Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro nel 1975.
Premio Premio Imperiale 1990

Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 23 giugno 1926) è uno scultore e orafo italiano.

È considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani[1], molto noto ed apprezzato anche all'estero. È fratello maggiore di Giorgio "Giò" Pomodoro, anch'egli scultore.

È famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, il materiale che predilige per le sue opere, che si scompongono, si "rompono" e si aprono davanti allo spettatore, che è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno.

Sfera con sfera, Trinity College, Dublino

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pomodoro studia da geometra[2] per poi dedicarsi, quasi subito dopo, alla scultura, per la quale sviluppa a poco a poco, all'inizio degli anni cinquanta, un'enorme passione[3]. Lentamente il suo linguaggio caratteristico, informale, si va evolvendo adattandosi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l'oro e l'argento, per dei monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, che diverrà la sua materia base per opere di piccole dimensioni e per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre[3].

Lancia di Luce, Terni

Dal 1954 vive e lavora a Milano, accanto alla Darsena di Porta Ticinese[4].

Nel 1961 e 1962 prende parte, con Lucio Fontana e altri artisti, al gruppo informale "Continuità"[5], grazie al quale raffina un proprio stile, esprimendo la sua arte nell'equilibrio tra le geometrie esterne e i meccanismi interni delle sue opere monumentali, più adatte alle sue capacità espressive di quelle di dimensioni ridotte, che non gli permettono di indagare all'interno del soggetto rappresentato.

Le sue opere sono presenti in diverse città del mondo, quali Lampedusa, Sorrento, Rimini, Pesaro, Genova, Roma, Milano, Pavia, Terni, Torino, Tivoli, Belluno, San Giovanni Rotondo (nella basilica di Padre Pio di Renzo Piano) Copenaghen, Brisbane, Dublino (nel Trinity College), Los Angeles, oltre a figurare al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei mondiali e all'ONU[5].

Insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

Pomodoro ha anche insegnato, per un breve periodo, nei dipartimenti d'arte di diverse università[6] statunitensi, tra le quali risultano quella di Stanford, quella della California, quella di Berkeley ed il "Mills College[3]. Dirige il "Centro TAM" (Trattamento Artistico dei Metalli) per la formazione dei giovani, istituito in collaborazione con il Comune di Pietrarubbia nel Montefeltro, dove ha passato gran parte della sua infanzia, dal '90[7].

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Arnaldo Pomodoro al lavoro in una foto artistica di Paolo Monti del 1975

«Tutto è stato mercificato. La gente con i soldi vuole comprare l'arte mentre l'arte non si compra»

Nella sua arte domina un rigoroso "spirito geometrico", per cui ogni forma tende all'essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari, sono paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o ad ingranaggi di macchinari nascosti all'interno dei massicci contenitori, resi parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici levigate esterne[8].

La coerenza nell'associazione delle strutture interne alla monumentalità esteriore delle opere di grandi dimensioni dà vita all'opera di Pomodoro[5].

Lo spazio esterno non esiste: tutto si svolge all'interno del manufatto, nelle "viscere" racchiuse dalle pareti lisce e lucenti, da nitidi volumi, perfettamente delineati[9].

L'autorevolezza e l'importanza di un artista derivano non soltanto dalla sincerità che gli regge la mano, ma anche da significato innovativo che riesce a conferire a uno o più elementi del suo discorso: sarebbe a dire dall'originalità che questi vengono ad assumere nel contesto espressivo[10]. Nel caso di Arnaldo Pomodoro la scultura si porta dentro un'aspirazione e un destino di libertà. Fin dagli esordi le sue opere, i primi rilievi, celebrano una creatività di artigianato spontaneo e fantastico che rivela una gioia e una forza vitali, intrise, però, di una sacralità arcaica. L'alfabeto d'impronta cuneiforme all'origine della poetica espressiva di Pomodoro si concretizza in una dimensione in cui lo spazio del vissuto e la memoria si mescolano. Il segno plastico di Pomodoro è componente di un linguaggio che ha in sé potenzialità indefinite e indefinibili, che vuole prescindere dalle cose così come appaiono per giungere a una profondità che a volte è poco oltre l'immediato e che riassume e concentra in sé tutta l'essenza della realtà. Il fare artistico diventa creazione, creazione come in Klee di "forme e spazi" che vengono prodotti in "proporzioni scelte" con ricchezza d'invenzione secondo una minuscola e preziosa tessitura in sintonia con il ritmo interno delle proprie pulsioni. L'artista dunque, come un demiurgo platonico, ha la facoltà di "generare" il reale e di farlo in forme nuove, in forme che vanno oltre l'ovvietà dell'apparente e del conosciuto per raggiungere nuovi accenti di poesia e di vita.[11]

