Anterivo

Anterivo
comune
(IT) Anterivo
(DE) Altrei
Anterivo – Stemma
Anterivo – Veduta
Anterivo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoGustav Mattivi (SVP) dal 10-5-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Lingue ufficialiitaliano
tedesco
Data di istituzione16-10-1920
Territorio
Coordinate46°16′41.16″N 11°21′59.94″E / 46.2781°N 11.36665°E46.2781; 11.36665 (Anterivo)
Altitudine1 209 m s.l.m.
Superficie11,06 km²
Abitanti403[2] (31-12-2020)
Densità36,44 ab./km²
FrazioniGuggál, Eben/Pramarino
Comuni confinantiCapriana (TN), Castello-Molina di Fiemme (TN), Trodena, Valfloriana (TN), Ville di Fiemme (TN)
Altre informazioni
Cod. postale39040
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021003
Cod. catastaleA306
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 299 GG[4]
Nome abitanti(IT) anterivesi
(DE) altreier
(LLD) nantarivérsc[1]
PatronoSan Nicolò
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Anterivo
Anterivo
Anterivo – Mappa
Anterivo – Mappa
Posizione del comune di Anterivo nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Anterivo (Altrei in tedesco, Faltrui in dialetto sudtirolese, Nantarù in ladino[5] e in dialetto fiammazzo) è un comune italiano di 403 abitanti[2] della Val di Fiemme, appartenente alla provincia autonoma di Bolzano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Situato alle pendici del Monte Corno, nelle Dolomiti è all'interno dell'omonimo parco naturale protetto, chiamato dai locali "Alpe Strencia", Anterivo conta anche due frazioni: Guggál e Pramarino. È l'unico comune di lingua tedesca della val di Fiemme, infatti nel 1946 è passato dalla provincia autonoma di Trento alla provincia autonoma di Bolzano in seguito all'accordo De Gasperi-Gruber.

Il comune si estende oltre il Reggelberg sul versante che guarda verso la val di Cembra. Il paese è raggiungibile da Ora o da Passo di San Lugano. Dal margine esterno del piccolo villaggio un ripido pendio cade quasi a picco verso la forra dell'Avisio. Giù in fondo alla valle si trova il lago artificiale di Stramentizzo, dove una condotta di 10 km porta l'acqua del lago alla centrale di San Floriano nella valle dell'Adige presso Laghetti nel comune di Egna.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1321 come "Antereu", "Altreu" e "Altreü", e nel 1406 come "Antrew" e deriva dal latino in ante rivum, cioè "davanti al torrente".[6][7]

Eben è attestato nel 1410 come "hof in der Eben" e deriva dall'alto tedesco Ebene, cioè "tratto pianeggiante"[8][9], dove alcuni pastori fiammazzi e fassani si sono insediati con un maso, con a lato un prato.[10]

Guggál è attestato nel 1406 come "Cucál" e nel 1463 come "Gugcál" e deriva dal latino Cuccuch, cioè "cuccù".[11]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa di S. Caterina

Antereu, oggi Anterivo in italiano ed Altrei in tedesco, viene citato come insediamento per la prima volta in documenti del 1321. Anterivo è l'ultimo bastione degli insediamenti tedeschi a est dell'Adige, che si ebbero proprio nel 1321 con i provvedimenti principeschi del duca Enrico di Carinzia e Tirolo, che conferì al suo vassallo Gottschalk di Bolzano, suo giudice ad Egna, il diritto di insediare 10 masi ad Anterivo tramite i suoi coloni tirolesi.[12] Fino alla prima guerra mondiale il comune apparteneva alla Giurisdizione di Egna-Caldiff e religiosamente alla Pieve di Fiemme (ma non alla Magnifica Comunità), e manteneva stretti i legami con Fiemme grazie alla vicinanza con Capriana e con le frazioni di Carano ai masi di Solaiolo.

Dopo la prima gurra mondiale e l'annessione del Sudtirolo al Regno d'Italia, nel 1925 il comune di Anterivo venne unito a quello di Capriana e riacquistò la sua autonomia solo dopo la seconda guerra mondiale, nel 1948. In quello stesso anno, insieme ad altri comuni a maggioranza linguistica tedesca della provincia di Trento, passò alla provincia autonoma di Bolzano.[13] Nel primo censimento italiano del 1921, fra gli allora 402 abitanti, solo nove risultarono di lingua italiana. Secondo il censimento del 1951, il paese contava 435 abitanti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma rappresenta i dieci masi costruiti nel 1321 che formarono il nucleo di Anterivo. Lo scudo è contropalato di colori argento e nero. Lo stemma è stato adottato il 7 novembre 1968.[14][15]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT nel gennaio 2018 la popolazione straniera residente era di 10 persone.[17]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[18]
87,80% madrelingua tedesca
12,20% madrelingua italiana
0,00% madrelingua ladina

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2010 Frederick Marchio SVP Sindaco
2010 2015 Frederick Marchio SVP Sindaco
2015 in carica Gustav Mattivi SVP Sindaco [19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 42.
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 30, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  7. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 30. ISBN 88-7014-634-0
  8. ^ (EN) Ebene, in Wiktionary, the free dictionary, 1º gennaio 2024. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  9. ^ (DE) Ebene – Schreibung, Definition, Bedeutung, Etymologie, Synonyme, Beispiele, su DWDS, 28 ottobre 2021. URL consultato il 28 gennaio 2024.
    «Nel paragrafo Etymologie si osserva chiaramente l'origine del termine»
  10. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 88. ISBN 88-7014-634-0
  11. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 143. ISBN 88-7014-634-0
  12. ^ Franz Huter, Archivberichte aus Altrei und Truden, in «Veröffentlichungen des Museums Ferdinandeum», 8 (Festschrift zu Ehren Oswald Redlichs), Innsbruck, Wagner, 1928, pp. 121ss.
  13. ^ Cenni storici, su comune.anterivo.bz.it.
  14. ^ Stemma del comune, su Comune di Anterivo.
  15. ^ (EN) Anterivo, su Heraldry of the World (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2022.
  17. ^ Cittadini stranieri Anterivo 2018, su tuttitalia.it. URL consultato il 27 giugno 2019.
  18. ^ [ Atlante statistico (Astat) Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, su astat.provincia.bz.it, giugno 2012.]
  19. ^ Anterivo - Elezioni Comunali 2015 Archiviato il 18 maggio 2015 in Internet Archive. - elezionicomunali.bz.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Raimund von Klebelsberg, Altrei - Truden: Beiträge zur Heimatkunde der zwei Südtiroler Gemeinden am Fleimser Höhenrande (Schlern-Schriften, 180), Innsbruck, Wagner, 1958.
  • (DE) Heinz Abram, Heimatbuch Altrei, Anterivo, Comune, 2006. ISBN 88-8300-030-7 (monografia di riferimento)
  • Andrea Heistinger, Il fiore blu di Anterivo - caffè di Anterivo (Lupinus pilosus L.) coltivato in Alto Adige come surrogato del caffè, Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2008. ISBN 978-3-7065-4620-1

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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