Anagrafe delle biblioteche italiane

Anagrafe delle biblioteche italiane
sito web
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URLanagrafe.iccu.sbn.it/it/
Tipo di sitoportale
LinguaItaliano
Registrazionefacoltativa
Scopo di lucroNo
ProprietarioIstituto centrale per il catalogo unico
Stato attualeattivo

L'Anagrafe delle biblioteche italiane è un servizio volto a censire le biblioteche esistenti sul territorio italiano, coordinato dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.

La base dati dell'Anagrafe presenta i dati principali di 13 941 biblioteche (come la tipologia, l'indirizzo, gli orari di apertura, i contatti, il patrimonio e i fondi disponibili, i servizi offerti...) e viene aggiornata periodicamente in base alle informazioni fornite dai partner e dai poli bibliotecari. Al servizio contribuiscono regioni, università, enti ecclesiastici e altre istituzioni culturali. I dati sono integrati all'interno del Servizio bibliotecario nazionale.[1]

I dati dell'Anagrafe sono disponibili per il download in formato CSV, XML e JSON.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Anagrafe delle biblioteche nacque agli inizi degli anni novanta come Progetto di censimento delle biblioteche in Italia, attraverso la creazione del Catalogo delle biblioteche d'Italia,[4] un catalogo a stampa la cui pubblicazione è iniziata nel 1993 ed è terminata nel 2004.[5]

Nel giugno 2011, l'ICCU e l'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici stipularono un accordo di collaborazione per l'integrazione e il riversamento periodico dei dati dell'Anagrafe degli Istituti culturali ecclesiastici all'interno dell'Anagrafe delle biblioteche italiane.[6]

Sempre nel 2011 è stato realizzato un software open source per facilitare l'aggiornamento, la gestione e la trasmissione dei dati delle biblioteche a livello regionale e nazionale.[7] Nel marzo 2012, l'ICCU ha sottoscritto il primo accordo per l'utilizzo di questo software con la Regione Campania.[5][8]

Il 6 marzo 2013 è stato pubblicato l'attuale sito dell'Anagrafe, basato su OpenCms.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia, su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2017).
  2. ^ Open Data, su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2017).
  3. ^ Gli Open Data delle biblioteche italiane in formato JSON, su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane, 21 dicembre 2016. URL consultato il 15 giugno 2017.
  4. ^ Catalogo delle biblioteche d'Italia, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 10 marzo 2014. URL consultato il 15 giugno 2017.
  5. ^ a b Anagrafe delle biblioteche italiane, su iccu.sbn.it, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 12 luglio 2016. URL consultato il 15 giugno 2017.
  6. ^ Accordo ICCU-Anagrafe degli Istituti culturali ecclesiastici (PDF), su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).
  7. ^ Software regionale open source, su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2017).
  8. ^ Accordo ICCU-Regione Campania (PDF), su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).
  9. ^ Nuova versione del sito e nuovo applicativo di catalogazione, su anagrafe.iccu.sbn.it, Anagrafe delle biblioteche italiane, 28 febbraio 2013. URL consultato il 15 giugno 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]