Avanguardia Nazionale

Avanguardia Nazionale
Bandiera
Attiva1960-1965
1970-1976
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ContestoAnni di piombo
IdeologiaNeofascismo
Nazionalismo italiano
Nazionalismo rivoluzionario
Alleanze Ordine Nuovo
Gruppi neofascisti
Componenti
Fondatori Stefano Delle Chiaie
Componenti principali Adriano Tilgher
Mario Merlino
Attività
Azioni principaliBattaglia di Valle Giulia
Golpe Borghese
Moti di Reggio
Voci su organizzazioni terroristiche in Wikipedia

Avanguardia Nazionale (AN) è stata un'organizzazione neofascista e golpista italiana, fondata il 25 aprile 1960 da Stefano Delle Chiaie, disciolta formalmente nel 1976 per effetto della legge Scelba.[1][2][3][4]

Storia del movimento[modifica | modifica wikitesto]

I Gruppi Armati Rivoluzionari[modifica | modifica wikitesto]

Stefano Delle Chiaie abbandonò il Movimento Sociale Italiano nel 1956 e insieme ad altri fuoriusciti aderì al Centro Studi Ordine Nuovo di Pino Rauti. In seno al movimento, in polemica con i dirigenti, fondò nel 1958 i Gruppi Armati Rivoluzionari (GAR), che, malgrado il nome, non disponevano di nessun tipo di arma e non svolsero nessuna attività militare, proclamandosi invece a favore di uno scontro frontale con il sistema democratico, conducendo una campagna per l'astensionismo di massa. Divenendo il primo movimento politico ad incitare gli elettori a votare scheda bianca[5], provocando un certo disorientamento in quei settori (assai ristretti) dell'opinione pubblica che riuscirono a raggiungere: infatti, non era ancora chiaro se tale atteggiamento fosse legale o meno.

Il movimento, pur rimanendo formalmente interno al movimento di Pino Rauti, ne contestava la posizione assunta in occasione delle elezioni politiche di quell'anno, che consisteva nella decisione di non partecipare in alcun modo alla competizione, in un atteggiamento di sdegnoso rifiuto della democrazia.

Stefano Delle Chiaie e altri dirigenti furono denunciati alle forze dell'ordine, denuncia che fu fatta decadere non essendo evidente quale preciso capo d'imputazione fosse loro addebitabile.

Avanguardia Nazionale Giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Militanti di Avanguardia Nazionale Giovanile a Roma, nel 1975, sul cartellone si nota la sigla ANG

Circa due anni dopo, nel 1959, avvenne il distacco definitivo dal Centro Studi Ordine Nuovo, in polemica con Rauti che non voleva impostare il Centro Studi come un movimento politico[6]. I GAR cambiarono denominazione in "Avanguardia Nazionale Giovanile".

Costanti furono gli scontri con i giovani del PCI e del Movimento studentesco.[7] Il 25 aprile 1964, in occasione dell'Anniversario della liberazione, i militanti di Avanguardia Nazionale, al grido "Il 25 aprile è nata una puttana" assaltarono la Casa dello Studente di Roma provocando due feriti.[7] Nell'estate del 1964 Delle Chiaie fu contattato da presunti emissari del generale Giovanni de Lorenzo, allora Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri intenzionato ad avviare il golpe noto come Piano Solo ma Avanguardia Nazionale, non fidandosi, negò la propria partecipazione[8].

Nel 1965 Avanguardia Nazionale Giovanile, sotto pressione per le indagini e le perquisizioni di polizia[9], decise di sciogliersi e gli aderenti, pur non rompendo i collegamenti tra loro, parteciparono sotto altre sigle all'esperienza politica della destra radicale non dissimilmente da quanto faceva il Centro Studi Ordine Nuovo.

