Antoniotto Usodimare

Antoniotto Usodimare
Magnifico
Stemma
Stemma
NascitaGenova, 1456
MorteGenova, 1562
DinastiaUsodimare
PadreAnfrone Usodimare
MadrePietrina Spinola
ConsorteBianchina Gentile
Figli
  • Giuliano Usodimare
  • Anfrone Usodimare
Fiume Gambia esplorato da Antoniotto Usodimare e Alvise Ca' da Mosto nel 1456.
L'Atlante di Andrea Bianco (1436) includeva le notizie della spedizione genovese all'Etiopia del 1290 riferita dal Usodimare nell'Itinerarium Ususmaris.

Antonio Usodimare, detto Antoniotto (Genova, 14161461), è stato un nobile, navigatore ed esploratore italiano appartenente alla famiglia dei Uso di Mare, che operò al servizio del principe Enrico il Navigatore di Portogallo nella spedizione all'isole di Capo Verde e il fiume Gambia insieme ad Alvise Ca' da Mosto nel 1456.

Da vari autori viene identificato con Antonio de Noli, ma l'identità fra i due non è accertata, anzi da altri autori confutata[1][2][3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Genova nel 1416 dal magnifico Anfrone Usodimare, anziano di Genova, e da Pietrina Spinola, sua moglie in seconde nozze[4], appartenenti alla più cospicue nobiltà genovese.

Dal 1444 venne eletto insieme al padre uno degli otto anziani di Genova, antica denominazione della carica di senatore[5]. Nel 1449 era direttore della Zecca di Genova. Tra 1450-51 si trova a Siviglia e nel 1453, in Portogallo, dove comandaba una caravella di sua proprietà al servizio del infante di Portugallo Enrico il Navigatore.

Spedizione all'Africa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Alvise Da Mosto.
Cacciatorpediniere Antoniotto Usodimare della Regia Marina Italiana

Nel 1456 aveva armato due caravelle per la spedizione promossa da Enrico il Navigatore, il quale aveva armato un'altra insieme a quella del veneziano Alvise Ca' da Mosto per proseguire l'esplorazione delle coste d'Africa, in ricerca della ruta all'India. Da prima si trovarono nelle isole Canarie, già colonizzate dal genovese Lancelotto Malocello. Poi continuarono fino al fiume Gambia, che aveva stato già esplorato l'anno precedente da Antonio de Noli. Insieme si inoltrarono per oltre 100 km all'interno del continente, venendo a contatto pacifico con le popolazioni locali. Sulla via del ritorno toccarono le Isole Bissagos e alcune delle Isole di Capo Verde, senza tuttavia esplorarle in modo sistematico (cosa che fece invece negli anni successivi Antonio de Noli, da allora ritenuto il loro vero scopritore). Per la realizzazione delle sue carte si avvalse probabilmente anche delle nozioni riportate a Genova del mercante e esploratore Antonio Malfante.[6]

Itinerarium Ususmaris[modifica | modifica wikitesto]

Da una lettera ai suoi creditori e da una descrizione in latino dei suoi viaggi denominata Itinerarium Ususmaris (locuzione latina di Usodimare), entrambi conservati a Genova, si potrebbe datare la sua scomparsa intorno al 1461. Nel Itinerarium racconta aver incontrato nel Senegal un discendente dei genovesi dispersi nella spedizione dei fratelli Vivaldi del 1290[4], comandata dall'ammiraglio Oberto da Savignone[7]

Ultime notizie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1458 e anche presente alla colonia genovese di Caffa in Crimea, in ruolo di fiduciario della casa fiorentina dei Marchioni[4].

Su morte, è attestata nel 1462 al testamento della sorella Limbania, che lo chiama "quondam Antoniotto" (locuzione latina per indicare il dicesso).

Nozze e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Sposò Biachina Gentile, dalla quale ebbe almeno:

  • Giuliano Usodimare
  • Anfrone Usodimare

Cacciatorpediniere Antoniotto Usodimare[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome è stato dato ad un cacciatorpediniere della classe Navigatori della Regia Marina italiana che operò durante la seconda guerra mondiale e ad una nave mercantile italiana, appartenuta prima alla Italia di Navigazione di Genova e poi alla compagnia Lloyd Triestino di Trieste.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ N. Sarto, op. cit.
  2. ^ Emanuele Diotto. Antonio da Noli e la scoperta delle isole del Capo Verde, "La casana", 1983, 4, 10-15 Archiviato l'11 giugno 2007 in Internet Archive.
  3. ^ T. O. De Negri, op. cit., p. 613
  4. ^ a b c USODIMARE, Antoniotto in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  5. ^ Piergiovani Vito. "Norme, scienza e pratica giuridica tra Genova e l’Occidente medievale e moderno: Il Senato della Repubblica di Genova nella ‘riforma’ di Andrea Doria". Società Ligure di Storia Patria. Genova. 2012. (PDF), su storiapatriagenova.it.
  6. ^ Antonio Malfante, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  7. ^ Nuova luce sulla sorte dei fratelli Vivaldi..., su TuttoStoria. URL consultato il 28 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teofilo Ossian De Negri, Storia di Genova, Firenze, Giunti, 2003. ISBN 8809029321.
  • Nicola Sarto. Gli esploratori - poi cacciatorpediniere - classe "Navigatori", "Marinai d'Italia", 2007, 12, 17-32.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN246793022 · ISNI (EN0000 0004 4719 6143 · BAV 495/240242 · BNF (FRcb16301884t (data) · WorldCat Identities (ENviaf-246793022

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN246793022 · ISNI (EN0000 0004 4719 6143 · BAV 495/240242 · BNF (FRcb16301884t (data) · WorldCat Identities (ENviaf-246793022