Beatrice d'Ornacieux

Beata Beatrice d'Ornacieux
La beata Beatrice d'Ornaciux in un dipinto di Daniele Crespi alla Certosa di Garegnano
 
Nascita1260
Morte1303
Venerato daChiesa cattolica
BeatificazionePapa Pio IX, 15 aprile 1869
Ricorrenza25 novembre

Beatrice d'Ornacieux (126025 novembre 1303) è stata una religiosa francese, appartenente al ramo femminile dell'ordine certosino, venerata come beata dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Beatrice nacque intorno al 1260 a Ornacieux, nell'attuale dipartimento dell'Isère. Entrò nel 1273 nel convento di Parménie, ha poi fondato un monastero a Eymeux, dipartimento della Drôme, dove visse in austerità. Morì nel 1303.

Il testo principale sulla sua vita è stato scritto nel XIII secolo da Margherita d'Oingt in francoprovenzale con il titolo originale: Li Via Seiti Biatrix d'Ornaciu[1].

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Beatrice d'Ornacieux è stata beatificata da Papa Pio IX il 15 aprile 1869.

Nella diocesi di Grenoble si celebra il 27 novembre, in quella di Valence, invece il 13 febbraio. Il giorno della sua festa liturgica è stata fissata per il 25 novembre dal nuovo Martirologio Romano: "Nel territorio di Valence in Francia, beata Beatrice d'Ornacieux, vergine dell'Ordine Certosino, che, insigne per l'amore verso la Croce, visse e morì in estrema povertà nel cenobio di Eymeu da lei stessa fondato".

Proverbio popolare[modifica | modifica wikitesto]

La nuvola di Santa Beatrice, offre sei settimane di bagnato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergi Sancho Fibla, Escribir y meditar. Las obras de Marguerite d'Oingt, cartuja del siglo XIII, Madrid, Siruela, 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosa Giorgi, Il piccolo libro dei santi, Larousse 2006, pag. 98. ISBN 2-03-582665-9
  • "Vivere con Cristo", n. 254, Febbraio 2007, Edizioni Bayard, pag. 21.
  • Alain Guillermou, Il libro di santi e nomi di battesimo, 1976, pag. 55.
  • Sergi Sancho Fibla, Escribir y meditar. Las obras de Marguerite d'Oingt, cartuja del siglo XIII, Madrid, Siruela, 2018, pag. 244-279.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]