Antonio Bisaglia

Antonio Bisaglia

Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
Durata mandato4 agosto 1979 –
20 dicembre 1980
PresidenteFrancesco Cossiga
Arnaldo Forlani
PredecessoreFranco Nicolazzi
SuccessoreFilippo Maria Pandolfi

Ministro delle partecipazioni statali
Durata mandato23 novembre 1974 –
4 agosto 1979
PresidenteAldo Moro
Giulio Andreotti
PredecessoreAntonino Pietro Gullotti
SuccessoreSiro Lombardini

Ministro dell'agricoltura e delle foreste
Durata mandato14 marzo 1974 –
23 novembre 1974
PresidenteMariano Rumor
PredecessoreMario Ferrari Aggradi
SuccessoreGiovanni Marcora

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Durata mandato12 dicembre 1968 –
6 agosto 1970
PresidenteMariano Rumor
PredecessoreLuigi Michele Galli
SuccessoreDario Antoniozzi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato16 maggio 1963 –
19 giugno 1979
LegislaturaIV, V, VI, VII
Gruppo
parlamentare
DC
CollegioVerona-Rovigo
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato20 giugno 1979 –
24 giugno 1984
LegislaturaVIII, IX
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneVeneto
CollegioBassano del Grappa
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneAssicuratore

Antonio Bisaglia (Rovigo, 31 marzo 1929Santa Margherita Ligure, 24 giugno 1984) è stato un politico italiano e Ministro della Repubblica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Bisaglia nacque a Rovigo il 31 marzo del 1929 ed era proveniente da una famiglia numerosa nonché di origini particolarmente modeste, difatti suo padre lavorava presso le Ferrovie dello Stato. Bisaglia studiò nel Seminario Vescovile di Rovigo nei primi anni '40 mentre nel 1945, con l'epilogo del regime Fascista e la nascita della Democrazia Cristiana ad opera di Alcide De Gasperi ed altri membri provenienti dalla FUCI o dall'esperienza del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo, s'iscrisse all'Azione Cattolica successivamente guidata da Luigi Gedda.

Nel 1951 Antonio Bisaglia all'età di 23 anni venne eletto Consigliere Nazionale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, mentre il Segretario Nazionale del partito era da circa un anno Guido Gonella, contiguo a De Gasperi, in quel momento Presidente del Consiglio.

Antonio Bisaglia ottenne la laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Padova ed in seguito riuscì anche ad ottenere un incarico lavorativo presso la Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti di Rovigo che divenne dieci anni dopo, nel 1963, la sua base elettorale per sei legislature, in un arco di tempo che ricopre più di un ventennio, fino alle elezioni politiche del 1983.

Entrò in Parlamento nel giugno del 1963 e ricoprì ininterrottamente la carica di deputato fino alle elezioni del 1979, quando fu eletto senatore nel collegio di Bassano del Grappa e confermato alle successive elezioni del 1983. All'interno della Democrazia Cristiana afferiva alla cosiddetta corrente "Dorotea", sorta nel 1959 nella chiesa di Santa Dorotea, la quale si poneva in contrapposizione rispetto all'accentramento del potere di Amintore Fanfani e che era formata da Mariano Rumor, Antonio Segni, Paolo Emilio Taviani, Emilio Colombo e, sebbene su posizioni dialettiche, anche Aldo Moro.

Ha svolto incarichi di governo per circa 8 anni a partire dal 1972:

Si dimise da ogni carica di governo nel dicembre del 1980, due mesi successivi alla nascita del Governo Forlani.

Si era anche fatto promotore di alcune istanze autonomiste della propria terra, il Veneto, sia per quanto riguarda un'ipotetica riforma federale[2], sia per una riorganizzazione della DC veneta sul modello bavarese della CSU[3].

Antonio Bisaglia morì all'età di 55 anni il 24 giugno 1984 a Santa Margherita Ligure, in circostanze non del tutto chiarite, nonostante la versione ufficiale, confermata dalla giustizia, fosse una caduta in mare dal panfilo Rosalù di proprietà della moglie Romilde Bollati di Saint Pierre (sposata l'anno prima, nel 1983) in seguito ad un'onda anomala mentre il panfilo veleggiava al largo delle coste del Golfo Ligure[4]. Al momento della morte rivestiva la carica di Presidente del gruppo Parlamentare Democristiano al Senato della Repubblica.

Negli anni successivi anche due persone vicine ad Antonio Bisaglia scomparvero in circostanze simili e non del tutto chiarite. Il suo segretario particolare, Gino Mazzolaio, affogò il 30 aprile 1993 nel fiume Adige. Il fratello Monsignor Mario Bisaglia, sacerdote, secondo talune fonti fu ucciso[5] ed il corpo fu gettato nel lago di Centro Cadore e fu trovato il 17 agosto del 1992, quasi un decennio dopo alla morte del fratello; inizialmente si pensò ad un decesso cagionato da un annegamento.

