Alessandro Poerio (esploratore)

Alessandro Poerio
Huesca
Il Poerio con colorazione mimetica, probabilmente durante la prima guerra mondiale
Descrizione generale
Tipoesploratore leggero (1915-1921)
cacciatorpediniere (1921-1953)
ClassePoerio
IdentificazionePO
Utilizzatore principale Regia Marina
Altri utilizzatori Armada Española
CostruttoriAnsaldo, Sestri Ponente
Impostazione25 giugno 1913
Varo4 agosto 1914
Entrata in servizio25 maggio 1915
IntitolazioneAlessandro Poerio / Huesca
Radiazione5 gennaio 1939
Destino finaleceduto all’Armada Española nel 1937 e ribattezzato Huesca, radiato nel 1953 e demolito
Caratteristiche generali
Dislocamentonormale 891 t
a pieno carico 1270 t
Lunghezzatra le perpendicolari 83,1 m
fuori tutto 85 m
Larghezzam
Pescaggionormale 2,8
a pieno carico 3,11 m
Propulsione3 caldaie Yarrow
2 turbine a vapore Parsons-Beluzzo
potenza 24.000 HP
2 eliche
Velocità32 nodi (59,26 km/h)
Autonomia2400 miglia a 13 nodi
Equipaggio129 tra ufficiali, sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria
Siluri4 tubi lanciasiluri da 450 mm
Altroattrezzature per il trasporto e la posa di 42 mine
fonte warshipsww2.eu [1] , navypedia.org, marina.difesa.it
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L’Alessandro Poerio è stato un esploratore leggero (e successivamente un cacciatorpediniere) della Regia Marina. Nel 1937 fu ceduto all'Armada Española e ribattezzato Huesca.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine l'armamento dell'unità avrebbe dovuto essere composto da 4 pezzi da 102 mm ed 8 tubi lanciasiluri da 450 mm, ma durante la costruzione furono apportate le modifiche che risultarono nell'armamento che l'unità ebbe poi al momento dell'entrata in servizio.[1]

Nel corso della prima guerra mondiale la nave fu impiegata soprattutto in missioni di “guerriglia marittima”, dapprima nell'Alto Adriatico e poi nell'Adriatico meridionale.[2] Svolse in tutto 66 missioni di guerra.

Il 30 dicembre 1915 il Poerio prese base a Venezia e compose, insieme ai gemelli Pepe e Rossarol, il II Gruppo Esploratori della IV Divisione Navale.[1]

L'1-2 novembre 1916 il Poerio ed il gemello Pepe, insieme ai cacciatorpediniere Nullo e Missori, furono designati per fornire eventuale supporto all'incursione di MAS nel Canale di Fasana.[3]

Nel corso del 1917 la nave fu sottoposta a lavori di modifica che videro l'installazione di 2 mitragliere contraeree Vickers-Terni da 40/39 mm mod. 1917.[1][4]

Il 19 ottobre 1917, alle 6.30, l'esploratore lasciò Brindisi insieme al gemello Pepe ed ai cacciatorpediniere Insidioso, Schiaffino e Bronzetti, ponendosi all'inseguimento di un gruppo di navi austroungariche (esploratore Helgoland, cacciatorpediniere Lika, Triglav, Tátra, Csepel, Orjen e Balaton) che erano uscite da Cattaro per attaccare convogli italiani.[3] Helgoland e Lika, non essendo stati trovati convogli, si portarono in vista di Brindisi per farsi inseguire dalle navi italiane ed attirarle nella zona d'agguato dei sommergibili U 32 ed U 40, ma dopo un lungo inseguimento che vide anche alcuni attacchi aerei alle unità nemiche, tutte le navi italiane tornarono in porto senza danni.[3]

Nel corso dell'anno l'unità subì ulteriori modifiche, quali la sostituzione dei cannoni Vickers-Terni da 102/35 mm Mod. 1914 con cinque pezzi del più moderno modello 102/45 Mod. 1917.[1][4]

