Arte mudéjar

Si definisce arte mudéjar quell'espressione artistica elaborata in terra iberica nel periodo immediatamente successivo alla fine del dominio musulmano di al-Andalus.

Soffitto a cassettoni della sala del trono della Aljafería di Saragozza.

Lo stile mudéjar costituisce la prosecuzione dello stile cosiddetto mozarabo ed è rappresentato esemplarmente dall'Alcázar di Siviglia, ricostruito tra il 1353 e il 1364 da Pietro I il Crudele (1334-1369), re di Castiglia e León dal 1350.

Ceramiche ispano-moresche[modifica | modifica wikitesto]

Dal XII al XVI secolo, l'arte della ceramica a riflessi metallici (gli azulejo, vasi, piatti, vasche) come la fabbricazione dei lampadari, conobbero uno sviluppo considerevole in centri quali Malaga, Valencia, Siviglia o Granada.

Acciaio Damasco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Acciaio Damasco.

Erede diretta di Damasco nell'arte di forgiare lame, Toledo non demeritò mai l'insegnamento siriano.

Architettura islamica[modifica | modifica wikitesto]

In architettura i mudéjar utilizzarono tecniche loro proprie (archi a ferro di cavallo, arcate cieche, campanili a forma di minareti) e ornamenti lori propri (arabeschi, soffitti a cassettone (artesonados) con intarsi). Applicati agli edifici romanici, ma soprattutto gotici e anche rinascimentali, questi elementi crearono uno stile ibrido di grande interesse. Le sue caratteristiche principali sono l'arco a ferro di cavallo, l'utilizzo di mattoni, la decorazione a stucco cesellata policroma (yeserias) e in ceramica (azulejos). Fu l'utilizzo delle tecniche apportate dai musulmani per edifici costruiti dai cristiani.

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