Arcidiocesi di Fiume

Arcidiocesi di Fiume
Archidioecesis Fluminensis
Chiesa latina
 
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Gospić-Segna, Parenzo e Pola, Veglia
 
Arcivescovo metropolitaMate Uzinić
Arcivescovi emeritiIvan Devčić
Presbiteri124, di cui 80 secolari e 44 regolari
1.568 battezzati per presbitero
Religiosi49 uomini, 148 donne
 
Abitanti252.655
Battezzati194.500 (77,0% del totale)
StatoCroazia
Superficie2.580 km²
Parrocchie90
 
Erezione30 aprile 1920
Ritoromano
CattedraleSan Vito
IndirizzoIvana Pavla II 1, 51000 Rijeka, Croazia
Sito webwww.ri-nadbiskupija.hr
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Croazia

L'arcidiocesi di Fiume (in latino Archidioecesis Fluminensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Croazia. Nel 2020 contava 194.500 battezzati su 252.655 abitanti. È retta dall'arcivescovo Mate Uzinić.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi comprende quasi tutta la regione litoraneo-montana escluse le isole Quarnerine settentrionali che sono parte della diocesi di Veglia.

Sede arcivescovile è la città di Fiume dove si trova la cattedrale di San Vito.

Il territorio è suddiviso in 90 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della Chiesa fiumana coincide per molti secoli con quella dell'arcidiaconato, istituzione risalente probabilmente all'XI-XII secolo, ma di cui si hanno riscontri documentali a partire dal XIV secolo. All'arcidiacono spettava il diritto di esercitare le funzioni vescovili e ogni atto di giurisdizione. Originariamente l'arcidiaconato faceva parte della diocesi di Pola, che a partire dal XVI secolo ne limitò il potere affiancando all'arcidiacono la figura del vicario.

Nei secoli XVII e XVIII si susseguono i conflitti tra il clero di Fiume e i vescovi di Pola, spesso causati da tensioni politiche: Fiume è parte dell'impero, Pola è soggetta a Venezia. Nel 1751 Fiume entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Kalocsa. Infine, il 16 ottobre 1787 Fiume entrò nella diocesi di Segna-Modruš, che l'anno successivo divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Lubiana e, tornata alla metropolia di Kalocsa nel 1807, entrò definitivamente nella provincia ecclesiastica di Zagabria l'11 dicembre 1852.

A seguito degli eventi del 1919-1920, fu eretta il 30 aprile 1920[1] l'amministrazione apostolica di Fiume, comprensiva della città e del suo suburbio (l'antico arcidiaconato), con territorio ricavato dalla diocesi di Segna e Modruš.

Il 25 aprile 1925 l'amministrazione apostolica fu elevata a diocesi in forza della bolla Supremum pastorale di papa Pio XI; al primitivo territorio furono aggiunte porzioni sottratte alle diocesi di Trieste e Capodistria, di Lubiana e ancora di Segna e Modruš, in modo da comprendere tutta la provincia del Carnaro.

Nel 1934 si ampliò incorporando un'altra porzione di territorio già appartenuta alla diocesi di Trieste.

Il 27 luglio 1969 per effetto della bolla Coetu instante di papa Paolo VI la diocesi fu unita all'antica diocesi di Segna ed elevata al rango di arcidiocesi metropolitana, assumendo il nome di arcidiocesi di Fiume-Segna. La diocesi di Segna era stata eretta nel 1168 e nel 1630 era stata unita alla diocesi di Modruš. Agli arcivescovi fu concesso il privilegio di aggiungere al proprio titolo quello di vescovi di Modruš.

Il 17 ottobre 1977 con la bolla Prioribus saeculi di papa Paolo VI cedette alla diocesi di Capodistria le parrocchie che si trovavano nella Repubblica Socialista di Slovenia.

Il 25 maggio 2000 si è divisa in forza della bolla Ad Christifidelium spirituali di papa Giovanni Paolo II, dando origine alla presente arcidiocesi di Fiume e alla diocesi di Gospić-Segna. Contestualmente Modruš è diventata sede vescovile titolare.

All'arcidiocesi è unito il titolo abbaziale di San Giacomo di Abbazia.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 252.655 persone contava 194.500 battezzati, corrispondenti al 77,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 108.000 110.000 98,2 70 57 13 1.542 17 120 32
1968 110.000 150.000 73,3 44 14 30 2.500 42 178 25
1980 339.000 462.000 73,4 147 89 58 2.306 77 267 169
1990 299.000 457.000 65,4 149 100 49 2.006 69 234 169
1999 290.000 390.000 74,4 154 101 53 1.883 71 206 172
2000 230.000 300.000 76,7 123 66 57 1.869 77 195 89
2001 198.500 279.500 71,0 106 61 45 1.872 52 193 89
2002 198.300 289.050 68,6 110 62 48 1.802 54 190 90
2003 213.650 266.800 80,1 111 64 47 1.924 53 186 90
2004 213.650 266.800 80,1 107 67 40 1.996 47 178 90
2010 213.650 266.800 80,1 120 76 44 1.780 50 164 90
2014 213.650 266.800 80,1 122 83 39 1.751 1 43 159 90
2017 212.000 264.600 80,1 132 88 44 1.606 1 49 152 90
2020 194.500 252.655 77,0 124 80 44 1.568 49 148 90

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa è la data riportata dall'Annuario pontificio e dal sito della diocesi; tuttavia uno studio di Sergio Galimberti cita il Rescritto n. 6663 del cardinale Pietro Gasparri, segretario di Stato, il quale riporta la data del 14 giugno 1920.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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