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

Le opere di Pomodoro sparse per il mondo non si esauriscono con quelle della precedente elencazione.

La vera perla dei lucidi, atrio della sede di Milano di Rank Xerox, via Andrea Costa 17. Foto di Paolo Monti con autografo del 1965.
Colonna del viaggiatore, 1962. Spoleto.

L'opera La Colonna del viaggiatore del 1962, realizzata per la mostra curata da Giovanni Carandente a Spoleto Sculture in città, segna il passaggio di Pomodoro alla scultura volumetrica. È la prima opera di grande mole realizzata dallo scultore. Conclusa la mostra, l'opera venne generosamente donata alla città di Spoleto.

Nel 1991, la sua opera Disco Solare è stata collocata davanti al Palazzo della Gioventù di Mosca, come dono all'Unione Sovietica del governo italiano nel periodo di disgelo post-guerra fredda. L'anno seguente, 1992, un'altra opera di grandi dimensioni, Papyrus, è stata collocata a Darmstadt, in Germania, nei giardini del nuovo Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni.

Nel 1993 il Centro Biotecnologie Avanzate di Genova ha commissionato a Pomodoro un'opera bronzea monumentale rappresentante le fonti della ricerca, lavoro collocato al centro di una grande fontana[12].

Nel 1995 ha realizzato una scultura in memoria del grande regista scomparso Federico Fellini, su commissione del Comune di Rimini e sempre nel 1995 ha realizzato a Terni la Lancia di Luce, un imponente obelisco in acciaio, cromo e rame, che simboleggia l'evoluzione tecnologica moderna della città e delle sue celebri acciaierie.

Nel 1996, l'opera Sfera con sfera, di oltre tre metri di diametro, è stata collocata nel piazzale delle Nazioni Unite a New York mentre nel 1998 ha progettato il portale del Duomo di Cefalù, in Sicilia.

Sono presenti sue opere (l'altare e la croce sopra di esso) nella chiesa di Sant'Anna di Sciara (Sicilia) realizzate nel 1986, opere realizzate successivamente in altri materiali anche nella chiesa di Padre Pio e La grande sfera bronzea, presente nel piazzale del lungomare di Pesaro.

Nel dicembre 2007 l'opera Cuneo con frecce è stata realizzata e posizionata a Torino, davanti alla sede centrale della SMAT, in occasione del centenario dell'azienda.

Tra il 1977 e il 1991 l’autore ha donato con atto pubblico un ricco gruppo di opere alle collezioni dello CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione (archivio e centro di ricerca dell'Università degli Studi di Parma), composto da 33 sculture (21 delle quali adornano i corridoi e l'aula magna del Palazzo dell'Università degli Studi di Parma), 47 opere su carta e 23 gioielli e medaglie[13]. Questo fondo è pubblico e interamente consultabile.

La scultura bronzea sul lungomare di Pesaro
Opera Il cuneo con frecce a Torino, davanti alla sede uffici SMAT

Esposizioni principali[modifica | modifica wikitesto]

Tra le maggiori personali dedicate allo scultore nel mondo, vanno ricordate quella alla Rotonda della Besana di Milano (1974), al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1976), al Forte Belvedere di Firenze (1984), a Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1987), al Museo all'Aperto di Hakone, in Giappone (1994), alla Rocca Malatestiana di Cesena (1995), al Museo della Città di Rimini (1995), alla Marlborough Gallery di New York (1996), a San Leo (1997), alla Torre di Guevara di Ischia nel 2003, a Palazzo Crepadona di Belluno (2006), a Fortezza del Priamar di Savona (2007). Ha tenuto esposizioni itineranti nei musei europei, americani, australiani e giapponesi. Nel 2008 è stata ospitata un'esposizione di sue sculture "en plein air" ad Orta San Giulio, in provincia di Novara.

