento dei Berardi "conti dei Marsi", dei De Ponte, degli Orsini, dei De Leoni e dei Colonna[10][13][14], ottenendo l'autonomia amministrativa fino a dotarsi di nove stemmi e di catasti preonciari e onciari nel corso dei secoli[15]. L'universitas di Castelvecchio controllò parte del confinante territorio di Santo Stefano[3] fino al 1809, anno in cui a seguito dell'abolizione dei feudi il centro venne incluso nel governo di Tagliacozzo[16][17]. Dopo l'eversione feudale il borgo venne altresì incluso nel distretto di Cittaducale insieme al circondario di Tagliacozzo fino al 1811, anno in cui fu istituito il distretto di Avezzano con il conseguente riconoscimento dell'autonomia amministrativa di Sante Marie a cui Castelvecchio, insieme agli altri piccoli centri del territorio circostante, venne aggregato[17][18].

Nel 1861 in località Casale Mastroddi, nei pressi della strada statale 5 quater Via Tiburtina Valeria, venne catturato dai bersaglieri del Regio Esercito il generale borbonico José Borjes che fu inviato nell'Italia meridionale da Francesco II con lo scopo di riconquistare il Regno delle Due Sicilie dopo l'Unità d'Italia. L'8 dicembre il generale legittimista e i suoi uomini dopo un conflitto a fuoco furono costretti alla resa e trasportati a Tagliacozzo dove vennero fucilati[19].

Nel censimento del 1871, periodo in cui si verificava l'emigrazione stagionale verso l'Agro Romano[20], il borgo fece registrare 240 abitanti[21]. Il patrimonio architettonico di Castelvecchio subì gravi danni a causa del terremoto della Marsica del 1915, mentre nel corso del XX secolo si avviò in tutta l'area montana abruzzese lo spopolamento causato dal fenomeno dell'emigrazione stabile che allontanò parte della popolazione soprattutto verso la capitale per motivi lavorativi. Il centro si ripopola durante i periodi estivi con il ritorno di emigrati e villeggianti[22].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Martino
Ingresso della riserva regionale Grotte di Luppa

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Martino
Edificio di culto già esistente nel XII secolo, venne restaurato nel corso del XIX e XX secolo. Durante i lavori post sisma tornarono alla luce alcune monete e una pietra sepolcrale del XIV secolo[23][24].

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Ruderi del castello Vetulo
Sono situati sulla collina denominata Colle Castello, non distante dal contemporaneo centro urbano. Il castello-recinto risalente tra l'XI e il XIII secolo venne edificato nel territorio di passaggio tra la contea dei Marsi con la contemporanea area del Cicolano, in comunicazione visiva con le analoghe strutture militari di Civitella sul monte Civita a Tagliacozzo, di Tremonti e di San Donato[25]. Ebbe il compito di controllare il limitrofo monastero delle clarisse di San Giovanni in Barri, situato alle pendici del monte Sant'Angelo sul versante abruzzese della val de' Varri nel comune di Sante Marie dove, attorno al 1265, morì Tommaso da Celano[7].
Ruderi di Luppa
Villaggio fortificato risalente tra l'XI e il XII secolo[26]. Il punto difensivo e di avvistamento, localizzato tra i contemporanei centri di Pietrasecca di Carsoli e Castelvecchio, in località Colle di Luppa, era posto nel territorio di passaggio degli Equi verso i Marsi[7].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

