Berengaria di Navarra

Berengaria di Navarra
Gisant di Beregnaria di Navarra nell'Abbazia di l'Épau nei pressi di Le Mans
Regina consorte d'Inghilterra
Stemma
Stemma
In carica12 maggio 1191 –
6 aprile 1199
Incoronazione12 maggio 1191
PredecessoreEleonora d'Aquitania
SuccessoreIsabella d'Angoulême
NascitaTudela, 1165 circa
MorteLe Mans, 23 dicembre 1230
Luogo di sepolturaAbbazia di L'Épau
DinastiaCasato di Jiménez
PadreSancho VI di Navarra
MadreSancha di León e Castiglia
ConsorteRiccardo I d'Inghilterra
Religionecattolica
Regno di Navarra
Jiménez

Sancho I
Figli
Jimeno II
Figli
  • García
  • Sancho
  • Dadildis
  • Munia
  • García, figlio naturale
García I
Sancho II
Figli
García II
Figli
Sancho III
Figli
García III
Figli
Sancho IV
Figli
  • García
  • Ramón, figlio naturale
  • Urraca, figlia naturale

Sancho V

Pietro I

Figli
  • Pietro
  • Isabella

Alfonso I

García IV

Figli

Sancho VI

Figli

Sancho VII

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Berengaria Sánchez, detta anche Berenguela di Navarra (Berenguela anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese, in galiziano -in portoghese e galiziano anche Berengária-, Berenguera in catalano e Berengaria in basco e in inglese; Berengaria in latino) (Tudela, 1165 circa – Le Mans, 23 dicembre 1230), fu principessa di Navarra e regina consorte d'Inghilterra dal 1191 al 1199, e dal 1229 fu reggente ed erede del regno di Navarra.

Era figlia del re di Navarra Sancho VI, detto il Saggio, e di Sancha di Castiglia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Berengaria di Navarra e Riccardo lasciano Cipro per la Terra Santa.

Alberic de Trois-Fontaines,[1] nella sua cronaca, cita Berengaria (Berengariam), come moglie di Riccardo I d'Inghilterra (rex Anglorum Richardus) e sorella di Bianca di Navarra (Blancham sororis regis Navarreorum).[2]

Verso la metà del decennio 1180-1190, conobbe Riccardo Cuor di Leone (1155-1199) e la di lui madre, Eleonora d'Aquitania, favorì il loro fidanzamento; però il principe inglese era già impegnato con Adele di Francia (1160-1221) (dal 1169 la principessa era stata promessa a Riccardo, per un accordo tra il padre di Riccardo, Enrico II d'Inghilterra ed il padre di Alice, Luigi VII di Francia). E dopo la morte di Luigi il nuovo re di Francia, Filippo Augusto aveva inviato la sorella alla corte d'Inghilterra.

Nel 1186, il compromesso di matrimonio tra Riccardo e Alice fu ribadito dai re di Francia ed Inghilterra, e Riccardo che amava Berengaria, lo sottoscrisse seppur a malincuore.

Dopo essere diventato (1189) re d'Inghilterra, nel luglio 1190, Riccardo partito per la Terza crociata assieme a Filippo Augusto, si diresse in Sicilia, per aiutare la sorella, Giovanna d'Inghilterra, rimasta vedova del re di Sicilia Guglielmo II il Buono, che era rinchiusa nel castello della Zisa, senza che gli fosse restituita la dote.[3] Dopo la caduta di Messina,[4] diede ordine di rinviare Alice, la fidanzata ufficiale, al fratello Filippo Augusto, con il quale, Alice avrebbe proseguito la crociata, e si ritenne libero di sposare finalmente Berengaria, che si trovava in Aquitania, presso la madre di Riccardo, Eleonora d'Aquitania (colei che aveva organizzato il matrimonio),[2] a cui chiese di raggiungerlo con la fidanzata.

