Battaglia di Beaugency

Battaglia di Beaugency
parte della guerra dei cent'anni
Jeanne d'Arc at the Siege of Orléans di Jules Eugène Lenepveu, dipinto 1886 - 1890.
Data16 giugno - 17 giugno 1429
LuogoBeaugency, Francia
EsitoVittoria francese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
5 200 uomini di cui 1 600 cavalieri500 uomini
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La battaglia di Beaugency ebbe luogo tra il 16 giugno ed il 17 giugno 1429, sebbene, più che di un vero e proprio combattimento, sarebbe più appropriato definirla un breve assedio, guidato da Giovanna d'Arco e dal duca d'Alençon. Dopo la liberazione di Orléans, la vittoria di Jargeau, la presa del ponte di Meung-sur-Loire, l'offensiva francese procedeva assicurandosi i ponti sulla Loira per rendere sicuro il tragitto verso Reims ove il Delfino Carlo avrebbe ricevuto l'incoronazione[1][2].

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi assicurati il controllo del ponte di Meung-sur-Loire, Giovanna d'Arco ed il duca Giovanni II d'Alençon si diressero a Beaugency, convinti che i comandanti inglese John Talbot e Thomas Scales vi stessero riorganizzando il proprio esercito. Inoltre, Beaugency era una delle città che controllavano uno dei principali ponti sulla Loira, come Meung-sur-Loire e Jargeau[1]. Giunta in vista della città, l'armata francese vi entrò senza incontrare resistenza; la guarnigione inglese, comandata dal balivo di Évreux, Richard Guétin, composta da circa cinquecento uomini, si rinserrò nel castello, da cui poteva difendere e controllare il ponte, vero obiettivo dell'attacco[3].

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

I francesi dispiegarono l'artiglieria ed iniziarono un intenso cannoneggiamento delle mura del castello, assediando la guarnigione inglese lì trincerata[2].
Mentre le operazioni militari proseguivano, giunse, inaspettato e per molti versi non gradito, l'aiuto del Conestabile Richemont, alla testa di 1200 uomini, tra i quali circa 400 cavalieri. Avversario e rivale del potente Gran Ciambellano La Tremoïlle, Richemont era stato bandito dalle terre del Delfino Carlo. Il duca d'Alençon rifiutò di accogliere lui ed i suoi uomini nelle file dell'esercito. La frattura politica che si prospettava insanabile fu superata d'autorità da Giovanna d'Arco; richiesta al Conestabile la più assoluta fedeltà, lo accolse nei ranghi dell'esercito, e, nel contempo, convinse il duca d'Alençon a non abbandonare la guida dell'esercito[4]. Dinanzi al rafforzamento dell'assedio, gli inglesi non poterono far altro che arrendersi; la sera il comandante della guarnigione, Richard Guétin, inviò a Giovanna d'Arco un messaggio di resa. Avrebbe rimesso nelle mani della Pulzella e del duca d'Alençon il castello e il ponte l'indomani all'alba, richiedendo in cambio un salvacondotto per sé ed i propri soldati, che avrebbero lasciato Beaugency portando con sé solo i propri cavalli, le proprie armature, e dando la propria parola di non riprendere le armi prima di dieci giorni.
Si concludeva così il breve assedio di Beaugency, con la riconquista della città[2].

La campagna della Loira del 1429 si compose di cinque azioni militari:

1. L'assedio d'Orléans.
2. La battaglia di Jargeau.
3. La battaglia di Meung-sur-Loire.
4. La battaglia di Beaugency.
5. La battaglia di Patay.

Il 17 giugno 1429 Beaugency era stata riconquistata dall'esercito francese[5].

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Avendo ripreso Beaugency, Giovanna d'Arco era riuscita non solo a riprendere il controllo dei principali ponti sulla Loira, rendendo sicura la strada sino a Reims; aveva acquisito anche un potente alleato al Delfino Carlo: infatti, il Conestabile Richemont da quel momento in avanti darà prova di fedeltà in più occasioni al futuro re e riconquisterà, nel 1436, insieme al Bastardo d'Orléans, la città di Parigi[4]. Inoltre, le file dell'esercito francese non solo furono rafforzate da quell'inaspettato contingente di soldati ma videro ogni giorno uomini di ogni estrazione sociale unirsi a loro, in un'atmosfera d'entusiasmo popolare sempre maggiore[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Régine Pernoud, La libération d'Orléans, Paris, Gallimard, 1969 - Pièces annexes - Témoignages du procès de rehabilitation - Jean, Comte de Dunois, Bâtard d'Orléans
  2. ^ a b c Guillame Cousinot, Chronique de la Pucelle (réimpression de l'édition de Vallet de Viriville), Caen, Paradigme, 1992, ISBN 2-86878-077-6
  3. ^ Giovanni Bogliolo, Giovanna d'Arco, Milano, RCS Libri, 2000, ISBN 88-17-25897-0
  4. ^ a b Robert Garnier, Dunois le bâtard d'Orléans, Parigi, Éditions F. Lanore, 1999, ISBN 2-85157-174-5
  5. ^ Régine Pernoud, La spiritualità di Giovanna d'Arco, Milano, Jaca Book, 1998, ISBN 88-16-40480-9
  6. ^ Régine Pernoud; Marie-Véronique Clin, Giovanna d'Arco, Roma, Città Nuova Editrice, 1987, ISBN 88-311-5205-X

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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