Bill Beaumont

Bill Beaumont
Dati biografici
Paese Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 194 cm
Peso 102 kg
Rugby a 15
Union Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Ruolo Seconda linea
Ritirato 1982
Carriera
Attività di club[1]
1969-82Fylde
Attività da giocatore internazionale
1975-82
1977-80
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
British & Irish Lions
34 (0)
7 (0)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 31 dicembre 2021

William Blackledge “Bill” Beaumont (Chorley, 9 marzo 1952) è un ex rugbista a 15, imprenditore e dirigente sportivo britannico, che tra gli anni settanta e ottanta fu capitano della nazionale inglese di rugby; dal 1º luglio 2016 ricopre l'incarico di Presidente del World Rugby.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Seconda linea, spese l'intera carriera di club nel Fylde dal 1969 al 1982, anno in cui un grave infortunio lo costrinse al ritiro dall'attività agonistica[1].

In Nazionale esordì nel 1975 a Dublino contro l'Irlanda e prese parte ai tour del 1979 e del 1981, capitanando la squadra che disputò il suo primo test match ufficiale contro l'Argentina. Furono 34 in totale le presenze in Nazionale, di cui 21 come capitano.

Alle presenze in Nazionale si aggiungono 15 incontri disputati tra le file dei Barbarians tra il 1975 e il 1981 e 7 tra quelle dei British & Irish Lions.

Tra i suoi maggiori successi, il Grande Slam nel Cinque Nazioni 1980, che mancava all'Inghilterra dal 1957; a livello personale, invece, la fascia di capitano dei British Lions nel tour sudafricano del 1980[2], esattamente 50 anni dopo l'ultimo inglese a ricevere tale privilegio, Douglas Prentice.

Dalla fine della sua attività agonistica Bill Beaumont si divide tra le attività economiche di famiglia e la dirigenza sportiva: è presidente dell'azienda tessile della famiglia Beaumont[3], l'unica rimasta a Chorley in Lancashire, e nel 1999 divenne il rappresentante inglese in seno all'International Rugby Board.

Nel 2003 fu ammesso nell'International Rugby Hall of Fame[4] per i suoi meriti sportivi, entrando così nel ristretto gruppo di rugbisti inglesi (quattro a tutt'oggi, lui compreso) presenti nella galleria delle celebrità della disciplina sportiva; fu anche il dirigente accompagnatore del tour 2005 dei British Lions in Nuova Zelanda.

Dal 1999 al 2007 fu vicepresidente e tesoriere del comitato organizzativo del Sei Nazioni[5], dal 2007 al 2016 fu vicepresidente dell'International Rugby Board, successivamente World Rugby[5] del quale, dal 1º luglio 2016, è presidente[6].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi resi al rugby e le attività di beneficenza»
— Londra, 14 giugno 2008[7]
Knight Bachelor - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi al rugby.»
— 28 dicembre 2018[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) A Brief History of Fylde RFC, su fylderugby.co.uk, Fylde RFC. URL consultato il 15 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2017).
  2. ^ (EN) Bill Beaumont, su lionsrugby.com, British and Irish Lions. URL consultato il 15 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2017).
  3. ^ (EN) The Family, su billbeaumont.co.uk, Bill Beaumont Textiles. URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2017).
  4. ^ (EN) 2003 Inductees : Bill Beaumont, su rugbyhalloffame.com. URL consultato il 1º ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  5. ^ a b (EN) Pickering given Six Nations role, in BBC, 20 maggio 2007. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  6. ^ (EN) Bill Beaumont elected next World Rugby Chairman, su worldrugby.org, World Rugby, 11 maggio 2016. URL consultato il 15 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2017).
  7. ^ (EN) Order of the British Empire, in London Gazette, n. 58729, 14 giugno 2008, p. 6. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  8. ^ New Year Honours List United Kingdom (PDF), su thegazette.co.uk. URL consultato il 28 dicembre 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Controllo di autoritàVIAF (EN40760987 · ISNI (EN0000 0000 8443 7023 · LCCN (ENn83214177 · CONOR.SI (SL73735011 · WorldCat Identities (ENlccn-n83214177