Nel febbraio 1966 gli ex militanti di Avanguardia Nazionale Giovanile furono coinvolti nell'Operazione manifesti cinesi che consistette nell'affissione illegale di manifesti, che a dispetto del nome che ne fece la fortuna erano in realtà inneggianti alla Unione Sovietica stalinista. I manifesti erano a firma di fantomatici gruppi comunisti italiani stalinisti. Tali manifesti furono scritti dal giornalista Giuseppe Bonanni, del "Borghese". A vent'anni di distanza, interrogato dalla commissione di indagine, Delle Chiaie rivelò che AN era stata coinvolta a propria insaputa in un'operazione voluta da un'organizzazione legata alla CIA e ad alcuni ambienti anticomunisti italiani[10].

Gli studenti fronteggiano le forze di polizia durante la Battaglia di Valle Giulia, nella prima fila anche militanti di Avanguardia Nazionale tra cui Stefano Delle Chiaie, Mario Merlino e Adriano Tilgher.[11].
Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Valle Giulia.

Il 1º marzo 1968, nell'ambito delle prime manifestazioni studentesche a Roma, Delle Chiaie era nel corteo studentesco alla guida del gruppo romano della disciolta Avanguardia Nazionale, assieme al FUAN-Caravella e a Primula Goliardica. Giunto il corteo a Valle Giulia si trovò la strada sbarrata da un cordone di polizia. La situazione rapidamente degenerò e Delle Chiaie guidò l'attacco contro la polizia che diede il via agli scontri noti come la Battaglia di Valle Giulia.[12]. Avanguardia Nazionale era inoltre supportata da alcuni esponenti del FUAN e del MSI.[13][14]. Famoso ancora oggi, il poster edito da Feltrinelli sui primi scontri avvenuti davanti alla Facoltà di architettura e legge, in cui le prime file sono costituite da militanti di Avanguardia Nazionale, ancora non ufficialmente ricostituita. Riconoscibili in prima fila, Stefano Delle Chiaie, i fratelli Di Luia e Mario Merlino con molti altri aderenti e militanti alla Primula Goliardica, organizzazione universitaria di allora.

Il 16 dicembre 1969, Mario Merlino, militante di AN infiltratosi come provocatore nei movimenti anarchici, fu arrestato insieme ad altri cinque militanti del Circolo anarchico 22 marzo con l'accusa di aver partecipato alla strage di piazza Fontana[15]. Nel 1970 lo stesso Delle Chiaie decise di espatriare all'estero trasferendosi nella Spagna franchista. Il lungo iter giudiziario conclusosi nel 1987 appurò poi l'estraneità ai fatti di Avanguardia Nazionale e di Merlino.

La rifondazione del 1970 e il golpe Borghese[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Golpe Borghese.
Militanti di Avanguardia Nazionale a Roma

Avanguardia Nazionale Giovanile fu ricostituita nel 1970, inizialmente sotto la guida di Sandro Pisano, poi di Adriano Tilgher, in concomitanza con il processo di parziale riassorbimento di Ordine Nuovo nel MSI ma assunse la nuova denominazione di "Avanguardia Nazionale". Stefano Delle Chiaie fu accusato di aver preso parte al tentato golpe Borghese del 1970, in quanto, secondo Athos De Luca[16], membro della commissione stragi, nella notte del 7 dicembre 1970 comandò l'unità composta da militanti di Avanguardia Nazionale penetrata all'interno del Ministero dell'interno. Chiamato in giudizio, affermò di trovarsi all'estero in quei giorni, precisamente a Barcellona[17][18]: in realtà, come si trova nella relazione di Guido Paglia, Delle Chiaie avrebbe presidiato le operazioni degli avanguardisti:

Il 7 dicembre, Delle Chaie rifinì gli ultimi particolari. Divise i compiti e affidò a Flavio Campo i compiti dinamitardi, riservando a se stesso quelli riguardanti l’azione al Viminale. I membri fedelissimi dell’Avanguardia sarebbero stati convocati in sede per le 18 del 7 stesso. Dovevano essere circa una cinquantina e sarebbero stati informati dei loro compiti all’ultimo momento poiché soltanto pochissimi di loro facevano già parte dell’apparato clandestino[19].

Secondo Adriano Tilgher quel giorno alcuni nuclei di avanguardisti erano riusciti a penetrare nel Viminale e rimasti nascosti nei bagni avevano atteso la chiusura degli uffici. A quel punto avevano aperto le porte e avevano fatto penetrare all'interno un nucleo più consistente giunto dal Quadraro che era stato rifornito con MAB 38. Ma a quel punto un contrordine fece fallire l'operazione[20].

