Campionati del mondo di ciclismo su strada

Campionati del mondo di ciclismo su strada
Sport Ciclismo su strada
TipoGare individuali
CategoriaCampionato del mondo
FederazioneUnione Ciclistica Internazionale
PaeseVariabile
OrganizzatoreUnione Ciclistica Internazionale
Titolo Campione del mondo
Cadenzaannuale
Aperturasettembre-ottobre
DisciplineCorsa in linea e cronometro
PartecipantiVariabile
Storia
Fondazione1921
Numero edizioni96 (al 2023)
Ultima edizioneGlasgow 2023
Prossima edizioneZurigo 2024

I campionati del mondo di ciclismo su strada (ufficialmente UCI Road World Championships) sono uno dei campionati del mondo di ciclismo. Assegnano il titolo di campione del mondo nelle diverse categorie del ciclismo su strada, nelle specialità della corsa in linea, della cronometro individuale e della staffetta mista a squadre. Sono gestiti dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e si svolgono con cadenza annuale dal 1921.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo campionato del mondo su strada, riservato ai soli corridori dilettanti, si svolse nel 1921 a Copenaghen, con il successo dello svedese Gunnar Sköld. Come già per i campionati del mondo di ciclismo su pista, per la manifestazione venne definita una cadenza annuale.

Nel 1927 fu istituito il campionato del mondo diviso in due categorie, professionisti e dilettanti, da disputarsi su una prova unica in linea. La prima edizione nel nuovo formato si svolse nell'autodromo del Nürburgring in Germania, e vide il trionfo della squadra italiana che nella gara professionistica piazzò quattro corridori ai primi quattro posti (Binda, Girardengo, Piemontesi e Belloni). Già dal 1928 le prove delle due categorie vennero separate. Nell'edizione 1931 eccezionalmente le due prove invece che in linea si corsero nella forma di cronometro individuali, sulla distanza di 170 km.

Il manifesto dei campionati del mondo 1947

Nel 1958 venne istituito anche il campionato del mondo femminile, a livello dilettantistico in quanto un'attività professionistica femminile non esisteva. Nel 1962 venne introdotta anche una gara a squadre maschile per quartetti nazionali, riservata alla categoria dilettanti e da disputarsi a cronometro sulla distanza di 100 km; nel 1987 verrà introdotta anche l'analoga gara femminile sulla distanza di 50 km.

Nel 1972 l'UCI decise che le prove di ciclismo su strada presenti nel programma dei Giochi olimpici sarebbero valse anche da rispettivo titolo mondiale di categoria. Si trattava della prova maschile in linea dei dilettanti e della cronometro a squadre maschile, cui si aggiunse nel 1984, anno in cui entrò nel programma olimpico, anche la prova in linea femminile. Di conseguenza, negli anni olimpici dal 1972 al 1992 (dal 1984 al 1992 per la gara femminile), tali prove vennero escluse dal programma dei campionati del mondo. Dal 1996 si è tornati alla separazione dei due programmi, dopo l'apertura delle gare ciclistiche olimpiche ai corridori professionisti.

Nel 1974 i campionati, giunti alla 47ª edizione, si svolsero per la prima volta al di fuori dell'Europa, a Montréal, in Canada; nel 1977 si ebbero anche i primi campionati ospitati in Sud America, a San Cristóbal in Venezuela, nel 1990 i primi in Asia, a Utsunomiya in Giappone, e nel 2010 i primi in Oceania, a Melbourne in Australia.

Nel 1994 venne abolita la storica suddivisione tra professionisti e dilettanti, sostituendola con le due categorie Élite (senza limite di età) e Under-23 (riservata ai corridori di età inferiore ai 23 anni); anche la categoria femminile, apertasi al professionismo, ha assunto la denominazione Élite. Sempre dal 1994, alle prove in linea delle categorie Élite maschile e femminile è stata affiancata anche la rispettiva prova a cronometro individuale; è stata invece abolita la cronometro a squadre, sia a livello maschile che femminile.

Dal 1997 fino al 2005 sono state aggiunte al programma dei campionati anche le gare dei campionati del mondo Juniores. Dopo una pausa di cinque edizioni, in cui le prove Juniores si sono disputate nuovamente in sedi e periodi separate, dal 2011, in Danimarca a Copenaghen, il format dei campionati è tornato alla concomitanza delle prove delle categorie Elite, Under-23 e Juniores maschili e femminili.