Il 10 marzo 1918 la nave appoggiò – insieme agli esploratori Mirabello, Rossarol e Riboty, ai cacciatorpediniere Giacinto Carini e Pilade Bronzetti ed alla squadriglia cacciatorpediniere francese «Casque» – un'azione dei MAS 99 e 100, trainati rispettivamente dai cacciatorpediniere Nievo e Mosto, contro il naviglio austriaco a Portorose: l'operazione, rimandata per via del maltempo, fu nuovamente interrotta il 16 marzo sempre per il tempo avverso e nuovamente l'8 aprile perché la ricognizione aerea aveva accertato che il porto di Portorose era vuoto.[3]

Il 2 ottobre 1918 il Poerio fu in mare insieme alla corazzata Dante Alighieri, agli esploratori Racchia, Rossarol e Pepe ed ai cacciatorpediniere Nievo e Schiaffino per contrastare un eventuale contrattacco di navi nemiche provenienti da Cattaro volto ad impedire il bombardamento di Durazzo da parte di altre unità italiane ed inglesi.[3]

Nel luglio 1921 l'unità fu declassata a cacciatorpediniere.[2][4] Nel periodo interbellico fu impiegato in varie crociere e missioni di rappresentanza in Mar Nero e Mar Egeo. A seguito di altri lavori di modifica, effettuati nel 1927, venne sbarcata una delle mitragliere da 40/39 mm.[4]

Nel 1933 comandava l'unità il capitano di fregata Ignazio Castrogiovanni.[5]

L’Huesca[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 1937, nel corso della guerra civile spagnola, il Poerio fu ceduto, unitamente al gemello Pepe, alla Marina spagnola nazionalista: la nave venne ribattezzata Huesca.[2][6] La radiazione ufficiale dai ruoli della Regia Marina avvenne tuttavia solo il 5 gennaio 1939.

Pepe e Poerio subirono pesanti ed approfondite modifiche: al termine dei lavori lo scafo risultò essere stato allungato di un metro, il pescaggio da 3,11 calò a 2,8 metri, le 3 caldaie preesistenti furono rimpiazzate con 5 caldaie Yarrow (anche se la velocità si ridusse di un nodo, trattandosi ormai di unità anziane), il dislocamento divenne di 845 tonnellate standard e 911 a pieno carico, l'equipaggio salì a 130 membri; fu rimosso un cannone da 102 mm ed i due pezzi da 40 mm furono rimpiazzati con 2 mitragliere da 37 mm ed altrettante da 20 mm.[7]

Nel maggio 1938, durante la scorta ad alcuni mercantili, Huesca e Teruel (ex Pepe) entrarono accidentalmente in collisione, danneggiandosi a vicenda.[6][8]

A fine agosto 1938 l’Huesca fu tra le unità che intercettarono il cacciatorpediniere spagnolo repubblicano José Luis Diaz, che stava cercando di forzare il blocco falangista e che dovette rinunciarvi e riparare a Gibilterra.[8] Il 17 ottobre dello stesso anno catturò il motoveliero Arsenio Cañada.[9]

Conclusa la guerra civile, entrambe le navi furono destinate a compiti addestrativi.[8]

L’Huesca rimase in servizio sotto bandiera spagnola sino al 1953, anno della sua radiazione[7] e successiva demolizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Cesare Balzi, Dalla prora alla poppa del Rossarol, in Mondo Sommerso, n. 10, ottobre 2010, anno 52.
  2. ^ a b c Marina Militare.
  3. ^ a b c d e Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, pp. 133-197-239-255.
  4. ^ a b c d Alessandro Poerio flotilla leaders (1915) - Regia Marina (Italy).
  5. ^ Marina Militare.
  6. ^ a b Buques de la Guerra Civil Española (1936-1939) - Destructores.
  7. ^ a b (CSEN) Spanish Huesca (Nationalist Navy) - Warships 1900-1950, su warshipsww2.eu, febbraio 2018. URL consultato il 10 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  8. ^ a b c La flota italiana de Franco.
  9. ^ Historia del S.V.A.: Los carabineros de mar en la Guerra Civil Española.