Carrito

Carrito
frazione
Carrito – Veduta
Carrito – Veduta
Panoramica di Carrito
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
ComuneOrtona dei Marsi
Territorio
Coordinate42°01′44.9″N 13°42′57.5″E / 42.029139°N 13.715972°E42.029139; 13.715972 (Carrito)
Altitudine890 m s.l.m.
Abitanti136[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67050
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitanticarritani
Patronosan Nicola
Giorno festivo17 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carrito
Carrito

Carrito è una frazione del comune italiano di Ortona dei Marsi (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il paese situato nella valle del Giovenco sorge a 890 m s.l.m.[1] su una collina dell'area esterna del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Il borgo è attraversato dalla linea ferroviaria Roma-Pescara che lo taglia in due; in altura il borgo è situato a circa 1 000 m s.l.m., mentre poco più in basso si è sviluppato il paese moderno[2]. Confina a nord con il territorio montano di Castelvecchio Subequo, a sud con le località di Rivoli e Cesoli, a est con la frazione di Castiglione e il territorio comunale di Cocullo, infine a ovest con Pescina.

Dista circa 5 chilometri dal capoluogo comunale[3].

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni studiosi fanno risalire il toponimo dal termine latino "carretum", ovvero luogo in cui insisteva un deposito di carri lungo un asse della via Valeria che conduceva da Marruvium a Corfinium attraversando il territorio della città antica di Milonia e il monte Imeus[4]. Altre supposizioni legano il nome di Carrito al termine germanico "karith" o "kerit" ovvero "parte che sporge" (pietra in altura)[5] o alla regione storica della Caria[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Santuario della Madonna della Pietà

Nel territorio di Carrito sono emersi in seguito a campagne di studio e scavo diversi reperti di epoca prestorica[2][7]. Il centro urbano vero e proprio è sorto come i centri limitrofi di Castiglione, Cesoli e Rivoli a seguito della distruzione della città antica di Milonia avvenuta per opera dei romani nel 294 a.C. durante la terza guerra sannitica[8][9].

Il primo documento che attesta l'esistenza del borgo di Carrito Alta è la bolla di papa Pasquale II del 1115 in cui vengono indicati i confini e le pertinenze della diocesi dei Marsi[10], mentre nella bolla di papa Clemente III del 1188 sono elencate le antiche chiese di Sant'Andrea, San Nicola e San Giacobbe in "Carritu"[11][12].

Con il diploma di Alife del 1273, la linea di confine delle unità amministrative dell'Abruzzo Citra, a cui il borgo appartenne tra il 1532 e il 1751 e dell'Abruzzo Ultra, a cui venne incluso fino al 1807, passò tra le montagne di Ortona e Carrito dei Marsi[13][14]. Il borgo fortificato venne dotato di una torre di avvistamento e di controllo del territorio di confine posto tra la valle del Giovenco e la valle Subequana[15].

I conti Cantelmo, possessori delle terre di Ortona dal 1269 grazie a Carlo I d'Angiò, donarono nel 1314 il feudo di Carrito alla famiglia Pignone, prima a Giacomo e in seguito al successore, il figlio Roberto. Fino al 1390 il signore di Carrito dei Marsi fu Roberto Aprano. Nella seconda metà del XV secolo, dopo il controllo dei conti dei Marsi, il re di Napoli Alfonso V d'Aragona donò di nuovo le terre di Ortona e Carrito alla famiglia Cantelmo che detenne il potere in questi territori per circa un secolo. Nel 1561 Carrito si staccò da Ortona dei Marsi per ritornare sotto il controllo della sua universitas nel 1751[16][17].

Con l'abolizione dei feudi la villa di Carrito venne inclusa nel governo di Pescina per essere aggregata nel 1811, anno dell'istituzione del distretto di Avezzano, al comune di Ortona dei Marsi[14].