Dal 2012 al 2018 il programma dei campionati è stato ampliato con la reintroduzione della cronometro a squadre, sia maschile che femminile, questa volta per sestetti e non più in rappresentanza di nazionali, ma di squadre di club affiliate all'UCI; dal 2019 le due prove della cronometro a squadre sono state nuovamente abolite e sostituite da una staffetta mista (tre ciclisti/tre cicliste) per sestetti nazionali. Nel 2022 sono inserite nel programma le prove Under 23 femminili sia a cronometro che in linea.[1]

Regolamento[modifica | modifica wikitesto]

Alejandro Valverde festeggia il titolo mondiale Elite 2018 con medaglia d'oro e maglia iridata

Le prove del campionato mondiale si svolgono con cadenza annuale nell'arco di circa una settimana; dal 2005 si svolgono indicativamente nella seconda metà di settembre. Tutte le prove si svolgono nella stessa sede, che cambia di anno in anno.

Alle gare partecipano le squadre nazionali selezionate dalla federazione di ciascun paese; ciascuna federazione può schierare al via un numero di corridori precedentemente definito in base al proprio posizionamento nel ranking mondiale. A partire dal 2018 è definito un massimo di otto corridori per squadra per la prova maschile Elite, di sette per quella femminile Elite, di cinque per quella maschile Under-23 e per le prove in linea Juniores, e di due per ciascuna cronometro. Fa eccezione il campione in carica di ciascuna prova, che può essere schierato al via dalla propria squadra in aggiunta al numero massimo di ciclisti.[2]

Le prove in linea si svolgono su un circuito generalmente di 10–20 km (raramente più lungo), e che è lo stesso per tutte le categorie; varia soltanto il numero di giri percorsi: per gli Élite uomini il numero è il minimo per il quale la distanza complessiva supera i 250 km (ad esempio, se la lunghezza del circuito fosse di 16 km, si correranno 16 giri per complessivi 256 km). La prova a cronometro individuale si svolge su un percorso di lunghezza, per gli Élite uomini, attorno ai 50 chilometri.

