Academia.edu

Academia.edu
sito web
Logo
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URLwww.academia.edu
Tipo di sitoSocial network
Registrazionerichiesta
ProprietarioAcademia.edu
Creato daRichard Price
Lanciosettembre 2008
Stato attualeattivo
SloganShare Research

Academia.edu è un social network dedicato alla condivisione di testi accademici. Nacque nel 2008 su un'idea di Richard Price, ex studente a Oxford.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dominio «Academia.edu» è stato registrato nel 1999, prima che il dominio di primo livello .edu venisse regolamentato, divenendo un'esclusiva delle istituzioni educative universitarie; tutti i domini .edu registrati prima del 2001 possono mantenere il proprio servizio senza dover sottostare alla regolamentazione posteriore.[1]

Nel novembre 2011 Academia.edu ha raccolto 4,5 milioni di dollari da Spark Capital e True Ventures;[2] precedentemente aveva già ottenuto 2,2 milioni da Spark Ventures; Mark Shuttleworth, Thomas Lehrman e Rupert Pennant-Rea furono tra i primi investitori.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Academia.edu ha l'obiettivo di fornire una distribuzione immediata della ricerca;[3] l'azienda si è anche opposta al Research Works Act.[4]

Le clausole di academia.edu riservano al sito il diritto di produrre opere derivate da quelle pubblicate dagli autori. L'iscrizione è richiesta sia per l'inserimento sia per la visualizzazione dei contenuti, che non possono essere esportati in modalità automatica su altre piattaforme. Per tali motivi, è stato qualificato come una rete sociale (social network) al servizio della ricerca piuttosto che come un archivio aperto.[5]
Diversamente dagli archivi istituzionali o disciplinari pubblici, le banche dati chiuse e proprietarie non garantiscono la conservazione digitale dei testi nel lungo termine. Peraltro, al 2019 gli articoli di academia.edu non possono essere archiviati nemmeno nel sito archive.org (ovvero archive.is).

Vantaggi e svantaggi[modifica | modifica wikitesto]

Academia.edu è stato descritto come un «enorme affare» da The Singularity Hub, perché i ricercatori «possono avere un accesso facile e veloce ai lavori dei colleghi, e ottengono un riscontro quantificabile delle loro materie di ricerca».[6] TechCrunch ha sottolineato come Academia.edu fornisca agli scienziati «un modo efficiente e potente di distribuire le loro ricerche».[7] In molti, tuttavia, rilevano una serie di rischi legati al fatto che il social network non effettua alcun tipo di verifica sul contenuto immesso, consentendo la diffusione di articoli apertamente antiscientifici, complottisti o negazionisti. In aggiunta, è da più parti criticata la strategia di marketing del social network, che si propone come un repository open access pur facendo capo a un privato,[8] e che si finalizza principalmente a ottenere l'attivazione di un account a pagamento da parte dell'utente.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ edu Policy Information, su net.educause.edu, 29 ottobre 2001. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
  2. ^ a b Academia.edu | CrunchBase Profile, su crunchbase.com. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  3. ^ Richard Price, The Future of Peer Review, su techcrunch.com, TechCrunch, 5 febbraio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  4. ^ Richard Price, The Dangerous "Research Works Act", su techcrunch.com, TechCrunch, 15 febbraio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  5. ^ Maria Grazia Pievatolo, ResearchGate e Academia.edu non sono archivi ad accesso aperto, in Bollettino telematico di filosofia politica, Università di Pisa, 28 gennaio 2016, OCLC 840819482. URL consultato il 5 settembre 2019 (archiviato il 5 settembre 2019). Ospitato su of Scholarly Communication.
  6. ^ Academia.edu – $4.5M in Funding, 3M Unique Monthly Visitors – Can They Change Science Publication?, su singularityhub.com, Singularity Hub, 11 dicembre 2011. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
  7. ^ Wednesday, November 30th, 2011, Academia.edu Raises $4.5 Million To Help Researchers Share Their Scholarly Papers, su techcrunch.com, TechCrunch, 30 novembre 2011. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  8. ^ Maria Chiara Pievatolo, ResearchGate e Academia.edu non sono archivi ad accesso aperto > Bollettino telematico di filosofia politica, su Bollettino telematico di filosofia politica, 28 gennaio 2016. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  9. ^ "Passa alla versione premium": quando la piattaforma fa spam, su Wired, 28 febbraio 2018. URL consultato il 16 ottobre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Concorrenti

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