Brocardo

Il brocardo è una sintetica e antica massima giuridica, chiara e concisa, prevalentemente di tradizione latina (ma esistono anche brocardi germanici o anglosassoni), come ad esempio dura lex, sed lex.

Origini ed etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La funzione del brocardo consiste nell'enucleare dalle leggi princìpi, chiamati generalia. Un'ipotesi, liquidata come leggendaria dal Savigny[1], riguardo all'etimologia del termine è che esso derivi dal nome del canonista Burchardus (Burkhard, dagli italiani e dai francesi chiamato Brocard) vescovo di Worms, il quale scrisse 20 volumi di Regulae Ecclesiasticae, includendo una collezione di locuzioni latine di carattere giuridico ordinate alfabeticamente (dette Brocardica o Regulae Burchardicae).[2][3] Queste locuzioni entrarono nell'uso comune grazie alla scuola dei glossatori di Bologna, attiva nei secoli XII e XIII.

Un'altra teoria, facente capo al Kantorowicz, fa discendere il termine da una corruzione delle parole pro e contra. Indifendibile sul piano linguistico, tale ipotesi rimane suggestiva poiché evidenzia significativamente la funzione del brocardo: ai principi generalia, infatti, si affiancavano gli argomenti normativi pro e contra.

La prima testimonianza in volgare del termine risale al 1314, con Francesco da Barberinoː[4]

«"Se' tornato Jurista?
Dolce e piana fa vista
e non troppo allegando,
leggi multiplicando.
Né curar di broccardi,
ma cerca y casi e tardi
'adira o far contesa
con chi l'à prima impresa,
ch'uno experto è più dextro
che tu di leggi presto."»

Utilizzi propedeutici[modifica | modifica wikitesto]

Un utilizzo particolare del brocardo si riscontra nell'insegnamento di Pillio, maestro della scuola di Modena, vissuto nel periodo dei grandi glossatori (secc. XII e XIII). Per far apprendere ai suoi allievi meccanismi e strumenti giuridici utilizzava i brocardi prendendo massime dalla compilazione Giustinianea e a questi adduceva degli argomenta o generalia, cioè argomentazioni a favore e contro il principio espresso nell'opera giustinianea. Da qui avveniva un dibattito su due fronti, da una parte pro e dall'altra contro il brocardo; infine metteva la solutio (soluzione) delle contraddizioni per far comprendere agli studenti e rendere armonico l'ordinamento.

Alcuni esempi[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Brocardi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Leo Spitzer, "Latin médiéval brocard(ic)a > français brocard", Modern language notes, Vol. 70, 1955, pp. 501-506.
  2. ^ voce broccardo, dell'Enciclopedia Treccani
  3. ^ voce broccardo, del Dizionario Etimologico
  4. ^ Franceco Egidi (a cura di), I documenti d'amore di Francesco da Barberino secondo i mss. originali, Roma, Società filologica romana, 1924, vol. 4, p. 216.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Umberto Albanese, Massime, enunciazioni e formule giuridiche latine, Milano, Hoepli, 1997.
  • Paride Bertozzi, Dizionario dei brocardi e dei latinismi giuridici, IPSOA Editore, 1994.
  • L. De-Mauri, Regulae juris, Milano, Hoepli, ristampa 1984.
  • F. Del Giudice (a cura di), Il latino in tribunale. Brocardi e termini latini in uso nella prassi forense, Napoli, Edizioni Giuridiche Simone, 1999.
  • Edoardo Mori, Dizionario dei termini giuridici e dei brocardi latini, Piacenza, Casa editrice La tribuna, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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