Berardo Berardi (nobile)

Berardo "il Francisco" Berardi
Conte dei Marsi
Stemma
Stemma
TrattamentoConte
Altri titoliConte di Penne, Rieti e Valva
NascitaArles, post 910
MorteMarsica, seconda metà X secolo
DinastiaBerardi
PadrePipino/Linduno dei Carolingi
MadreDoda dei Marsi
ConsorteGemma di Benevento
FigliRainaldo
Teodino
Oderisio
Berardo
Alberico
Gualtiero
Romana
ReligioneCattolicesimo

Berardo Berardi, detto Berardo il Francisco per la sua origine franca (Arles, post 910Marsica, seconda metà X secolo), fu conte di Marsi, Penne, Rieti e Valva[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Scarse e frammentarie sono le notizie su Berardo Berardi detto "il Francisco"[1]. Berardo, noto per aver fondato la casata dei Berardi, conosciuti come Conti dei Marsi, dalla quale discesero poi numerose altre famiglie, le quali, secondo la legge longobarda dell'epoca trassero tutte il nome dal feudo posseduto, era il pronipote diretto dell'imperatore Carlo Magno, come – tra l'altro – ampiamente sostenuto e dimostrato da numerosi storici e genealogisti autorevoli, come Alfano di Salerno, Berardo Candida Gonzaga, Biagio Aldimari, Carlo Borrello, Carlo De Lellis, Cesare d'Engenio Caracciolo, Enrico Bacco, Ferrante della Marra, Filiberto Campanile, Francesco Elio Marchese, Francesco Zazzera, Franco Francesco Zazzara, Giovanni Vincenzo Ciarlanti, Giuseppe Campanile, Giuseppe Recco, Jean-Baptiste de Soliers, Ottavio Beltrano, Scipione Ammirato, Vincenzo Maria Coronelli e il Vurspergense, nonché da alcuni membri della casata stessa, come Leone Marsicano e Teodino dei Marsi[2]. Berardo era nato da Pipino/Linduno dei Carolingi[3], detto "il Giovane", e dalla contessa Doda dei Marsi, e dal padre aveva ereditato i titoli di conte di Marsi, Penne, Rieti e Valva[1]. La madre Doda era la figlia del conte Berengario, a sua volta figlio di Adalberto, i quali nell'850 erano riusciti ad ottenere l'indipendenza della Contea dei Marsi dal Ducato di Spoleto, ed aveva sposato Pipino/Linduno nel 910[4]. Berardo nacque quindi in data posteriore a questa e trascorse la propria giovinezza nel Regno di Borgogna insieme al conte Azzo dei Marsi (o di Borgogna), suo zio, fratello della madre, giungendo in Italia con questi nel 920, al seguito di Ugo di Provenza, duca di Aquitania e conte di Arles, col quale era imparentato, quest'ultimo chiamato dal papa Giovanni X a prendere il posto del sovrano Rodolfo II di Borgogna, scacciato dal popolo italiano[5]. Ugo verrà incoronato re del Regno d'Italia nel 926, mentre Berardo, dal suo canto, si stabilirà in Abruzzo, nella Marsica, territorio che fu governato dagli avi materni, rimanendovi fino alla morte, avvenuta nella seconda metà del X secolo[1].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Bernardo d'Italia Pipino d'Italia
figlio dell'imperatore Carlo Magno e di Ildegarda di Vintzgau
 
 
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Pipino di Vermandois  
Cunegonda di Gellone Heriberto di Gellone  
 
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Pipino/Linduno dei Carolingi
detto "il Giovane"
 
Teodorico Nibelungo Nibelungo Nibelungo  
 
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? Nibelungo  
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Berardo "il Francisco" Berardi  
Adalberto dei Marsi ? dei Marsi  
 
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Berengario dei Marsi  
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Doda dei Marsi  
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Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Berardo si sposò con Gemma di Benevento, sorella del principe di Capua Landolfo III, da cui ebbe sei figli e una figlia[6]:

