Accademia di belle arti Bezalel

Accademia delle belle arti di Gerusalemme "Bezalel"
Ubicazione
StatoBandiera della Palestina Palestina[1]
CittàGerusalemme
Dati generali
Fondazione1906
FondatoreBoris schatz
Tipoaccademia di belle arti
PresidenteAdi Stern
Studenti2 116
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Lo storico edificio dell'Accademia, fotografato nel 1913

L'Accademia delle belle arti di Gerusalemme (in ebraico בצלאל, אקדמיה לאמנות ועיצוב?; in inglese: Bezalel Academy of Arts and Design) è una scuola superiore gerosolimitana per la formazione artistica, intitolata al personaggio biblico "Bezalel, figlio di Uri" (in ebraico: בְּצַלְאֵל בֶּן־אוּרִי).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto fu fondato nel 1906 dal professore ebreo-lituano Boris Schatz (già tra i fondatori della "Reale accademia d'arte di Sofia"), come centro giudaico-orientale per lo sviluppo delle arti applicate e dell'artigianato in Palestina. Theodor Herzl e i primi sionisti furono tra i fautori di uno stile d'arte nazionale che includesse tradizioni ebraico-orientali ed europee. I maestri della "Bezalel" svilupparono quindi una distinta maniera d'arte, conosciuta come scuola di Bezalel, che si occupò di ritrarre soggetti biblici e sionisti in uno stile influenzato dallo Jugendstil (Art Nouveau) e dall'arte tradizionale persiana e siriana. Gli artisti di questa scuola miscelarono «vari filoni di ambientazione, tradizione e innovazione,» nei dipinti e negli oggetti di artigianato che richiamassero «temi biblici, design islamico e tradizioni europee», provando quindi a «ritagliarsi uno stile distintivo per l'arte ebraica» della nuova nazione che s'intendeva realizzare nell'antica patria ebraica.[2]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gerusalemme Est è amministrata de facto da Israele nonostante la maggioranza degli Stati dell'ONU non la riconosca come appartenente a tale Stato.
  2. ^ (EN) Edward Rothstein, MUSEUM REVIEW - DERFNER JUDAICA MUSEUM, Jewish Art, the Hudson and Bingo in the Bronx, in The New York Times, 10 giugno 2009. URL consultato il 10 ottobre 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN135377904 · ISNI (EN0000 0001 2324 0419 · LCCN (ENn84008527 · BNF (FRcb16664582s (data) · J9U (ENHE987007258760905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84008527