Il vincitore di ciascuna delle prove si fregia del titolo di campione del mondo della relativa disciplina e categoria e ha il diritto di gareggiare fino all'edizione successiva indossando, nelle gare della specialità in cui ha vinto, una maglia bianca cerchiata con i cinque colori olimpici: tale maglia è chiamata "maglia iridata". Gli ex campioni del mondo possono portare i colori della maglia iridata sul colletto e sul bordo delle maniche.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Anno Paese Luogo
1921 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
1922 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Liverpool
1923 Bandiera della Svizzera Svizzera Zurigo
1924 Bandiera della Francia Francia Parigi
1925 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Apeldoorn
1926 Bandiera dell'Italia Italia Milano
1927 Bandiera della Germania Germania Nürburgring
1928 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Budapest
1929 Bandiera della Svizzera Svizzera Zurigo
1930 Bandiera del Belgio Belgio Liegi
1931 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
1932 Bandiera dell'Italia Italia Roma
1933 Bandiera della Francia Francia Montlhéry
1934 Bandiera della Germania Germania Lipsia
1935 Bandiera del Belgio Belgio Floreffe
1936 Bandiera della Svizzera Svizzera Berna
1937 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
1938 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Valkenburg
1939-45 non disputato causa seconda guerra mondiale
1946 Bandiera della Svizzera Svizzera Zurigo
1947 Bandiera della Francia Francia Reims
1948 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Valkenburg
1949 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
1950 Bandiera del Belgio Belgio Moorslede
1951 Bandiera dell'Italia Italia Varese
1952 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Lussemburgo
1953 Bandiera della Svizzera Svizzera Lugano
1954 bandiera Germania Ovest Solingen
1955 Bandiera dell'Italia Italia Frascati
1956 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
1957 Bandiera del Belgio Belgio Waregem
1958 Bandiera della Francia Francia Reims
1959 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Zandvoort
1960 Bandiera della Germania Est Germania Est Karl-Marx-Stadt
Anno Paese Luogo
1961 Bandiera della Svizzera Svizzera Berna
1962 Bandiera dell'Italia Italia Salò
1963 Bandiera del Belgio Belgio Ronse
1964 Bandiera della Francia Francia Sallanches
1965 Bandiera della Spagna Spagna San Sebastián
1966 bandiera Germania Ovest Nürburgring
1967 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Heerlen
1968 Bandiera dell'Italia Italia Bandiera dell'Uruguay Uruguay Imola/Montevideo
1969 Bandiera del Belgio Belgio Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Zolder/Brno
1970 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Leicester
1971 Bandiera della Svizzera Svizzera Mendrisio
1972 Bandiera della Francia Francia Gap
1973 Bandiera della Spagna Spagna Barcellona
1974 Bandiera del Canada Canada Montréal
1975 Bandiera del Belgio Belgio Yvoir
1976 Bandiera dell'Italia Italia Ostuni
1977 Bandiera del Venezuela Venezuela San Cristóbal
1978 bandiera Germania Ovest Nürburgring
1979 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Valkenburg
1980 Bandiera della Francia Francia Sallanches
1981 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Praga
1982 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Goodwood
1983 Bandiera della Svizzera Svizzera Altenrhein
1984 Bandiera della Spagna Spagna Barcellona
1985 Bandiera dell'Italia Italia Giavera del Montello
1986 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Colorado Springs
1987 Bandiera dell'Austria Austria Villaco
1988 Bandiera del Belgio Belgio Ronse
1989 Bandiera della Francia Francia Chambéry
1990 Bandiera del Giappone Giappone Utsunomiya
1991 Bandiera della Germania Germania Stoccarda
1992 Bandiera della Spagna Spagna Benidorm
1993 Bandiera della Norvegia Norvegia Oslo
1994 Bandiera dell'Italia Italia Agrigento
Anno Paese Luogo
1995 Bandiera della Colombia Colombia Duitama
1996 Bandiera della Svizzera Svizzera Lugano
1997 Bandiera della Spagna Spagna San Sebastián
1998 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Valkenburg
1999 Bandiera dell'Italia Italia Verona
2000 Bandiera della Francia Francia Plouay
2001 Bandiera del Portogallo Portogallo Lisbona
2002 Bandiera del Belgio Belgio Zolder
2003 Bandiera del Canada Canada Hamilton
2004 Bandiera dell'Italia Italia Verona
2005 Bandiera della Spagna Spagna Madrid
2006 Bandiera dell'Austria Austria Salisburgo
2007 Bandiera della Germania Germania Stoccarda
2008 Bandiera dell'Italia Italia Varese
2009 Bandiera della Svizzera Svizzera Mendrisio
2010 Bandiera dell'Australia Australia Melbourne
2011 Bandiera della Danimarca Danimarca Copenaghen
2012 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Valkenburg
2013 Bandiera dell'Italia Italia Firenze
2014 Bandiera della Spagna Spagna Ponferrada
2015 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Richmond
2016 Bandiera del Qatar Qatar Doha
2017 Bandiera della Norvegia Norvegia Bergen
2018 Bandiera dell'Austria Austria Innsbruck
2019 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Harrogate
2020 Bandiera dell'Italia Italia Imola
2021 Bandiera del Belgio Belgio Lovanio
2022 Bandiera dell'Australia Australia Wollongong
2023 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Glasgow
2024 Bandiera della Svizzera Svizzera Zurigo
2025 Bandiera del Ruanda Ruanda Kigali
2026 Bandiera del Canada Canada Montréal
2027 Bandiera della Francia Francia Alta Savoia
2028 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Gare in linea
Gare individuali a cronometro
Gare a squadre a cronometro/staffetta

Record[modifica | modifica wikitesto]

Nella prova in linea, il record di vittorie tra i Professionisti/Élite è condiviso dall'italiano Alfredo Binda, dai belgi Rik Van Steenbergen ed Eddy Merckx, dallo spagnolo Óscar Freire e dallo slovacco Peter Sagan, che vantano tre vittorie ciascuno. Sagan ha conquistato le sue vittorie in tre edizioni consecutive, unico ciclista nella storia a riuscirci. Merckx ha inoltre vinto un titolo tra i dilettanti, portando il totale a quattro (record assoluto tra gli uomini). Tra i dilettanti Giuseppe Martano e il tedesco orientale Gustav-Adolf Schur hanno conquistato due vittorie; nessuno ancora li ha eguagliati tra gli Under-23. Oltre al già citato Merckx, il belga Jean Aerts, lo svizzero Hans Knecht e l'olandese Hennie Kuiper - quest'ultimo quale campione olimpico di Monaco 1972 - hanno vinto il titolo sia tra i professionisti che tra i dilettanti. Tra le donne, infine, la francese Jeannie Longo ha vinto il titolo per ben cinque volte, superando la belga Yvonne Reynders che si era fermata a quattro.