  • Rainaldo, primogenito, conte dei Marsi, il quale sposò una dama di nome Gervisa[6];
  • Teodino, conte dei Marsi[6];
  • Oderisio, barone di Valva, da cui discese la famiglia Valva[6];
  • Berardo, conte, morto durante un assedio di Capua svoltosi nel 992 circa[6];
  • Alberico, vescovo dei Marsi[6];
  • Gualtiero, vescovo dei Marsi[6];
  • Romana, ultimogenita, la quale sposò intorno al 930 Andrea da Terni e/o Pietro Castelli, da cui discese, seppur per via non maschile, la famiglia De Ponte[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Engenio Caracciolo et al. (1671), p. 247; Zazzera (1615), p. 105.
  2. ^ Aldimari (1691)passim; Ammirato (1580 e 1651)passim; Borrello (1655), pp. 77-80; F. Campanile (1625), p. 2; G. Campanile (1672)passim; Candida Gonzaga (1875)passim; Ciarlanti (1644)passim; Coronelli (1703 e 1706)passim; De Lellis (1663), pp. 216-217; Engenio Caracciolo et al. (1671), p. 247; Marchese (1496)passim; Marra (1641)passim; Recco (1717), p. 30, 49 e 112; Soliers (1663), pp. 50-53; Zazzara (2013)passim; Zazzera (1615), pp. 104-108.
  3. ^ Denominato in due modi, a seconda delle fonti; trattasi comunque della stessa persona.
  4. ^ Storia della famiglia Barile, su italyheritage.com.
  5. ^ F. Campanile (1625), p. 2; Zazzera (1615), p. 105.
  6. ^ a b c d e f g h F. Campanile (1625), pp. 2-3; Engenio Caracciolo et al. (1671), p. 247; Zazzara (2013)passim; Zazzera (1615), pp. 107-112.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli, Giacomo Raillard, 1691, ISBN non esistente.
  • Scipione Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, vol. 1 e 2, Firenze, Giorgio Marescotti e Amadore Massi da Forlì, 1580 e 1651, ISBN non esistente.
  • Carlo Borrello, Difesa della nobiltà napoletana, traduzione di Ferdinando Ughelli, Roma, Manelfo Manelfi erede, 1655, ISBN non esistente.
  • Filiberto Campanile, L'historia dell'illvstrissima famiglia Di Sangro, Napoli, Tarquinio Longo, 1625, ISBN non esistente.
  • Giuseppe Campanile, Notizie di nobiltà, Napoli, Luca Antonio di Fusco, 1672, ISBN non esistente.
  • Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, voll. 1 e 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875, ISBN non esistente.
  • Giovanni Vincenzo Ciarlanti, Memorie historiche del Sannio chiamato hoggi Principato Vltra, Contado di Molise, e parte di Terra di Lauoro, prouince del Regno di Napoli, Isernia, Camillo Cavallo, 1644, ISBN non esistente.
  • Vincenzo Maria Coronelli, Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna, vol. 4 e 6, Venezia, Antonio Tivani, 1703 e 1706, ISBN non esistente.
  • Carlo De Lellis, Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli, vol. 2, Napoli, Giovanni Francesco Paci, 1663, ISBN non esistente.
  • Cesare d'Engenio Caracciolo, Enrico Bacco, Ottavio Beltrano e al., Breve descrittione del Regno di Napoli, Napoli, Ottavio Beltrano, 1671, ISBN non esistente.
  • (LA) Francesco Elio Marchese, Liber de neapolitanis familiis, Napoli, 1496, ISBN non esistente.
  • Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, Ottavio Beltrano, 1641, ISBN non esistente.
  • Giuseppe Recco, Notizie di famiglie nobili, ed illustri della città, e Regno di Napoli, Napoli, Domenico Antonio e Nicola Parrino, 1717, ISBN non esistente.
  • (FR) Jean-Baptiste de Soliers, Naples françoise ou les eloges généalogiques et historiques des Princes du Royaume de Naples affectionnés a la Couronne de France, Parigi, Chez Martin, 1663, ISBN non esistente.
  • Francesco Zazzera, Della nobiltà dell'Italia, Napoli, Giovanni Battista Gargano e Lucrezio Nucci, 1615, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]