Atalarico

Atalarico
Moneta di Teodato e Atalarico
Re degli Ostrogoti
Re delle genti barbariche in Italia
In carica30 agosto 526 –
2 ottobre 534
PredecessoreTeodorico il Grande
SuccessoreAmalasunta con Teodato
Nascita516 o 518
Morte2 ottobre 534
Casa realeAmali
PadreEutarico
MadreAmalasunta
ReligioneArianesimo

Atalarico, in gotico Aþalareiks e in tedesco Athalarich (516 o 5182 ottobre 534), fu re degli Ostrogoti, sotto la reggenza di sua madre Amalasunta, dal 526 al 534.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Atalarico, figlio di Eutarico (morto nel 522) e di Amalasunta, figlia di Teodorico, nacque nel 516[1] o nel 518.[2]

Fu designato suo successore dal nonno Teodorico, ma Amalasunta, essendo il figlio molto giovane, mantenne come reggente le redini del potere. Non sopportando la reggenza di una donna, né l'educazione romana impartita al ragazzo, né i rapporti ossequiosi di Amalasunta verso Bisanzio e neppure il suo spirito conciliante verso i Romani, la nobiltà gota riuscì a strapparle il figlio e a educarlo secondo le usanze del suo popolo.

Il giovane morì prematuramente nel 534. Allora Amalasunta, che voleva mantenere il potere, sposò Teodato, duca di Tuscia e uno dei capi del partito nazionale. Costui, però, poco tempo dopo la fece imprigionare con l'inganno in un castello dell'Isola Martana, sul lago di Bolsena, dove poi la fece uccidere da due suoi sicari nel 535.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giordane, nel De origine actibusque Getarum, LIX, 304, scrive che alla morte di Teodorico, nel 526, aveva dieci anni: « Athalaricum infantulum adhuc vix decennem ».
  2. ^ Ancora Giordane, De origine actibus gentis Romanorum, 367, afferma che Atalarico aveva otto anni quando la madre assunse la reggenza: « octo annos quamvis pueriliter vivens matre tamen regente Amalasuentha degebat ».

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re degli Ostrogoti Successore
Teodorico 526534 Teodato
Controllo di autoritàVIAF (EN57002253 · ISNI (EN0000 0000 0377 0597 · CERL cnp00286913 · GND (DE10242232X · BNF (FRcb171690101 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-57002253