Il Grande Disco a Darmstadt, in Germania

Premi[modifica | modifica wikitesto]

La lunga carriera di Pomodoro è stata riconosciuta e premiata:

Onorificenze e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Ha ricevuto la "Laurea in Lettere honoris causa dal Trinity College dell'Università di Dublino, davanti al quale si erge una sua statua, donata proprio per quest'occasione, e quella honoris causa in Architettura e Ingegneria dall'Università di Ancona, e nello stesso anno ha ricevuto il "Premio Ubu" grazie alle scenografie di "Nella solitudine dei campi di cotone" di Bernard-Marie Koltès. È socio onorario dell'Accademia di Brera, di Milano, dal 1993, e nel 1994 ha ricevuto il Premio della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività artistica, è stato inoltre eletto Accademico Ordinario dall'Accademia delle arti del disegno di Firenze. Nel 1990 riceve il Premio Ubu per la migliore scenografia di uno spettacolo teatrale, I paraventi di Jean Genet. Riconquista il premio nella stagione 1991/1992 con Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Sculture[modifica | modifica wikitesto]

  • Triade, 1979, Pavia, Horti Borromaici.
    La luna il sole la torre, 1955
  • Paesaggio con il sole in basso, 1955
  • Nutrimento solare, 1956
  • Il giardino nero, 1956
  • Tavola dei segni, 1957, II, 1957
  • Lo stagno omaggio a Kafka, 1957
  • Il muro, 1957
  • Orizzonte, 1957, II, 1957
  • Una scelta, 1957
  • Luogo di mezzanotte, 1957
  • La colonna del viaggiatore 1, 1960
  • Grande tavola della memoria, 1959-1965
  • Il cubo, 1961-1962
  • La colonna del viaggiatore, bronzo, 1962, Spoleto
  • Radar n. 1, 1962
  • Sfera con sfera, 1963
  • Sfera n. 1, 1963
  • Sfera, 1964
  • Sfera n. 5, 1965
  • Lettera a K., 1965
  • Sfera grande, 1966-1967, Roma, Piazzale della Farnesina
  • Il grande ascolto, 1967-1968
  • Rotante minore, 1968-1972, Pieve di Cento, MAGI '900
  • Colonna a grandi fogli (per Mondadori), studio (1972)
  • Triade, 1979, Pavia, Horti Borromaici.
  • Disco Grande, bronzo, 1980, Milano, Piazza Meda
  • Movimenti di crollo, 1980, Gallarate, Largo Camussi
  • Cippo, I, 1983-1984
  • Papyrus, 1984
  • Colpo d’ala, 1984
  • Asta cielare, XX, 1980-1985
  • Giroscopio, I, 1986-1987
  • Scettro, I, II, III, IV, V, 1987-1988
  • Edicola, 1991
  • Rotativa di Babilonia, 1991
  • Le fonti della ricerca, 1993, bronzo, Genova, Centro Biotecnologie Avanzate - IST
  • Arco, 1995, Castellamonte (TO) ceramica e terra rossa
  • Lancia di luce, acciaio, cromo e rame, 1995, Terni
  • Le battaglie, 1995
  • Ingresso nel labirinto, 1995
  • Novecento, 2000-2002, bronzo, Roma, piazzale Pier Luigi Nervi
  • Punto dello spazio, 2003
  • Porte della luna e del sole, 2003-2004
  • Rilievo III, 2009
  • Continuum X, 2010
  • Progressione e stasi, studio, 2011
  • Disco, 2011
  • Sfera, 2013

Progetti architettonici[modifica | modifica wikitesto]

  • Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, 1973
  • Tenda fortilizio, 1975-1980
  • Porta d'Europa, 1978-79
  • Piramide della mente, 1986
  • Lunghe tracce concentriche, 1986
  • Papyrus per Darmstadt, studio, 1988-1989
  • Punta d'oro, studio, 1992
  • In memoria di Giovanni Falcone, studio, 1992
  • Porta dei Re del Duomo di Cefalù studio II, 1997-1998
  • The Site of Silence, 1999
  • Il luogo della freccia, 2005

