Albe (Massa d'Albe)

Albe
frazione
Albe – Veduta
Albe – Veduta
Veduta di Albe e del monte Velino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Massa d'Albe
Territorio
Coordinate42°04′49.73″N 13°24′30.89″E / 42.08048°N 13.408581°E42.08048; 13.408581 (Albe)
Altitudine1 010 m s.l.m.
Abitanti83[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67050
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitantialbensi, albesi
Patronosan Nicola
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Albe
Albe

Albe è una frazione del comune italiano di Massa d'Albe (AQ), in Abruzzo. I resti del borgo medievale sovrastano il sito archeologico di Alba Fucens.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

I ruderi del borgo medievale, distrutto dal terremoto della Marsica del 1915, si trovano alle pendici della collina di San Nicola a 1 010 m s.l.m.[1] Il paese nuovo è stato ricostruito più in basso vicino al sito archeologico di Alba Fucens. L'area è dominata a nord dalle vette del monte Velino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Contea di Albe.
(italiano medievale)

«…Re Carlo,
quando sappelo,
Alve fece guastare»

(IT)

«…quando Carlo d'Angiò seppe [che gli albensi avevano parteggiato per Corradino di Svevia durante la battaglia di Tagliacozzo] fece distruggere Albe»

Parte del disegno di Edward Lear (Viaggio nell'Abruzzo romantico, 1843-1844)
Chiesa di San Nicola

Nel Medioevo la cittadella divenne capoluogo dell'omonima contea che fu governata dai conti dei Marsi per poi passare sotto il controllo dei Durazzo e poi degli Orsini. Nei dintorni, presso i piani Palentini, il 23 agosto del 1268 si svolse la battaglia di Tagliacozzo. Albe, avendo parteggiato per i ghibellini di Corradino di Svevia che uscirono sconfitti, fu fatta devastare da Carlo I d'Angiò per ritorsione[3].

Passata agli inizi del XV secolo per investitura di Giovanna II di Napoli e per volontà di Papa Martino V ai Colonna, nella persona di Lorenzo Onofrio e poi di suo figlio Odoardo che, pur mantenendone il titolo ne dovette cedere il controllo agli Orsini per alcuni decenni dello stesso secolo. Dal 1496, anno della morte di Ferdinando II d'Aragona con la conseguente salita al trono di Federico I di Napoli, i titoli di conte di Albe e duca di Tagliacozzo vennero definitivamente confermati ai Colonna che possedettero gran parte dei territori della Marsica.

In seguito Albe perse man mano importanza essendo dapprima assoggettata all'universitas di Massa Corona, la contemporanea Massa d'Albe, poi ad Avezzano, divenuta sede dei nuovi feudatari[4] fino all'eversione feudale del 1806[5].

Tra il XVI e il XVIII secolo furono redatte alcune pergamene a scopo ecclesiastico di rilevanza storica per Albe e per la diocesi dei Marsi[6].

Nel 1915 il borgo medievale fu distrutto e abbandonato in seguito al terremoto della Marsica. I geologi a causa della gravità della distruzione e della consistenza delle macerie ritennero di ricostruire la nuova area urbana più a valle, a ridosso del sito archeologico di Alba Fucens[7].

Durante la seconda guerra mondiale il feldmaresciallo Albert Kesselring stabilì il quartier generale delle SS nel castello medievale di Albe che tornò a svolgere, dopo oltre un secolo dall'eversione feudale, una funzione militare[8].

A cominciare dagli anni novanta una parte del borgo medievale è stata oggetto di alcuni lavori di restauro architettonico[9].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Ruderi del castello Orsini sullo sfondo di Albe Vecchia
Processione delle Grandi Reliquie

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello Orsini
I ruderi della fortezza si trovano nel sito originario del borgo vecchio di Albe, sulla collina di San Nicola. Distrutta nel corso del Medioevo venne riedificata come una rocca tra il XIV ed il XV secolo[10].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Alba Fucens
Colonia romana divenuta una città commerciale, edificata nel IV secolo a.C. Tra i principali edifici figurano l'anfiteatro e il teatro romano. In località Arci si trovano i resti del sifone rovescio dell'acquedotto romano che collegava la città antica alla sorgente di Sant'Eugenia oltre il valico di Fonte Capo la Maina, in località Santa Jona.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Frazione di Albe, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 25 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2018).
  2. ^ Buccio di Ranallo: Cronica, c. 1362 (aquil.), quart. 143, p. 28.
  3. ^ Giovambattista Pitoni e Alvaro Salvi, Carlo d'Angiò distrugge Albe, su massadalbe.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2015).
  4. ^ Giuseppe Grossi, Orsini e Colonna, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^ Francesco Belmaggio, I Colonna conti di Albe e duchi di Tagliacozzo, su tagliacozzo.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  6. ^ Le pergamene, su massadalbe.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2015).
  7. ^ Fabrizio Galadini e Giuliano Milana (a cura di), Le Radici Spezzate, Marsica 1915–2015, su ingvterremoti.wordpress.com, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, 16 gennaio 2015. URL consultato il 6 settembre 2016.
  8. ^ Massa d'Albe, su parcosirentevelino.it, Parco naturale regionale Sirente-Velino. URL consultato il 4 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2015).
  9. ^ Ernesto Di Renzo, Il borgo medievale di Alba Fucens: i piccoli sassi d'Abruzzo, su ilcentro.it, Il Centro, 12 luglio 2018. URL consultato il 28 marzo 2019.
  10. ^ Castello Orsini, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato l'11 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2017).
  11. ^ a b c Alba Fucens, su ilprimato.com. URL consultato il 25 febbraio 2017.
  12. ^ Storia di Alba Fucens, su albafucens.info. URL consultato il 25 febbraio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Autori vari, Enciclopedia UTET, Torino, 1968.
  • L. Lopez, Lago del Fucino e dintorni, Japadre editore, L'Aquila, 1976.
  • C. Tollis, Origini e vicende di Massa d'Albe, Edizioni Fabiani, Pescara, 1977.
  • G. Pitoni, A. Salvi, Albe medioevale. Cenni storici. Foto d'epoca, LCL stampe litografiche, Avezzano, 2002.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Albe, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato l'11 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
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