Dopo l'arrivo, all'inizio del 1191, di Berengaria, accompagnata dalla futura suocera,[2] Eleonora di Aquitania, che rientrò a Poitiers, in Aquitania, essendo la reggente in assenza del figlio, partirono tutti e tre per la Terra santa;[2] durante il viaggio, via mare, per la Palestina, una tempesta divise le navi: mentre Riccardo riparava a Creta, i marosi spinsero Giovanna e Berengaria verso Cipro, dove arrivarono nell'aprile del 1191, e furono catturate dal despota Isacco Comneno. Riccardo liberò la sorella e la fidanzata e, dopo aver catturato Isacco ed averlo relegato in una segreta, il 12 maggio 1191, sposò Berengaria nella Cappella di San Giorgio a Limassol.[2]
Matteo di Parigi narra del matrimonio a Cipro, chiamando Berengaria figlia del re di Navarra[2]. Subito dopo il matrimonio il vescovo di Évreux incoronò Berengaria, regina d'Inghilterra.[2]

Dopo il matrimonio, sempre insieme a Giovanna, la sorella di Riccardo, raggiunsero Acri. Il matrimonio non produsse figli e i due sposi vissero quasi sempre separati, al punto che è stato a volte suggerito che le nozze non furono neppure consumate.

Berengaria visse a San Giovanni d'Acri, mentre il marito combatteva contro il Saladino.

Berengaria rientrò in Europa con la cognata Giovanna, salpando, dalla Palestina, il 29 settembre 1191, mentre Riccardo lasciò la Terra Santa, alcuni mesi dopo.

Testa dell'effigie sulla tomba di Berengaria di Navarra.

Durante la prigionia di Riccardo in Germania, Berengaria visse in Francia, nel Poitou, dove risiedeva sua suocera, cercando di mettere insieme il prezzo del riscatto del marito.

Nei cinque anni che seguirono, Berengaria attese di essere chiamata alla corte del marito, ma sembra che ciò non avvenne mai.

Rimasta vedova (1199), non ricevette da Giovanni d'Inghilterra, successore di Riccardo le spettanze per la vedovanza; li ricevette solo dopo che la suocera intercesse per lei e papa Innocenzo III minacciò Giovanni con l'interdetto; allora ricevette 4000 sterline annue.
Enrico III d'Inghilterra, successore di Giovanni, dal 1215, sospese i pagamenti, ma il re di Francia Filippo Augusto, dal 1223, le concesse la contea del Maine e la signoria di Le Mans.

Nel 1229 alla morte della sorella, Bianca di Navarra, le subentrò nella reggenza del regno di Navarra, per conto di suo fratello, il re di Navarra, Sancho VII, che si era ritirato in convento.

Morì il 23 dicembre 1230, e fu sepolta nell'abbazia di l'Épau, a Le Mans, di cui era benefattrice.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ramiro Sánchez di Monzón Sancho Garcés di Navarra  
 
Costanza Sánchez  
García IV Ramírez di Navarra  
Cristina Rodríguez El Cid  
 
Jimena Díaz  
Sancho VI di Navarra  
Gilbert de L'Aigle  
 
 
Margherita de l'Aigle  
Julienne du Perche  
 
 
Berengaria di Navarra  
Raimondo di Borgogna Guglielmo I di Borgogna  
 
Stefania di Longwy  
Alfonso VII di León  
Urraca di Castiglia Alfonso VI di León  
 
Costanza di Borgogna  
Sancha di León e Castiglia  
Raimondo Berengario III di Barcellona Raimondo Berengario II di Barcellona  
 
Matilde d'Altavilla  
Berengaria di Barcellona  
Dolce I di Provenza Gilberto I di Gévaudan  
 
Gerberga di Provenza  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberic de Trois-Fontaines è un monaco Cistercense e cronista medioevale, della prima metà del XIII secolo, che scrisse una cronaca, dalla Creazione al 1241.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Dinastie reali di Navarra
  3. ^ Giovanna e Guglielmo II il Buono non avevano avuto figli per cui la dote doveva essere restituita alla vedova.
  4. ^ Il nuovo re di Sicilia, Tancredi, non aveva accettato tutte le richieste di Riccardo per cui aveva deciso di attaccare Messina.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • J.M. Hussey, Gli ultimi macedoni, i Comneni e gli Angeli, 1025-1204, cap. VI, vol. III (L'impero bizantino) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 230-290.
  • Charles Lethbridge Kingsford, Il regno di Gerusalemme, 1099-1291, cap. XXI, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 757-782.
  • Frederick Maurice Powicke, I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia, cap.XIX, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 776-828
  • Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», cap.XXI, vol V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 865-896
  • Doris M. Stenton, Inghilterra: Enrico II, cap. III, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 99-142
  • Frederick Maurice Powicke, Inghilterra: Riccardo I e Giovanni, cap. IV, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 143-197

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Controllo di autoritàVIAF (EN265117591 · ISNI (EN0000 0000 4320 9200 · CERL cnp00570454 · LCCN (ENn96068054 · GND (DE122588347 · J9U (ENHE987012412326405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96068054