Progetti scenici[modifica | modifica wikitesto]

Pomodoro, nella sua lunga e prestigiosa carriera, si è dedicato anche alla scenografia teatrale, realizzando gli allestimenti per grandi spettacoli, tra i quali:

Grafiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Sfera, 1964-1999
  • Sfera, 1964-1999
  • Cronaca 6: Francesco Leonetti, 1977
  • Cronaca 3: Ugo Mulas, 1977
  • Cronaca 2: Gastone Novelli, 1977
  • Lettera con discesa, 1977
  • Lettera del cuore, 1977
  • Immagine trasversale, 1977
  • Tracce I, 1998
  • Sogno V, 1988-1993
  • Sogno VII, 1988-1993
  • Tracce III, 1998
  • Tracce II, 1998
  • Tracce III, 1998
  • Tracce IV, 1998
  • Tracce V, 1998
  • Tracce VI, 1998
  • Tracce VII, 1998
  • Stele I, IV, 1999
  • Pagina solare, 2002
  • Frammento I, II, III, IV, V, VI, VII 2004
  • Impronta, 2004
  • Per Capodanno, 2006
  • Untitled, 2007
  • Per Capodanno, 2008
  • Per Capodanno, 2012

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata, su melzifineart.com. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
  2. ^ Arnaldo Pomodoro biografia
  3. ^ a b c Copia archiviata (PDF), su arnaldopomodoro.it. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2017).
  4. ^ http://www.mosaico-cem.it/archivio/il-ritratto/pomodoro-uomo-dellanno-di-amata
  5. ^ a b c Copia archiviata, su italarte.it. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
  6. ^ http://www.artemodernaarte.com/artisti/vedi_artista.asp?arti=307
  7. ^ Copia archiviata, su spac.pu.it. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
  8. ^ Copia archiviata, su tornabuoniarte.it. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
  9. ^ http://libreriamo.it/curiosiamo/equilibrio-geometrie-e-complessita-nascosta-nelle-sculture-di-arnaldo-pomodoro/
  10. ^ https://1fteam4.wordpress.com/2013/05/02/sfera-con-sfera-di-arnaldo-pomodoro/
  11. ^ Arnaldo Pomodoro, a cura di Rudy Chiappini, Ed. Skira
  12. ^ http://staglieno.com/wp-content/uploads/2015/06/Secolo-XIX-16-Maggio-2013-Giovedi.pdf
  13. ^ http://samha207.unipr.it/samirafe/loadcard.do?id_card=17117&force=1
  14. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Ballo, Dalla poetica del segno alla presenza continua. Arnaldo e Giò Pomodoro, Luigi Maestri editore, Milano, 1962
  • Arnaldo Pomodoro, Libro per le sculture di Arnaldo Pomodoro, immagini di Ugo Mulas, conversazione con Francesco Leonetti, interventi di Guido Ballo, Alberto Boatto, Gillo Dorfles, presentazione di Sam Hunter, Milano, G. Mazzotta, 1974, e successive edizioni;
  • Giulio Carlo Argan, Maestri contemporanei: Arnaldo Pomodoro, Vanessa, Milano, 1978
  • Gualtiero Schönenberger, Una sfera di Arnaldo Pomodoro, Interprogramme, Lugano, 1981
  • Sam Hunter, Arnaldo Pomodoro, Abbeville Press, New York, 1982
  • Guido Ballo, Le origini romagnole di Boccioni e la scultura omaggio di Arnaldo Pomodoro, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1984
  • Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere, immagini di Carlo Orsi, testi di Giulio Carlo Argan e Italo Mussa, De Luca Editore, Roma, 1986
  • Colpo d'ala di Arnaldo Pomodoro, testi di Giovanni Carandente e Italo Mussa, Fratelli Palombi, Roma, 1988
  • Giovanni Carandente, Il Disco solare di Arnaldo Pomodoro, Franco Maria Ricci editore, Parma, 1989
