Alien and Sedition Acts

Con il termine di Alien and Sedition Acts si indicano un insieme di quattro leggi approvate dal Congresso degli Stati Uniti d'America nel periodo giugno - luglio 1798.

Testo dell'Alien and Sedition Acts

Esse sono:

  • Naturalization Act
  • Alien Enemies Act
  • Alien Act
  • Sedition Act

Le leggi furono votate dal Partito Federalista, mentre furono avversate dai Repubblicani e da Thomas Jefferson.

Le leggi[modifica | modifica wikitesto]

Naturalization Act[modifica | modifica wikitesto]

Attuata per limitare le richieste di cittadinanza che pervenivano dagli stranieri, aumentò notevolmente il numero degli anni di residenza all'interno del paese necessari per poterla richiedere (da 5 a 14 anni)[1].

Alien Enemies Act[modifica | modifica wikitesto]

Il presidente in carica in caso di guerra aveva il potere di dichiarare nemico ogni cittadino della nazionalità coinvolta nel conflitto residente nel territorio statunitense. Fu quella che rimase in vigore più a lungo[2].

Alien Act[modifica | modifica wikitesto]

Il presidente in carica poteva espellere qualunque straniero che si trovava nel suolo statunitense nel caso fosse ritenuto pericoloso. Nonostante Timothy Pickering, allora segretario di Stato, premesse per un utilizzo maggiore, per il periodo in cui rimase in vigore non ne venne fatto particolare uso[3].

Sedition Act[modifica | modifica wikitesto]

Fra tutte fu la più criticata. Con essa ogni persona che avesse redatto uno scritto e anche chi avesse elaborato un discorso in cui si ravvisava qualche offesa (informazioni false o maliziose) al Congresso, al Presidente e al governo poteva essere perseguito penalmente.

Fra tutte le quattro leggi fu questa la più applicata e vari furono gli arresti, fra cui William Duane, direttore di una testata giornalistica dell'epoca di simpatie repubblicane.

La Alien Act prevedeva che le misure previste durassero due anni, la Sedition Act prevedeva tre anni, mentre le altre due leggi erano a durata indefinita. Alle elezioni del 1800 Jefferson vinse, e le prime due leggi furono fatte scadere. Le altre due, invece, rimasero.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Del Pero, Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2006, Bari, Laterza, 2008, pag.73, ISBN 978-88-420-7438-0.
  2. ^ Si veda fra l'altro: James Roger Sharp, American Politics in the Early Republic. The New Nation in crisis, New Haven, Yale University Press, 1993, pagg. 163-184.
  3. ^ Mario Del Pero, Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2006, Laterza, 2008, p. 74, ISBN 978-88-420-7438-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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