Cachessia

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Cachessia
Esempi fotografici di cachessia malarica in uno studio del 1909
Specialitàoncologia, psichiatria e medicina interna
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM799.4
ICD-10R64
MeSHD002100

La cachessìa (dal greco καχεξία, composto di κακός, "cattivo", e ἕξις, "condizione"[1]) o sindrome da deperimento è una perdita di peso, atrofia muscolare, stanchezza, debolezza e significativa perdita di appetito che non ha cause anoressiche. La definizione formale della cachessia è una perdita di massa corporea che non può essere invertita con il nutrimento; anche se l'individuo che ne soffre assumesse più calorie, la massa corporea magra verrebbe comunque persa, il che sta a indicare la presenza di una patologia primaria. La cachessia si verifica nei pazienti con tumore, AIDS,[2] malattia di Alzheimer (stadio avanzato), broncopneumopatia cronica ostruttiva, sclerosi multipla, insufficienza cardiaca, tubercolosi, polineuropatia amiloide familiare, avvelenamento da gadolinio, malassorbimento, avvelenamento da mercurio (acrodinia), carenza ormonale e altre condizioni.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il deperimento dell'organismo si accompagna quindi a edemi (per ipoproteinemia ed altre alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico) astenia, dispnea, anoressia, febbre, alterazioni del sensorio e agitazione psicomotoria.

Si tratta di una condizione grave e coloro che la sperimentano vedono aumentare drammaticamente la propria probabilità di morte per la malattia di base. La cachessia può essere un segno di varie patologie sottostanti; quando un paziente si presenta con questa condizione, un medico generalmente prende in considerazione la possibilità della presenza di un tumore, di una acidosi metabolica (diminuzione della sintesi proteica e aumento del catabolismo proteico), di alcune malattie infettive (ad esempio, la tubercolosi e l'AIDS), la pancreatite cronica e alcune malattie autoimmuni o una dipendenza da anfetamine.

La cachessia indebolisce fisicamente i pazienti ad uno stato di immobilità derivante dalla perdita di appetito, dall'astenia e dall'anemia e la risposta al trattamento standard è generalmente deludente.[3][4] La cachessia include la sarcopenia come parte della condizione.

Cause[modifica | modifica wikitesto]

Cancro[modifica | modifica wikitesto]

La cachessia si riscontra spesso nei pazienti oncologici in fase terminale e in questo contesto prende il nome di cachessia neoplastica.

Circa il 50% di tutti i pazienti affetti da cancro soffre di cachessia. Coloro che hanno una forma tumorale del tratto gastrointestinale superiore o del pancreas hanno la più alta frequenza di sviluppare un sintomo cachessico. Questa percentuale sale all'80% nei pazienti oncologici terminali.[5] Oltre ad aumentare la morbilità e la mortalità, ad aggravare gli effetti collaterali della chemioterapia e a ridurre la qualità della vita, la cachessia è considerata la causa immediata della morte per una stima che varia dal 22% al 40% dei pazienti oncologici.[6]

La cachessia nel tumore è un processo dovuto all'infiltrazione neoplastica nell'organismo, all'emesi, alla chemioterapia o alla radioterapia, a forti dolori o a forte depressione e all'azione depauperante della risposta al tumore da parte dell'organismo tramite il continuativo rilascio di citochine quali TNF, IFN, IL-1, IL-6. Esse causano il riassorbimento di proteine, lipidi, glucidi, purine a partire dal tessuto muscolare e adiposo, determinando la perdita di peso.