Tra il 1970 e il 1971 molti militanti di Avanguardia Nazionale presero parte ai Moti di Reggio, entrando in correlazione con la criminalità organizzata calabrese. Nel nord Italia molti avanguardisti, indipendentemente dalle scelte di AN, entrarono in contatto con il Movimento di Azione Rivoluzionaria di Carlo Fumagalli e molti vi aderirono[21]. Il 4 novembre 1973 alcuni avanguardisti nottetempo a Brescia distrussero la sede del Partito Socialista Italiano facendosi arrestare.[22]. Dopo questo fatto Tilgher si risolse a chiudere numerose sedi della Lombardia[23].

«Arriva questo che promette colpi di stato e armi ai ragazzi, già in difficoltà perché vivono in una condizione di perenne guerra civile, e molti di loro lo seguono. Dopo l'attentato di Brescia ci rendiamo conto che la situazione ci è sfuggita di mano e così decidiamo di chiudere alcune sedi in Lombardia.»

Il 5 giugno 1976 il tribunale di Roma condannò gran parte dei dirigenti e degli attivisti di Avanguardia Nazionale per ricostituzione del disciolto partito fascista[25]. Adriano Tilgher in tribunale tentò di scagionare gli attivisti argomentando che la maggior parte delle sezioni di AN erano chiuse da più di un anno e che gli unici militanti ancora attivi erano lui stesso, Delle Chiaie, Cesare Perri e Stefano Migrone.[26] Dei sessantaquattro indagati trentuno furono condannati a pene inferiori a quelle richieste dal Pubblico Ministero e gli altri assolti.[27] Quasi tutti furono immediatamente scarcerati.

Il 7 giugno 1976 Tilgher, dopo aver convocato una conferenza stampa, sciolse il movimento anticipando la decisione del Ministero dell'interno che pose Avanguardia Nazionale fuori legge il giorno seguente.[28]

Il simbolo e l'inno[modifica | modifica wikitesto]

L'inno di AN si ispira al canto Sui monti e sui mar, che a sua volta riprende musicalmente le note del Panzerlied, uno degli inni della Wehrmacht. Il simbolo di Avanguardia Nazionale è la runa oþalan ("di Odal"): contrariamente a quanto erroneamente divulgato, si tratta di un rombo con i lati inferiori allungati, e non allungati e ritorti come per il simbolo della divisione Waffen-SS SS-Gebirgs-Division "Prinz Eugen".