Eredità politica[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Bisaglia è ricordato per aver allevato due giovani leve della Democrazia Cristiana, di cui asserì: «Ho due figli, uno bello e uno intelligente». Secondo la stampa il figlio "bello" era Pier Ferdinando Casini[6], mentre il figlio considerato "intelligente" era Marco Follini[7]; in effetti, a seguito della divergenza politica tra i due nel 2008 quando Follini fu eletto nel Partito Democratico, la prima occasione di un incontro pubblico comune è stata proprio la commemorazione della morte di Antonio Bisaglia a Rovigo nel 1º luglio del 2009[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo il ricordo di Giovanni Rinaldo Coronas, che aveva partecipato a quella riunione: Commissione stragi, XII legislatura, Seduta n. 30 del 27 luglio 1995, p. 28, in Archivio storico del Senato della Repubblica (ASSR), Terrorismo e stragi (X-XIII leg.), 1.30.
  2. ^ "Il Veneto sarebbe maturo per uno Stato federalista, ma questo Stato, centralista e burocratico, alla mia regione l'autonomia non la concederà mai".
  3. ^ Viene a cadere, con la scomparsa dei due (Bisaglia e Marcora), il progetto di una Dc modello Baviera: una sorta di Csu che dialoga con la Cdu (in questo caso la Dc romana) mantenendo una caratteristica regionale molto profonda.
  4. ^ Muore in barca al largo di Portofino il senatore dc Bisaglia ex ministro, in Stampa Sera, 25 giugno 1984, p. 1.
  5. ^ Don Bisaglia fu ucciso. Da killer senza nome
  6. ^ Greta Privitera, Berlusconi: «Casini è bello», 22 gennaio 2010, consultabile alla URL (( Copia archiviata, su style.it. URL consultato il 15 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2010).)).
  7. ^ Cazzullo Aldo, "Casini politico dell'estate «Ma ora scelga di rischiare»", Corriere della Sera, 17 agosto 2009, p. 9.
  8. ^ ItaliaOggi, numero 154 p. 5 del 1º luglio 2009, "Casini e Follini ri-uniti per Bisaglia", ove si legge anche che «sul Gazzettino di Venezia è apparso un appassionato ricordo di Toni Bisaglia, firmato a quattro mani da Follini e Casini. "Venticinque anni sono un tempo abbastanza lungo perché la polvere cancelli i ricordi", hanno scritto i due irriducibili democristiani, sottolineando che loro lo hanno conosciuto "meglio", volendo ricordarlo "come una figura significativa e non troppo lontana".»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giampaolo Pansa. Bisaglia, una carriera democristiana, Sugarco Edizioni, Milano, giugno 1975;
  • Carlo Brambilla - Daniele Vimercati, Gli annegati. Il giallo dei Bisaglia e altri misteri, Ed. Baldini & Castoldi, 1992;
  • Leonardo Raito - Laura Frigeri, Antonio Bisaglia nella storia della DC, Prefazione di Claudio Modena, Rovigo, Crams, 2010.
  • Gianpaolo Romanato, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia. Aggiornamento 1980-1995 (ad vocem), Marietti, Genova, 1997.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato Successore
Franco Nicolazzi 4 agosto 1979 - 4 aprile 1980
(Governo Cossiga I)
Antonio Bisaglia I
Antonio Bisaglia 4 aprile 1980 - 18 ottobre 1980
(Governo Cossiga II)
Antonio Bisaglia II
Antonio Bisaglia 18 ottobre 1980 - 20 dicembre 1980
(Governo Forlani)
Filippo Maria Pandolfi III
Predecessore Ministro delle partecipazioni statali Successore
Antonino Pietro Gullotti 23 novembre 1974 - 12 febbraio 1976
(Governo Moro IV)
Antonio Bisaglia I
Antonio Bisaglia 12 febbraio 1976 - 29 luglio 1976
(Governo Moro V)
Antonio Bisaglia II
Antonio Bisaglia 29 luglio 1976 - 11 marzo 1978
(Governo Andreotti III)
Antonio Bisaglia III
Antonio Bisaglia 11 marzo 1978 - 20 marzo 1979
(Governo Andreotti IV)
Antonio Bisaglia IV
Antonio Bisaglia 20 marzo 1979 - 4 agosto 1979
(Governo Andreotti V)
Siro Lombardini V
Predecessore Ministro dell'agricoltura e delle foreste Successore
Mario Ferrari Aggradi 14 marzo 1974 - 23 novembre 1974
(Governo Rumor V)
Giovanni Marcora
Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Successore
Luigi Michele Galli 12 dicembre 1968 - 5 agosto 1969
(Governo Rumor I)
Antonio Bisaglia I
Antonio Bisaglia 5 agosto 1969 - 27 marzo 1970
(Governo Rumor II)
Antonio Bisaglia II
Antonio Bisaglia 27 marzo 1970 - 6 agosto 1970
(Governo Rumor III)
Dario Antoniozzi III
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