Apologia

L'apologia (dal greco απολογία, "discorso in difesa di qualcuno o qualcosa") è un discorso teso a difendere se stessi o altre persone, come anche idee e dottrine.[1]

Origini e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'apologia era, in origine, la difesa in sede di processo di una persona accusata, così come riscontrabile dai titoli di molte orazioni greche che ci sono giunte: ad esempio, l'Apologia di Socrate scritta da Platone, o l'Apologia di Socrate di Senofonte.[1]

Nella letteratura latina è famosa l'Apologia di Apuleio, in cui l'autore si difende dall'accusa di stregoneria mossagli dalla famiglia della moglie, ormai defunta.[2]

In tempi più moderni si ricordano le apologie di Annibal Caro e di Lorenzo de' Medici.

In caso di difesa di una dottrina religiosa, si parla di apologetica.

L'apologia di reato, invece, consiste nel diffondere idee sottese ed incitanti alla commissione di reati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b apologìa in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 7 aprile 2022.
  2. ^ Apulèio nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 7 aprile 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]