Arcidiocesi di Parigi

Arcidiocesi di Parigi
Archidioecesis Parisiensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Créteil, Évry-Corbeil-Essonnes, Meaux, Nanterre, Pontoise, Saint-Denis, Versailles
 
Arcivescovo metropolita e primateLaurent Ulrich
Vicario generaleDominique Catta,
François Gonon,
Michel Gueguen,
Philippe Marsset[1],
Emmanuel Tois[2]
AusiliariPhilippe Marsset[1],
Emmanuel Tois[2]
Arcivescovi emeriticardinale André Vingt-Trois,
Michel Aupetit
Presbiteri1.071, di cui 598 secolari e 473 regolari
1.218 battezzati per presbitero
Religiosi1.126 uomini, 1.351 donne
Diaconi133 permanenti
 
Abitanti2.148.271
Battezzati1.304.700 (60,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie105 km²
Parrocchie106
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame
Indirizzo10 rue du Cloître-Notre-Dame, 75004 Paris, France
Sito webdioceseparis.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
La cattedra (a destra) nella cattedrale di Notre-Dame.
La basilica del Sacro Cuore a Montmartre, iniziata nel 1873 e consacrata nel 1919.
La chiesa abbaziale di Saint-Gérmain-des-Prés, dell'XI secolo.
La basilica di Saint-Denis, oggi cattedrale della diocesi di Saint-Denis, fu una delle più importanti chiese di Parigi, dedicata al protovescovo san Dionigi. Fondata all'inizio del VII secolo, conserva al suo interno le tombe di molti re di Francia.
Tomba di sainte Genevière, patrona di Parigi, conservata nella chiesa di Saint-Étienne-du-Mont presso il Pantheon.
Decapitazione di san Dionigi e dei suoi compagni. - Lunetta della basilica di Saint-Denis.

L'arcidiocesi di Parigi (in latino Archidioecesis Parisiensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2021 contava 1.304.700 battezzati su 2.148.271 abitanti. È retta dall'arcivescovo Laurent Ulrich.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi comprende il comune-arrondissement di Parigi. Il territorio si estende su 105 km² ed è suddiviso in 106 parrocchie.

Provincia ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

La provincia ecclesiastica di Parigi è costituita dalle seguenti suffraganee:

Cattedrale e basiliche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi ha le seguenti basiliche:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi di Parigi fu eretta nel III secolo. La datazione dell'apostolato di san Dionigi, il primo vescovo di Parigi, è controversa, tuttavia l'opinione prevalente attribuisce credibilità a san Gregorio di Tours, che dichiara che san Dionigi fu uno dei sette vescovi inviati da papa Fabiano attorno al 250. Rimane certo che la comunità cristiana di Parigi avesse una certa importanza nel III secolo, come provano anche i ritrovamenti di catacombe e antichi cimiteri cristiani. Il primo vescovo storicamente documentato è Vittorino, la cui firma si trova nel documento redatto nel 346 con il quale, nello pseudo-concilio di Colonia, un gruppo di vescovi fece sua la decisione del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio.

Lutetia Parisiorum, capitale del popolo celtico dei Parisi, era una civitas della Gallia Lugdunense quarta (o Senonia), come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[4] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Parigi dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Sens, sede metropolitana provinciale.

Clodoveo I, re dei franchi, fu accolto nel 497 dopo la sua conversione al cristianesimo, e fece di Parigi la sua capitale. Il seguente periodo merovingio coincise con una grande fioritura religiosa. Nella basilica di Saint-Denis, eretta agli inizi del VII secolo, trovarono la sepoltura molti re merovingi di Parigi.

Il vescovo san Landry (Landericus), fondò il primo ospedale della città, l'Hôtel-Dieu e diede al monaco Marcolfo l'incarico di redigere, con il nome di Recueil de Formules, il primo codice legislativo francese, un monumento della legislazione del VII secolo.

L'epoca carolingia si aprì con l'episcopato di Déofroi (Deodefridus), che ricevette la visita di papa Stefano III. I vescovi estesero il loro potere politico, anche per l'assenza dei sovrani che risiedevano frequentemente sulle rive della Mosa e del Reno. Erchanrado I (fine dell'VIII secolo) istituì il capitolo di Notre Dame. Nel IX e nel X secolo i vescovi acquisirono potere politico ed economico.