I processi[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni novanta, in seguito alle deposizioni presso la Commissione Stragi, e ogni altro processo generato dallo stato, e dai pentiti di 'ndrangheta Giacomo Lauro e Carmine Dominici, il gruppo, insieme al Comitato d'azione per Reggio Capoluogo guidato da Ciccio Franco[29] accusato di aver commissionato alla 'ndrangheta alcune azioni eversive tra cui la Strage di Gioia Tauro. Le parole di Lauro causarono il coinvolgimento anche di alcuni ex esponenti del MSI reggino come Fortunato Aloi il senatore Renato Meduri di Alleanza Nazionale[30] ipotizzando un piano preciso per destabilizzare il paese a partire dal sud, dopo l'inizio da nord della strategia della tensione. Tutti i personaggi coinvolti nell'inchiesta, risultando innocenti, furono già prosciolti in fase istruttoria[31] ad eccezione dello stesso Giacomo Lauro che dopo essere stato inizialmente assolto il 27 febbraio 2001 avendo riscontrato la mancanza di dolo. Nel gennaio 2006, si stabilì invece che il reato di Giacomo Lauro fosse di concorso anomalo in omicidio plurimo, reato ormai prescritto[32].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dizionario di Storia, Treccani.
  2. ^ La Stampa 31/07/2018.
  3. ^ La Stampa 27/09/2017.
  4. ^ L'Espresso 07/12/2017.
  5. ^ Mario Caprara e Gianluca Semprini, Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista, Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 208
  6. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 47
  7. ^ a b Mario Caprara e Gianluca Semprini, "Destra estrema e criminale", Edizioni tascabili Newton, Roma, 2009, pag 27
  8. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 58
  9. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 54
  10. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 57
  11. ^ Adalberto Baldoni, "Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della libertà", Edizioni Vallecchi, 2009, Firenze, pag. 123: "Nella foto si riconoscono diversi militanti della Caravella tra cui tre dei dieci consiglieri dell'Orur (Adriano Tilgher, Mario Merlino e Pierfrancesco Di Giovanni) e poi Antonio Fiore, Guido Paglia, Stefano Delle Chiaie, Maurizio Giorgi, Roberto Palotto, Roberto Raschetti, Domenico Pilloli, Saverio Ghiacci"
  12. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, op. cit., pp. 126: "Ma la cosa più interessante è che a capeggiare l'attacco alla polizia sono i fascisti, a cominciare da quelli di Avanguardia Nazionale, guidati da Delle Chiaie"
  13. ^ Mario Caprara e Gianluca Semprini, Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista, Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 223
  14. ^ Piero Ignazi, Il polo escluso: profilo storico del Movimento sociale italiano, Bologna, Il Mulino, 1998, p. 132, ISBN 9788815052346.
  15. ^ A Roma mandato d'arresto per 5 fermati, l'accusa per tutti è di concorso in strage, La Stampa, 20 dicembre 1969
  16. ^ Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.30
  17. ^ Mario Caprara e Gianluca Semprini, "Neri", Edizioni tascabili Newton, Roma, 2011, pag 350
  18. ^ Nicola Rao, Il sangue e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 375
  19. ^ Commissione stragi, su 4agosto1974.wordpress.com.
  20. ^ Nicola Rao, Il sangue e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 379-380
  21. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 233
  22. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 238
  23. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 239
  24. ^ Nicola Rao, Il sangue e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 239
  25. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 101
  26. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 103
  27. ^ Nicola Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer, 2008, pag. 10
  28. ^ Nicola Rao, La fiamma e la celtica, Sperling $ Kupfer, 2009, pp. 103-104
  29. ^ Osservatorio Democratico Archiviato il 22 marzo 2015 in Internet Archive."Giacomo Lauro indicò negli ambienti di Avanguardia Nazionale e del “Comitato d'azione per Reggio capoluogo” gli ispiratori della strage. Accusò Renato Marino, Carmine Dominici, Vito Silverini, Vincenzo Caracciolo e Giovanni Moro, di essere stati “il braccio armato che metteva le bombe e faceva azioni di guerriglia” per conto del “Comitato”, diretto da Ciccio Franco,”".
  30. ^ Osservatorio Democratico Archiviato il 22 marzo 2015 in Internet Archive."Nel luglio 1995, per concorso nella strage di Gioia Tauro, furono indagati dalla procura distrettuale di Reggio Calabria, l'armatore Amedeo Matacena, Angelo Calafiore, ex-consigliere provinciale di Reggio Calabria per il Msi- Destra nazionale, l'On. Fortunato Aloi ed il senatore Renato Meduri, entrambi di Alleanza nazionale".
  31. ^ Osservatorio Democratico Archiviato il 22 marzo 2015 in Internet Archive."Furono prosciolti tutti in istruttoria".
  32. ^ Osservatorio Democratico Archiviato il 22 marzo 2015 in Internet Archive."Stabilì che il reato di Giacomo Lauro fu di concorso anomalo in omicidio plurimo, ormai estinto per prescrizione".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Bocca, Gli anni del terrorismo. Storia della violenza politica in Italia dagli anni '70 ad oggi. Armando Curcio Editore 1989.
  • Stefano Delle Chiaie, Un meccanismo diabolico. Stragi, servizi segreti, magistrati, (con Adriano Tilgher), Publicondor, Roma, 1994
  • Mirco Dondi, L'eco del boato: storia della strategia della tensione 1965 - 1974, Laterza 2015
  • Nicola Rao, La fiamma e la celtica. Sperling & Kupfer 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]