Achilleo (Ionia)

Achilleo
Nome originale Ἀχιλλεῖον
Territorio e popolazione
Lingua greco antico
Localizzazione
Stato attuale Bandiera della Grecia Grecia

Achilleo ( in greco antico: Ἀχιλλεῖον?) era una polis dell'antica Grecia ubicata nella Ionia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Al 398 a.C. i soldati di Achilleo facevano parte delle spedizioni, sotto il comando del generale spartano Dercillida, che doveva affrontare l'esercito persiano comandato dai satrapi Tissaferne e Farnabazo II, che avevano attraversato il fiume Meandro. Quando i due eserciti vennero in contatto, le truppe di Dercillida, costituite da tutte le città-stato aderenti alla lega del Peloponneso, erano pronte a combattere, ma una parte dei soldati di Priene, Achilleo e delle isole e città ioniche fuggirono e quelli che rimasero diedero prova di non riuscire a reggere l'impatto con l'esercito nemico. Tuttavia, Tissaferne inviò alcuni delegati a parlamentare con Dercillida e raggiunsero un accordo in cui presero degli ostaggi a garanzia e gli eserciti si ritirarono. I Greci a Leucofri e i persiani a Trale di Caria. Il giorno dopo, nel luogo stabilito, venne firmata la pace. Il re persiano riconobbe autonomia alle città greche e l'esercito greco e gli armosta spartani avrebbero di nuovo potuto attraversare l'Egeo.[1]

In un altro passaggio, Senofonte situa Achilleo tra le città della valle del fiume Meandro, come Priene e Leucofri, dove lo spartano Tibron aveva stabilito la sua base per combattere contro Struta.[2]

Il geografo Stefano di Bisanzio cita una fortezza chiamata Achilleo situata però nei pressi di Smirne e pertanto non è identificabile con l'Achilleo del Meandro.[3][4]

Si sconosce l'esatta ubicazione.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Senofonte, Elleniche III,2,14-19.
  2. ^ Senofonte, Elleniche IV,8,17.
  3. ^ Marta Oller Guzmán, Orígenes y desarrollo del culto de Aquiles en la Antigüedad: Recogida y análisis de fuentes, pp. 23-24
  4. ^ a b Mogens Herman Hansen & Thomas Heine Nielsen, Jonia, in An inventory of archaic and classical poleis, New York, Oxford University Press, 2004, p. 1062, ISBN 0-19-814099-1.