Ammiraglio di Saint Bon (nave da battaglia)

Ammiraglio di Saint Bon
Nave da battaglia Ammiraglio di Saint Bon
Descrizione generale
Tiponave da battaglia
ClasseEmanuele Filiberto
Proprietà Regia Marina
CantiereArsenale di Venezia
Impostazione1894
Varo29 aprile 1897
Entrata in servizio1901
Radiazione1920
Destino finaledemolita
Caratteristiche generali
Dislocamento9800 t
Stazza lorda10250 tsl
Lunghezza111,8 m
Larghezza21,7 m
Pescaggio7,5 m
Propulsione12 caldaie
2 motrici alternative a espansione
2 eliche
Potenza: 14000 hp
Velocità18 nodi (33,34 km/h)
Autonomia4000 miglia a 10 nodi
1.680t di nafta
Equipaggio565
Armamento
Armamentoartiglieria:

siluri:

Corazzaturaverticale: 250 mm
orizzontale: 80 mm
artiglierie: 250 mm
torrione 250 mm
Note
MottoExemplum eius ducet ("Il suo esempio ci guida")[1]
dati tratti da[2]
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La nave da battaglia Ammiraglio di Saint Bon è stata un'unità della Regia Marina, della classe Emanuele Filiberto, che comprendeva anche l'unità gemella capoclasse Emanuele Filiberto.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'unità, costruita su progetto elaborato dal Generale del Genio navale Pullino, era veloce con un limitato dislocamento ed armamento ed un basso bordo libero che portava la nave a soffrire il mare, specie durante le operazioni con mare grosso.

La propulsione era a vapore costituito da 12 caldaie a combustione mista (carbone e nafta) che alimentavano con il loro vapore due motrici alternative a espansione. Nel XX secolo questo tipo di caldaia diventò il modello standard per tutte le caldaie di grosse dimensioni, grazie anche all'impiego di acciai speciali in grado di sopportare temperature elevate e allo sviluppo di moderne tecniche di saldatura. L'apparato motore forniva una Potenza di 14000 hp e consentiva alla nave di raggiungere la velocità massima di 18 nodi, con un'autonomia che ad una velocità di 10 nodi era di 4000 miglia.

L'armamento principale era costituito da quattro cannoni da 254/40[3] installati in due torri binate corazzate a prora e a poppa, che costituivano anche l'armamento principale degli incrociatori classe Garibaldi.

L'armamento secondario principale era costituito da otto cannoni da 152/40[4] in batteria e otto cannoni da 120/40[5] scudati, sistemati in coperta ed era completato da otto cannoni da 76/40,[6] da otto cannoni da 47/40 e due mitragliere.

L'armamento silurante era di quattro tubi lanciasiluri.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

La nave fu battezzata con questo nome in onore di Simone Pacoret De Saint-Bon ammiraglio della Regia Marina nato a Chambéry in Savoia, facente parte all'epoca della sua nascita del Regno di Sardegna e Ministro della Marina del Regno d'Italia nei Governi Minghetti II, Giolitti I e Di Rudinì I e senatore del Regno d'Italia nella XVI legislatura.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

La nave, costruita all'Arsenale di Venezia venne impostata sugli scali nel 1894, varata il 29 aprile 1897 ed entrò in servizio nel 1901.

Nel 1911-12 prese parte alla guerra italo-turca nella I Divisione Corazzate, impiegata nelle acque della Libia.

La nave progettata per restare in servizio attivo sino al 1913-14, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale rimase ancora in servizio e durante la grande guerra al comando del Capitano di Fregata Lovatelli[7] era dislocata insieme all'unità gemella a Venezia.

Al termine del conflitto la nave venne radiata nel 1920 e demolita.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I motti delle navi italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 48.
  2. ^ Nave da battaglia Ammiraglio di Saint Bon, su marina.difesa.it. URL consultato il 24 maggio 2015.
  3. ^ Italy 10"/40 (25.4 cm) EOC Pattern R, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  4. ^ Britian 6"/40 (15.2 cm) QF Marks I, II and III, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  5. ^ Italy 120 mm/40 (4.7") Models 1889 and 1891, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  6. ^ British 12-pdr 12cwt QF Marks I, II and V, su navweaps.com. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  7. ^ Ordine di battaglia

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