Castello Piccolomini (Balsorano)

Castello Piccolomini
Veduta del castello da Balsorano Vecchio
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
CittàBalsorano
Coordinate41°48′02.0988″N 13°34′26.1978″E / 41.800583°N 13.573944°E41.800583; 13.573944
Informazioni generali
TipoCastello
Inizio costruzioneXV secolo
Condizione attualeAgibile e visitabile
Sito webLink
https://www.marsica.it/prj-2290
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Il castello Piccolomini è un castello sito nella frazione di Balsorano Vecchio, comune di Balsorano (AQ), in Abruzzo[1], dichiarato edificio monumentale degno di essere conservato nel 1902.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta del castello

Il castello di Balsorano fu eretto, sulle fondamenta di un'altra antica struttura militare risalente ai Conti dei Marsi e posta in comunicazione visiva con il castello-recinto di Morrea e la torre di Roccavivi, da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II e genero di Ferdinando I di Napoli, intorno all'anno 1460. Successivamente Antonio assunse il controllo della baronia balsoranese.

In seguito conobbe vari passaggi di signoria feudale, gli stessi della baronia di Balsorano, tra cui Carlo Lefevbre primo conte di Balsorano[3], fino alla famiglia Fiastri Zannelli che lo ha trasformato in albergo-ristorante. Negli anni trenta sono stati eseguiti dei restauri per via dei gravi danni causati dal terremoto della Marsica del 1915; conserva tuttavia diversi elementi architettonici originari.

È stato spesso usato come location di film, specialmente negli anni sessanta e settanta[4].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Sperone roccioso e castello

La pianta è di forma pentagonale-irregolare mentre la struttura è in pietra. Il principale accesso è pedonale dal parco di fronte che immette in un cortile ad L con pozzo. I palazzi tutt'intorno sono impreziositi da bifore e trifore. L'aspetto esterno è medievale-rinascimentale.

Visuale del castello nel film La cripta e l'incubo
Veduta notturna

La struttura del castello è di un rettangolo irrazionale. Esso poggia sul monte Cornacchia e si trova sullo sperone roccioso che si affaccia sulla Valle Roveto. Verso la facciata il rettangolo ha un breve lato, mentre i due laterali e quello di dietro mostrano l'aspetto trapezoidale. I lati sono divisi alla base da imponenti bastioni, e poi da un cornicione marcapiano. Le finestre del primo settore sono bifore, mentre le altre monofore. La copertura del tetto è in tegole classiche evoluzione centro originalmente vi era un torrione imponente di vedetta. La torre quadrata però è crollata con il terremoto del 1915.

Torri[modifica | modifica wikitesto]

Le torri sono poste agli angoli del castello, ma avendo questo una struttura tripartita dalla parte che volge verso Balsorano, le torri sono cinque. Prima del terremoto del 1915 erano sei.

Le torri sono circolari e slanciate, possedendo finestre doppie su ciascuna e terminano a beccatelli. Sulla parte del castello che è a strapiombo ci sono le torri della facciata (due) ed un'altra che di collega con il lato sinistro (la torre non è visibile da Balsorano).

Entrata e giardino[modifica | modifica wikitesto]

L'entrata è costituita da una cinta muraria in parte restaurata che avvolgeva il castello. Si accede da un arco e si giunge al castello vero e proprio: il portale è semplice e sopra vi è una finestra con loggia per i discorsi. Il giardino è legato a un portico interno che contiene la piazzetta per il pozzo. Sono presenti arcate classiche con stucchi e finestre bifore gotiche. La cinta muraria serviva da protezione ma oggi è stata attrezzata per passeggiate e come belvedere.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Balsorano in uno scatto all'alba

L'interno mantiene l'aspetto gotico e rinascimentale originale. Le sale più piccole sono adibite a camere d'albergo mentre la sala centrale è per le cerimonie. Particolarmente interessante è quest'ultima che è ricca degli arazzi cinquecenteschi e degli affreschi con dipinti gli stemmi e i blasoni dei vari proprietari della famiglia Piccolomini. Altri arazzi della sala mostrano figure geometriche tipiche del gotico, come pinnacoli e guglie. Una seconda grande sala è arricchita da un caminetto di pietra con i lati affrescati di giallo, ai quali sono appese armi da guerra originali.

Cappella gentilizia Piccolomini[modifica | modifica wikitesto]

La cappella dei Piccolomini è a navata unica ed è in stile quattrocento. Gli affreschi mostrano figure geometriche di rombi e croci di Cristo, con sfumature dal blu lapislazzuli al giallo ocra. L'abside con altare è inquadrata da tre finestre ad arco a tutto sesto (la centrale è murata: le decorazioni di contorno mostrano raggi solari e lingue di fuoco che avvolgono rose dorate dorate. Nella finestra di centro invece è raffigurata la sacra scritta IHS.

Location[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli anni sessanta e gli anni settanta, al castello furono girati diversi film gialli ed horror, i più celebri dei quali furono La cripta e l'incubo, Il boia scarlatto, Assassino senza volto, Riti, magie nere e segrete orge nel trecento e La sanguisuga conduce la danza.

Intorno alla metà degli anni novanta il castello divenne la location per alcuni film pornografici diretti da Joe D'Amato e Franco Lo Cascio che videro protagonista, tra gli altri, l'attore porno Rocco Siffredi[5].

I film girati al castello sono[6]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autori Vari, Castello Piccolomini, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 23 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2014).
  2. ^ Elenco degli edifizi Monumentali in Italia, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1902. URL consultato il 27 maggio 2016.
  3. ^ Lefevre (Lefebvre), su famiglienobilinapolitane.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
  4. ^ Castello di Balsorano, su webmarsica.it, Web Marsica. URL consultato il 17 aprile 2024.
  5. ^ Balsorano, quando al castello arrivò Siffredi, su ricerca.gelocal.it, Il Centro.
  6. ^ Dizionario del turismo cinematografico, su filmtv.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marialuce Latini, Il Castello Piccolomini - Balsorano (AQ), in Guida ai Castelli d'Abruzzo, Pescara, Carsa Edizioni, 2000, pp. 94-95, ISBN 88-85854-87-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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