Il terremoto della Marsica del 1915 causò gravi danni al patrimonio architettonico del borgo[18].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria della Pietà e San Nicola
Fonte di Sale

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Santuario della Madonna della Pietà, risalente al XII secolo era originariamente dedicato a San Nicola. La chiesa gravemente danneggiata dal sisma del 1915 ha subito importanti interventi di restauro nel corso del XX secolo[19]. Nel 1990 la penitenziaria apostolica accordò l'indulgenza plenaria a chi vi faceva visita[4].
  • Chiesa di Santa Maria della Pietà e San Nicola, struttura moderna inaugurata alla fine degli anni sessanta. È dedicata al patrono del paese, san Nicola di Bari[20].
  • Ruderi del monastero di San Nicola, risalente al XII secolo era in origine dedicato a san Massimo[21].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Mura di epoca medievale e mura megalitiche di epoca pre-romana situate in località Cornito (o Corneto) probabilmente connesse alla città antica di Milonia.
  • Ruderi del castello-recinto del XIII secolo situati nella parte alta del borgo. La scomparsa torre di Carrito era in collegamento visivo con la torre Piccolomini di Pescina[15].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La festa patronale in onore di san Nicola, protettore di Carrito, viene celebrata annualmente nei giorni 16 e 17 agosto[23].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

La strada provinciale 17 collega Carrito con Pescina, e in direzione opposta, con i comuni di Bisegna e Pescasseroli. La strada provinciale 60 connette il suo territorio a quello di Cocullo e della valle del Sagittario.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Carrito Ortona è posta lungo la ferrovia Roma-Sulmona-Pescara che collega la capitale con l'Abruzzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Frazione di Carrito, su portaleabruzzo.com, Portale Abruzzo. URL consultato il 20 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2021).
  2. ^ a b Carrito, su comune.ortona.aq.it, Comune di Ortona dei Marsi. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  3. ^ Mappa, su openstreetmap.org, OpenStreetMap. URL consultato il 20 agosto 2021.
  4. ^ a b La storia, su carrito.eu. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
  5. ^ Zazzara, 2015, p. 49.
  6. ^ Ipotesi quest'ultima avanzata da Paolo Marso rispetto alla quale espresse il proprio scetticismo Muzio Febonio in Historiae Marsorum, Giulio Butticci, Storia dei Marsi, introduzione, De Cristofaro editore, Roma, 1985, p. 18.
  7. ^ Zazzara, 2015, p. 50.
  8. ^ Cesoli, su comune.ortona.aq.it, Comune di Ortona dei Marsi. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  9. ^ Sito culturale su Carrito, su carrito.eu. URL consultato il 20 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
  10. ^ Bolla di papa Pasquale II, su pereto.info. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2016).
  11. ^ Di Pietro, 1869, vol. I, p. 65.
  12. ^ Bolla di papa Clemente III, su pereto.info. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ Vignali, 2013, p. 23.
  14. ^ a b Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana, su asciatopo.xoom.it, Antonio Sciarretta's Toponymy. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  15. ^ a b Grossi, 2002, p. 154.
  16. ^ Relazione Ortona dei Marsi (PDF), su halleyweb.com, Comune di Ortona dei Marsi. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  17. ^ Luisa Polcari, La storia di Ortona dei Marsi, su ortonadeimarsi.altervista.org, Pro Loco di Ortona dei Marsi. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  18. ^ Dati INGV, su storing.ingv.it, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2017).
  19. ^ Santuario di Santa Maria della Pietà, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  20. ^ Chiesa di Santa Maria della Pietà, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  21. ^ Monastero di San Nicola di Ferrara, su carrito.eu. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
  22. ^ La grotta, su carrito.eu. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2016).
  23. ^ Feste e sagre, su carrito.eu. URL consultato il 10 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Belmaggio, La storia araldica di Ortona dei Marsi dall'antica Milonia al comune moderno, L'Aquila, Provinciaoggi, 1996, SBN IT\ICCU\AQ1\0105104.
  • Andrea Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della diocesi dei Marsi, Avezzano, Tipografia marsicana, 1869, SBN IT\ICCU\SBL\0110716.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.
  • Cristiano Vignali, Chieti medievale: storia medievale di Chieti e del suo Comitato, Chieti, 2013, SBN IT\ICCU\TER\0037433.
  • Franco Francesco Zazzara, Il futuro dei Marsi, Roma, Albatros, 2015, SBN IT\ICCU\AQ1\0120961.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito istituzionale, su comune.ortona.aq.it, Comune di Ortona dei Marsi. URL consultato il 20 agosto 2021.
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