Il potere dei vescovi non diminuì con la dinastia capetingia nei secoli XI e XII. Tuttavia, poiché i Capetingi risiedettero per lo più a Parigi, vi furono dei contrasti a metà del secolo XII: il vescovo scagliò l'interdetto sul regno e il re confiscò le proprietà della Chiesa. L'intervento del papa e di san Bernardo ricompose la lite. L'episcopato del più famoso teologo del tempo, Pietro Lombardo, diede a Parigi e alla sua università un altissimo prestigio accademico. Il secolo XII si chiude con il lungo episcopato di Maurice de Sully, che intraprese la costruzione e poi consacrò la cattedrale di Notre-Dame, e accolse a Parigi papa Alessandro III.

Parigi divenne sede di una importante università, nota con il nome di Sorbona, indipendente dal potere politico. Tra i suoi insigni maestri troviamo Pietro Abelardo, Pietro Lombardo, Jean Gerson, Tommaso d'Aquino.

La guerra dei cent'anni (1337-1452) fu un periodo difficile per la diocesi: dopo la battaglia di Poitiers del 1356 il vescovo Jean de Meulent fu fatto prigioniero. Nel XIV secolo per la prima volta i vescovi di Parigi ricevettero la porpora cardinalizia, privilegio che toccò prima a Etienne de Paris e poi al successore Aimery de Magnac. Prima della fine della guerra, il vescovo Jean Courtecuisse, un teologo di tendenze gallicane, fu costretto all'esilio a Ginevra (dove morì nel 1423) per motivi politici.

Il XVI secolo vide l'episcopato del poeta e diplomatico Jean du Bellay, che fu un tipico vescovo rinascimentale. Ebbe come segretario Rabelais. Tuttavia, sotto Enrico II cadde in disgrazia e rassegnò le dimissioni nel 1551 e partì per Roma, dove morì.

A partire dal XVI e XVII secolo, Parigi divenne il centro culturale e religioso dell'intera Chiesa francese: a Parigi Ignazio di Loyola ebbe l'idea di fondare la Compagnia di Gesù; a Parigi sorse la più importante scuola francese di spiritualità (École française de spiritualité) il cui maggiore rappresentante fu Pierre de Bérulle, e vi furono fondati importanti istituti religiosi come quello degli Oratoriani e dei Sulpiziani; a Parigi Vincenzo de' Paoli istituì la Congregazione delle Figlie della Carità e inviò missionari in Francia e nel mondo intero; Maria dell'Incarnazione Avrillot, al secolo Barbe Acarie Avrillot, reintrodusse in Francia l'ordine dei Carmelitani scalzi.

Il 20 ottobre 1622 in forza della bolla Universi orbis di papa Gregorio XV la diocesi di Parigi fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. Inizialmente aveva come suffraganee Chartres, Meaux e Orléans.

Nel 1643 il cardinale Pierre de Gondi pubblicò i libri liturgici per l'arcidiocesi, rendendoli conformi al rito romano tridentino.[5] Nel 1680 l'arcivescovo François de Harlay de Champvallon pubblicò un Breviario per l'arcidiocesi, simile a quello pubblicato due anni prima dall'arcivescovo di Vienne, in cui ebbe cura di sopprimere tutte le antifone e i responsori che non fossero prese testualmente dalla Bibbia e rivedendo in senso critico la vita dei santi che si leggeva nel II notturno.[6]

Nel XVII e XVIII secolo si diffusero a Parigi il giansenismo e il quietismo. Riuscì a porre un freno a queste controversie l'arcivescovo Christophe de Beaumont, che però rifiutò i sacramenti ai giansenisti impenitenti e si attirò l'odio del parlamento e poi anche di Luigi XV, che lo condannò all'esilio.

Anche al successore Antoine Le Clerc de Juigné toccherà l'esilio, questa volta in piena rivoluzione, che vide lo scontro tra preti che sottoscrissero la costituzione civile del clero e i cosiddetti "refrattari", molti dei quali trovarono la morte aux Carmes nel settembre 1792.

Il 29 novembre 1801, il seguito al concordato tra la Santa Sede e Napoleone Bonaparte, cedette una porzione del suo territorio (gli arcidecanati di Josas e Brie) a vantaggio dell'erezione della diocesi di Versailles e il decanato di Champeux alla diocesi di Sens. In seguito a queste variazioni territoriali, l'arcidiocesi, che in precedenza contava 492 parrocchie, fu ridotta a 118 parrocchie.