Nella prova a cronometro, il primato è detenuto dallo svizzero Fabian Cancellara e dal tedesco Tony Martin con quattro vittorie ciascuno negli Élite uomini, seguiti dall'australiano Michael Rogers a tre, e da Jeannie Longo con quattro vittorie nelle donne, mentre tra gli Under-23 nessuno ha mai vinto il titolo più di una volta.

Tra gli uomini hanno vinto sia il mondiale in linea che quello a cronometro, almeno nelle categorie Élite/Under-23, lo spagnolo Abraham Olano (una vittoria in ciascuna prova negli Élite), il tedesco Jan Ullrich (due vittorie a cronometro negli Élite e una in linea nei dilettanti) e il russo Evgenij Petrov (una vittoria in ciascuna prova negli Under-23). Tra le donne la "doppietta" è riuscita a Jeannie Longo (cinque vittorie in linea, quattro a cronometro) e alle olandesi Leontien van Moorsel (due vittorie in ciascuna prova), Annemiek van Vleuten (una vittoria in linea, due a cronometro) e Anna van der Breggen (due vittorie in linea, una a cronometro). Soltanto Longo (1995), Petrov (2000) e van der Breggen (2020) hanno vinto le due prove nello stesso anno.

Jeannie Longo è inoltre l'atleta in assoluto, tra uomini e donne, che ha vinto più titoli mondiali sia nella prova in linea (cinque) che nella cronometro (quattro) e ovviamente anche in totale (nove).

Medagliere[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornato all'edizione 2022.

Pos. Paese Oro Argento Bronzo Totale
1 Bandiera dell'Italia Italia 54 48 44 146
2 Bandiera del Belgio Belgio 39 32 31 102
3 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 38 33 28 99
4 Bandiera della Francia Francia 34 31 30 95
5 Bandiera della Svizzera Svizzera 16 24 21 61
6 Bandiera della Germania Germania 14 17 20 51
7 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 14 14 13 41
8 Bandiera della Gran Bretagna Gran Bretagna 13 11 12 36
9 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 12 16 16 44
10 Bandiera della Germania Est Germania Est 10 2 4 16
11 Bandiera della Spagna Spagna 9 13 16 38
12 Bandiera della Svezia Svezia 9 5 7 21
13 Bandiera della Danimarca Danimarca 7 11 10 28
14 Bandiera della Polonia Polonia 7 7 4 18
15 Bandiera dell'Australia Australia 6 12 8 26
16 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 4 4 5 13
17 Bandiera della Russia Russia 4 4 4 12
18 Bandiera della Lituania Lituania 3 3 5 11
19 Bandiera della Norvegia Norvegia 3 2 4 9
20 Bandiera della Slovacchia Slovacchia 3 1 0 4
21 Bandiera della Colombia Colombia 2 1 2 5
22 Bandiera della Bielorussia Bielorussia 2 0 1 3
23 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo 1 3 4 8
24 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 1 2 2 5
25 Bandiera dell'Ucraina Ucraina 1 2 1 4
26 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 1 1 3 5
27 Bandiera della Lettonia Lettonia 1 1 0 2
28 Bandiera del Portogallo Portogallo 1 0 0 1
29 Bandiera del Canada Canada 0 3 3 6
30 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 0 2 2 4
31 Bandiera dell'Austria Austria 0 1 2 3
32 Bandiera dell'Ungheria Ungheria 0 1 1 2
Bandiera della Slovenia Slovenia 0 1 1 2
34 Bandiera del Brasile Brasile 0 1 0 1
35 Bandiera del Kazakistan Kazakistan 0 0 2 2
36 Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca 0 0 1 1
Bandiera della Finlandia Finlandia 0 0 1 1
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 0 0 1 1
Totale 309 309 309 627

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) About Road cycling, su uci.org. URL consultato il 12 ottobre 2019.
  2. ^ (EN) QUALIFICATION SYSTEM FOR THE 2019 UCI ROAD WORLD CHAMPIONSHIPS, su uci.org. URL consultato il 12 ottobre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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