Jeans

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Un paio di jeans Levi's

Il termine jeans[1], o blue jeans[2], (pronuncia italiana: blu gins[3]) si ritiene derivi direttamente dalle parole in lingua francese "bleu de Gênes" ovvero "blu di Genova" in italiano. Designa propriamente i pantaloni con i caratteristici rivetti di rame o di metallo, con il bottone centrale di metallo, taglio a 5 tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa del corpo dei pantaloni, con l'etichetta (detta "salpa") inserita nella parte posteriore in alto a destra.

Il tessuto jeans è originario della Repubblica di Genova[4]. Fu reinventato nel 1871 come lo conosciamo oggi dal sarto Jacob Davis per essere brevettato con Levi Strauss il 20 maggio 1873[5][6]. Le marche storiche e con le maggiori vendite sono "Levi's" dell'azienda Levi Strauss & Co., Lee e Wrangler entrambi della Vf Corporation.

Etimologia del termine[modifica | modifica wikitesto]

Il termine jean corrisponderebbe a una storpiatura derivata dall'antico termine Jeane o Jannes utilizzato per nominare la città di Genova[7] e dalla conseguente pronuncia inglesizzata del più recente termine francese Gênes; la forma plurale jeans viene standardizzata nel XX secolo entrando nel linguaggio comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dei jeans.

Un tempo, in tutto il mondo antico, si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, e Jeane[8] era il nome scritto su molti carichi di fustagno che, a partire dal Cinquecento, arrivavano a Londra dalla Repubblica Marinara di Genova, allora al suo apogeo, diventando così il nome di questa tela, molto apprezzata sul mercato inglese per la sua robustezza e il suo costo. Era anche abbondantemente utilizzata a partire dal XVI secolo dalla marina genovese per equipaggiare le navi a vela e per vestire i marinai.

Molte stoffe genovesi acquisite da Enrico VIII furono classificate dopo la sua morte come Jeane, con un riferimento preciso al luogo d'origine e di fabbricazione; si trattava soprattutto di vari tipi di velluto, ma anche di altri tipi di tessuto. Nell'ambiente del commercio e degli affari, l'espressione merchant of Jeane (mercante di Genova) appare in diversi documenti come una copia del contratto[9] del 15 giugno 1580 con il quale il conte di Oxford acquistò il Great Garden da Benedetto Spinola, merchant of Jeane.

Più raramente è stato utilizzato come supporto per opere pittoriche.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Denim.

Il fatto che il taglio tipico del jeans a 5 tasche sia stato realizzato largamente ed abbia avuto successo con il tessuto denim, ha portato alla confusione dei concetti: il termine denim indica infatti il tessuto e non il taglio.

Il denim ha un'armatura di saia da tre, è realizzato in filato di cotone, la trama è di colore bianco o écru e l'ordito di colore blu. Prima dell'introduzione dei coloranti chimici, il colore blu veniva ricavato dalla pianta isathis tinctoria (conosciuta volgarmente con il nome di "guado") o dalla pianta indigofera tinctoria, l'indaco. Esso, tecnicamente, è molto simile al fustagno, di cui è probabilmente una derivazione.[10]

Impatto ambientale e umanitario[modifica | modifica wikitesto]

Un tipico paio di blue jeans utilizza 3.479 litri (919 galloni statunitensi) di acqua durante il suo ciclo di vita. Ciò include l'acqua per irrigare il raccolto di cotone, fabbricare i jeans e i numerosi lavaggi da parte del consumatore[11].

La produzione di jeans con un "aspetto usato" può essere più dannosa per l'ambiente rispetto ai normali jeans, a seconda di come vengono lavorati i composti di scarto. La sabbiatura e il trattamento con carta vetrata rischiano di causare silicosi ai lavoratori e in Turchia più di 5.000 lavoratori tessili sono stati colpiti da questa malattia e si sa che 46 persone sono morte. Alcune aziende hanno annunciato che stanno vietando l'uso della sabbiatura[12].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ jeans in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  2. ^ blue jeans in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  3. ^ www.dipionline.it
  4. ^ La vera storia del Blu Jeans, tra Genova e l'America., su Andrea Morando Boutique. URL consultato il 19 marzo 2023.
  5. ^ 20 maggio 1873: Levi Strauss brevetta i blue jeans | Trovaprezzi.it Magazine, su www.trovaprezzi.it, 20 maggio 2020. URL consultato il 19 marzo 2023.
  6. ^ Il 20 maggio 1873 Levi Strauss e Jacob Davis brevettano i blue jeans, su nicedie.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  7. ^ (EN) Online Etymology Dictionary
  8. ^ Musei di Genova DVJ Damasco Velluto Jeans., su museidigenova.it. URL consultato il 4 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2015).
  9. ^ (EN) The Oxford Authorship Site
  10. ^ Gianni Giacone, Jeans, quel fustagno rigorosamente blu, su Piemonte Parchi. URL consultato il 9 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2007).
  11. ^ (EN) Leslie Kaufman, Stone-Washed Blue Jeans (Minus the Washed), in The New York Times, 2 novembre 2011. URL consultato il 12 giugno 2023.
  12. ^ (EN) Sandblasted jeans: Should we give up distressed denim?, in BBC News, 30 settembre 2011. URL consultato il 12 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marzia Cataldi Gallo, Tessuti genovesi del Seicento, Tormena, 1994 ISBN 9788886017213
  • Marzia Cataldi Gallo, Tessuti genovesi: seta, cotone stampato e jeans, in Storia della cultura ligure, a cura di Dino Puncuh, "Atti della Società Ligure di Storia Patria", n.s., XLIV, in quattro volumi, Genova, fascicolo 2, 2004, pp. 297–334.
  • Marzia Cataldi Gallo, Passione in blu, I teli con storie della Passione del XVI secolo a Genova, De Ferrari, 2008 ISBN 9788871729480

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