Il Concordato stabiliva che la provincia ecclesiastica di Parigi comprendesse otto suffraganee: Amiens, Arras, Cambrai, Orléans, Meaux, Soissons, Troyes e Versailles. Con la Restaurazione furono ripristinate le arcidiocesi di Reims e di Sens, sottraendo le diocesi di Troyes, Amiens e Soissons dalla giurisdizione di Parigi. Nel 1841 anche Cambrai divenne una sede metropolitana, con suffraganea Arras. Tuttavia, le diocesi di Blois e di Chartres, ristabilite nel 1822, furono incorporate alla provincia ecclesiastica di Parigi.

Durante la Comune di Parigi, trovò la morte per fucilazione l'arcivescovo Georges Darboy.

Nel XIX secolo Parigi divenne un importante centro missionario; qui trovano la loro sede principale la Società per le missioni estere di Parigi e i padri Spiritani

Il 9 ottobre 1966 l'arcidiocesi ha ceduto porzioni territoriali a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Créteil, di Nanterre e di Saint-Denis. Da questo momento il territorio dell'arcidiocesi coincide con quello del comune, all'interno della periferica parigina.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Il più antico catalogo episcopale di Parigi è contenuto in un sacramentario della fine del IX secolo o dell'inizio del X.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 2.148.271 persone contava 1.304.700 battezzati, corrispondenti al 60,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 1.591.903 4.775.711 33,3 2.087 1.503 584 762 832 9.500 222
1970 2.090.000 2.590.771 80,7 2.700 867 1.833 774 2.183 4.139 100
1980 1.829.000 2.330.000 78,5 1.979 879 1.100 924 5 1.245 3.534 98
1990 1.781.000 2.271.000 78,4 1.554 616 938 1.146 41 1.256 2.855 113
1999 1.540.000 2.228.000 69,1 1.500 684 816 1.026 82 1.016 2.822 120
2000 1.377.000 2.116.000 65,1 1.530 667 863 900 81 1.380 2.805 126
2001 1.357.000 2.116.000 64,1 1.396 622 774 972 84 1.324 2.642 126
2002 1.270.000 2.116.000 60,0 1.392 594 798 912 90 1.347 2.516 126
2003 1.270.000 2.116.000 60,0 1.339 576 763 948 95 1.340 2.486 126
2004 1.548.996 2.212.851 70,0 1.296 566 730 1.195 94 1.252 2.500 116
2013 1.346.300 2.243.833 60,0 1.387 837 550 970 114 1.010 1.745 114
2016 1.358.604 2.265.886 60,0 1.141 600 541 1.190 104 1.014 1.710 113
2019 1.309.700 2.157.184 60,7 1.122 638 484 1.167 127 1.037 1.206 106
2021 1.304.700 2.148.271 60,7 1.071 598 473 1.218 133 1.126 1.351 106

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Vescovo titolare di Tibica.
  2. ^ a b Vescovo titolare di Vertara.
  3. ^ Dopo l'incendio della cattedrale di Notre-Dame funge temporaneamente da cattedrale la chiesa di San Sulpizio.
  4. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  5. ^ Claude Barthe, Storia del Messale tridentino, 2ª edizione, Chieti, Solfanelli, 2021, pp. 110, 116
  6. ^ Claude Barthe, Storia del Messale tridentino, 2ª edizione, Chieti, Solfanelli, 2021, p. 119
  7. ^ L'antico catalogo episcopale parigino menziona dopo Saffaraco il vescovo Libanus predecessore di san Germano; tuttavia, le fonti bibliografiche citate, ad eccezione di Duchesne, riportano un vescovo di nome Eusebio, ignoto al catalogo medievale. Cfr. le due ipotesi citate da Gallia christiana, col. 18.
  8. ^ Secondo il necrologio di Saint-Denis, Incado muore il 10 marzo, che non può che corrispondere all'830 o all'831. Alcuni autori gli assegnano anche l'anno 832, postdatando il primo documento di Erchenrado II.
  9. ^ La sua morte è datata 7 marzo, che non può che corrispondere all'856 o all'857.
  10. ^ Dal 2 dicembre 2021 al 23 maggio 2022, giorno della presa di possesso di Laurent Ulrich, fu amministratore apostolico Georges Pontier, arcivescovo emerito di Marsiglia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Notre-Dame e l'Île de la Cité

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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