Capo tribù

Il condottiero Gengis Khan fu anche un celebre capo tribù

Un capo tribù, anche riportato con la grafia capotribù[1] e anche conosciuto come capo tribale, è, presumibilmente o effettivamente, un membro di spicco di una tribù. Durante il periodo coloniale, gli europei introdussero questo termine per indicare in modo generico il presunto membro più importante di una comunità e per adeguarsi alla struttura sociale dei popoli esotici che conquistavano. Il termine capo tribù viene usato ancora oggi in antropologia e sociologia in riferimento a un coordinatore, paciere, organizzatore e, talvolta, principale figura religiosa all'interno di un clan.[2][3] Quella del capo tribù è una figura antitetica a quella del cosiddetto chief ("capo") inglese, di cui ci sono molti rimandi nella letteratura dello scrittore statunitense James Fenimore Cooper.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ capotribù, su treccani.it. URL consultato il 9 luglio 2019.
  2. ^ Autori vari, Significato e dignità dell'uomo nel confronto interculturale, Armando, 2013, p. 115.
  3. ^ Autori vari, Identità multiculturale e multireligiosa: la costruzione di una cittadinanza pluralistica, FrancoAngeli, 2004, p. 141.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Walter Hirschberg, Wörterbuch der Völkerkunde, Auflage Reimer, 2005.
  • (EN) James Fenimore Cooper, Delphi Complete Works of James Fenimore Cooper (Illustrated), Delphi Classics, 2013.
  • (EN) Autori vari, The Encyclopaedia Britannica: A Dictionary of Arts, Sciences, and ..., Volume 5, H.G. Allen, 1833, pp. 799-801.

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