  • L'arte lunga, una conversazione tra Arnaldo Pomodoro e Francesco Leonetti, Feltrinelli, Milano, 1992
  • Sam Hunter, Arnaldo Pomodoro, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1995
  • Arnaldo Pomodoro 'Sphere within a Sphere' for the U.N. Headquarters, testo di Sam Hunter, Il Cigno Galileo Galilei, Roma, 1997
  • Arnaldo Pomodoro. Arco-in-cielo. Castellamonte, testo di Luciano Caprile, presentazione di Aldo Moretto, Città di Castellamonte, Castellamonte, 1998
  • Scritti critici per Arnaldo Pomodoro e opere dell'artista (1955-2000), a cura di Laura Berra e Bitta Leonetti, Lupetti Editori di Comunicazione, Milano, 2000
  • Arnaldo Pomodoro nei giardini del Palais-Royal di Parigi, testi di Carlo Bertelli, Pierre Restany, Jacqueline Risset, fotografie di Paolo Mussat Sartor, Skira, Milano, 2003
  • Arnaldo Pomodoro e il Museo Poldi Pezzoli. La Sala d'Armi, testi di Vittorio Fagone, Silvio Leydi, Alessandra Mottola Molfino, Angela Vettese, Annalisa Zanni, Olivares, Milano, 2004
  • Arnaldo Pomodoro. Catalogo ragionato della scultura, a cura di Flaminio Gualdoni, con testi di Giovanni Carandente, Gillo Dorfles, Sam Hunter, Arturo Carlo Quintavalle, Skira, Milano, 2007
  • Fonte dinamica, testi di Arnaldo Pomodoro e Marina Paglieri, SMAT, Torino, 2007
  • Ugo Mulas fotografa Arnaldo Pomodoro, testi di Antonia Mulas, Arnaldo Pomodoro, Angela Vettese, fotografie di Ugo Mulas, Fondazione Arnaldo Pomodoro e Olivares, Milano, 2008
  • Arnaldo Pomodoro, la tipografia universale. Dialogo con Aldo Nove. alfabeta2 n.2, ottobre 2010, pag.23
  • Aldo Colonetti, Scultura v/s architettura. alfabeta2 n.2, ottobre 2010, pag.26
  • Arnaldo Pomodoro a San Marino, a cura di Armando Ginesi, Ente Cassa di Faetano, San Marino, 2010
  • Arnaldo Pomodoro. Il Grande Portale Marco Polo, testi di Bruno Corà, Huang Du, Victoria Lu, Umberto Vattani, Wu Zhiqiang, fotografie di Luciano Romano e Carlo Orsi, Skira, Milano, 2010
  • Flaminio Gualdoni, Vicolo dei Lavandai. Dialogo con Arnaldo Pomodoro, con-fine contemporanea, Monghidoro, 2012
  • Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito a cura di Antonio Calbi, coedito da Feltrinelli e Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2012
  • Arnaldo Pomodoro. Carapace. La cantina della Tenuta Castelbuono, a cura di Aldo Colonetti, fotografie di Antonia Mulas e Pietro Carrieri, scritti di Aldo Colonetti, Gillo Dorfles, Gianni Fabrizio, Gino Lunelli, Marcello Lunelli, Arnaldo Pomodoro, Editrice Compositori, Bologna, 2012
  • Vittoria Crespi Morbio, Pomodoro alla Scala, Amici della Scala e Umberto Allemandi & C., Milano, 2013
  • Arnaldo Pomodoro, Forma, segno, spazio. Scritti e dichiarazioni sull’arte, a cura di Stefano Esengrini, Maretti editore, Falciano, Repubblica di San Marino, 2014
  • Poesie per Arnaldo Pomodoro, a cura di Bitta Leonetti e Eugenio Alberti Schatz, introduzione di Paolo Di Stefano, poesie di Nanni Balestrini, Guido Ballo, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Francesco Leonetti, Sergio Dangelo (Jean Michel), Aldo Nove, Frank O’Hara, Roberto Sanesi, Evelina Schatz, Miklos N. Varga, Gli Ori, Pistoia, 2016

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