I sintomi della cachessia neoplastica includono una perdita di peso progressiva e l'esaurimento delle riserve di tessuto adiposo e muscolare. La condizione dovrebbe essere sospettata se si riscontra una involontaria perdita di peso superiore al 5% del peso prima della malattia, in un periodo di sei mesi. Approcci terapeutici tradizionali, come stimolanti dell'appetito, 5-HT3 antagonisti, supplementazione dei nutrienti e inibitori selettivi della COX-2, non sono riusciti a dimostrare il successo nell'invertire le anomalie metaboliche visibili nella cachessia neoplastica.[7]

Altre patologie[modifica | modifica wikitesto]

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia possono accusare una sindrome cachettica. Una comorbilità di cachessia può essere vista nei pazienti che presentano una delle malattie classificate tra le malattie polmonari croniche ostruttive.[8] La cachessia è anche associata con le fasi avanzate della insufficienza renale cronica, con la fibrosi cistica, la sclerosi multipla, la malattia del motoneurone, la sindrome di Parkinson, la demenza, l'AIDS e altre malattie progressive e degenerative.[9] Sindromi correlate includono kwashiorkor e marasma, anche se queste non sempre hanno una malattia causale sottostante e sono più spesso sintomi di una grave malnutrizione.

Fisiopatologia[modifica | modifica wikitesto]

Il meccanismo esatto con cui queste malattie causano la cachessia è poco conosciuto, ma vi è probabilmente un ruolo per le citochine infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale-alfa (che è anche soprannominato 'cachessina'), per l'interferone gamma e l'interleuchina 6, così come i fattori proteolitici secreti dal tumore.

Coloro che soffrono di disturbi alimentari, come l'anoressia nervosa, sembrano avere livelli plasmatici elevati di grelina. Livelli di grelina sono riscontrabili anche nei pazienti con cachessi indotta da un tumore.[10]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento o la gestione della cachessia dipende dalle cause, dalla prognosi generale e da altri fattori legati al paziente. Se possibile, ed accettabile, le cause reversibili e le patologie che l'hanno causata, vengono trattate.[11] Le terapie non farmacologiche che hanno dimostrato di essere efficaci nella cachessia indotta da un tumore includono una consulenza nutrizionale, interventi psicoterapeutici e l'allenamento fisico.[12]

In Europa, il trattamento raccomandato è il risultato di una combinazione di nutrizione, terapia farmacologica e non farmacologica.[12] L'assunzione di steroidi può essere utile nella cachessia neoplastica, ma il loro utilizzo è raccomandato per una durata massima di 2 settimane al fine di evitare effetti collaterali.[12] I progestinici come l'acetato di megestrolo sono un'opzione per la gestione della cachessia refrattaria che si presenta con l'anoressia come sintomo importante.[12][13] Altri farmaci che sono stati utilizzati o sono oggetto di indagine nella terapia per la cachessia, ma per cui mancano prove conclusive che ne stabiliscono efficacia o la sicurezza, e quindi non sono generalmente consigliati, comprendono:

In alcuni paesi è stato consentito l'uso della cannabis medica.[13][15][16]