La strada statale 5 quater Via Tiburtina Valeria, alternativa in questo territorio alla SS 5 via Tiburtina Valeria, collega il borgo al casello di Tagliacozzo dell'autostrada A24 accessibile in uscita solo in direzione Teramo e in ingresso solo in direzione Roma.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Frazione di Castelvecchio, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2018).
  2. ^ Castelvecchio di Sante Marie, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 25 settembre 2020.
  3. ^ a b Castelvecchio di Sante Marie, su marsica.comunitaospitali.it, Comunità Ospitali della Marsica. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  4. ^ Di Pietro, 1869, vol. II, cap. VI, pp. 37-38.
  5. ^ Alessandro Paoluzi, Notizie storiche sul ducato di Tagliacozzo e sulle sue terre, su lumenassociazione.it, 2006, p. 18. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
  6. ^ Grossi, 2002, p. 155.
  7. ^ a b c Marco Bianchini, Edilizia storica della Marsica occidentale (PDF), su rilievoarcheologico.it, 61-62. URL consultato il 10 novembre 2016.
  8. ^ a b c d Laura Micalizio, Lungo il Sentiero Corradino, su lauramicalizio.it. URL consultato il 10 novembre 2016.
  9. ^ Estratto dagli Annali Piacentini (TXT), su archive.org, p. 48. URL consultato il 10 novembre 2016.
  10. ^ a b Storia, su castelvecchiosantemarieaq.wordpress.com, Castelvecchio Sante Marie AQ. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  11. ^ Bolla di papa Clemente III, su pereto.info. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ Belmaggio, 2000, p. 73.
  13. ^ La storia di Carsoli, il leggendario Giovanni Festa De Leoni, su confinelive.it, Confine Live, 22 agosto 2018. URL consultato il 7 marzo 2020.
  14. ^ Giuseppe Grossi, Orsini e Colonna, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 16 ottobre 2022.
  15. ^ Belmaggio, 2000, pp. 28-29.
  16. ^ Belmaggio, 2000, p. 78.
  17. ^ a b Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana, su asciatopo.xoom.it, Antonio Sciarretta's Toponymy. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  18. ^ Belmaggio, 2000, pp. 44-45.
  19. ^ José Borges – Celebrazioni a Carsoli, Sante Marie e Tagliacozzo, su reteduesicilie.it, Rete di Informazione del Regno delle Due Sicilie, 18 ottobre 2015. URL consultato il 22 agosto 2018.
  20. ^ Angelo Melchiorre, Sante Marie: una storia infinita in Radar Abruzzo
  21. ^ Di Pietro, 1869, vol. II, cap. VI, p. 37.
  22. ^ Capitolo Sante Marie e frazioni (PDF), su comune.santemarie.aq.it, Comune di Sante Marie, p. 14. URL consultato il 10 novembre 2016.
  23. ^ Ceccaroni, 2016, p. 280.
  24. ^ Chiesa di San Martino, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 10 novembre 2016.
  25. ^ Gattinara, 1894, pp. 36-39.
  26. ^ Grossi, 2002, p. 156.
  27. ^ Il Cammino dei Briganti, su camminobriganti.wordpress.com. URL consultato il 10 novembre 2016.
  28. ^ a b Tradizioni, su castelvecchiosantemarieaq.wordpress.com, Castelvecchio Sante Marie AQ. URL consultato il 24 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Belmaggio, Sante Marie e le sue frazioni nella storia, Tagliacozzo, Vincenzo Grossi, 2000, SBN IT\ICCU\AQ1\0054239.
  • Emanuela Ceccaroni, Marsica 1915 - L'Aquila 2009: un secolo di ricostruzioni, a cura di Fabrizio Galadini e Claudio Varagnoli, Roma, Gangemi, 2016, SBN IT\ICCU\CFI\0948132.
  • Fulvio D'Amore, Gli ultimi disperati: sulle tracce dei briganti marsicani prima e dopo l'unità, L'Aquila, Provincia dell'Aquila, 1994, SBN IT\ICCU\AQ1\0007539.
  • Andrea Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della diocesi dei Marsi, Avezzano, Tipografia marsicana, 1869, SBN IT\ICCU\SBL\0110716.
  • Giuseppe Gattinara, Storia di Tagliacozzo dalla origine ai giorni nostri con brevi cenni sulla regione marsicana, Città di Castello, Tipografia dello stabilimento Scipione Lapi, 1894, SBN IT\ICCU\SBL\0475326.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.
  • Nicola Cariello, I saraceni e la Marsica, Pietrasecca, Associazione culturale Lumen, 2007, SBN IT\ICCU\AQ1\0109121.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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