Non vi sono prove sufficienti per sostenere l'uso di olio di pesce per il trattamento della cachessia associata ad un tumore in uno stadio avanzato.[17][18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cachessìa in Vocabolario, su treccani.it. URL consultato il 13 aprile 2015.
  2. ^ Rapini, Ronald P.; Bolognia, Jean L.; Jorizzo, Joseph L., Dermatology: 2-Volume Set, St. Louis, Mosby, 2007, p. 1169, ISBN 1-4160-2999-0.
  3. ^ Lainscak M, Podbregar M, Anker SD, How does cachexia influence survival in cancer, heart failure and other chronic diseases?, in Current Opinion in Supportive and Palliative Care, vol. 1, n. 4, dicembre 2007, pp. 299-305, DOI:10.1097/SPC.0b013e3282f31667, PMID 18685379.
  4. ^ Bossola M, Pacelli F, Doglietto GB, Novel treatments for cancer cachexia, in Expert Opin Investig Drugs, vol. 16, n. 8, agosto 2007, pp. 1241-53, DOI:10.1517/13543784.16.8.1241, PMID 17685872.
  5. ^ K.C.H. Fearon, Cancer cachexia, in Int J Cardiol, vol. 85, n. 1, Sep 2002, pp. 73-81, DOI:10.1016/S0167-5273(02)00235-8, PMID 12163211.
  6. ^ O. Alhamarneh, Serum IL10 and circulating CD4+CD25high regulatory T cell numbers as predictors of clinical outcome and survival in patients with head and neck squamous cell carcinoma, in Head Neck, vol. 33, n. 3, luglio 2010, pp. n/a, DOI:10.1002/hed.21464.
  7. ^ Garcia J.M., Garcia-Touza M., Hijazi R.A., Taffet G., Epner D., Mann D., Smith R.G., Cunningham G.R., Marcelli M., Active ghrelin levels and active to total ghrelin ratio in cancer-induced cachexia [collegamento interrotto], in J. Clin. Endocrinol. Metab., vol. 90, n. 5, maggio 2005, pp. 2920-6, DOI:10.1210/jc.2004-1788, PMID 15713718.
  8. ^ a b c Nicole Ebner, Springer, Jochen, Kalantar-Zadeh, Kamyar, Lainscak, Mitja, Doehner, Wolfram, Anker, Stefan D. e von Haehling, Stephan, Mechanism and novel therapeutic approaches to wasting in chronic disease, in Maturitas, vol. 75, n. 3, luglio 2013, pp. 199-206, DOI:10.1016/j.maturitas.2013.03.014.
  9. ^ C Payne, Wiffen, PJ e Martin, S, Interventions for fatigue and weight loss in adults with advanced progressive illness., in The Cochrane database of systematic reviews, vol. 1, 18 gennaio 2012, pp. CD008427, DOI:10.1002/14651858.cd008427.pub2, PMID 22258985.
  10. ^ N.B. Kumar, Cancer Cachexia: Traditional Therapies and Novel Molecular Mechanism-Based Approaches to Treatment [collegamento interrotto], in Curr Treat Options Oncol, vol. 11, n. 3, dicembre 2010, p. 107, DOI:10.1007/s11864-010-0127-z.
  11. ^ 2009 DHHS, Care Management Guidelines Fatigue, Anorexia and Cachexia (PDF), su dhhs.tas.gov.au. URL consultato il 23 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2014).
  12. ^ a b c d e f g h i European Palliative Care Research Collaborative, New European Guidelines: Clinical practice guidelines on cancer patients, su epcrc.org. URL consultato il 23 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
  13. ^ a b Gagnon B, Bruera E, A review of the drug treatment of cachexia associated with cancer, in Drugs, vol. 55, n. 5, maggio 1998, pp. 675-88, DOI:10.2165/00003495-199855050-00005, PMID 9585863.
  14. ^ a b H Suzuki, Asakawa, A, Amitani, H, Nakamura, N e Inui, A, Cancer cachexia--pathophysiology and management., in Journal of gastroenterology, vol. 48, n. 5, maggio 2013, pp. 574-94, DOI:10.1007/s00535-013-0787-0, PMC 3698426, PMID 23512346.
  15. ^ Rules Governing the Maine Medical Use of Marijuana Program Archiviato il 12 novembre 2014 in Internet Archive. - 10-144 CMR Chapter 122 - Section 3.1.3
  16. ^ Yavuzsen T., Davis M.P., Walsh D., LeGrand S., Lagman R., Systematic review of the treatment of cancer-associated anorexia and weight loss, in J. Clin. Oncol., vol. 23, n. 33, novembre 2005, pp. 8500-11, DOI:10.1200/JCO.2005.01.8010, PMID 16293879.
  17. ^ A Dewey, Baughan, C, Dean, T, Higgins, B e Johnson, I, Eicosapentaenoic acid (EPA, an omega-3 fatty acid from fish oils) for the treatment of cancer cachexia., in The Cochrane database of systematic reviews, n. 1, 24 gennaio 2007, pp. CD004597, DOI:10.1002/14651858.CD004597.pub2, PMID 17253515.
  18. ^ A Ries, Trottenberg, P, Elsner, F, Stiel, S, Haugen, D, Kaasa, S e Radbruch, L, A systematic review on the role of fish oil for the treatment of cachexia in advanced cancer: an EPCRC cachexia guidelines project., in Palliative medicine, vol. 26, n. 4, Jun 2012, pp. 294-304, DOI:10.1177/0269216311418709, PMID 21865295.

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